Il Piccione ed il Pellicano

Correva l’anno 1940.
Gli USA si stavano rendendo conto di essere impreparati al conflitto mondiale, specie sul piano della tecnologia bellica. Le forze dell’Asse erano piu’ avanti in ogni settore: carri armati, aerei, sottomarini, missili (!)…
In questo contesto storico incontriamo Mr. B.F. Skinner, studioso di piccioni ( :flushed:).
Costui aveva gia’ dimostrato di poter addestrare questi uccelli a svolgere semplici compiti, con la ricompensa di un po’ di cibo. Ma l’idea di Skinner e’ molto piu’ estrema.
Far pilotare i missili dai piccioni.
Allo scopo, viene ideata una “tuta” costrittiva che impedisce alla bestiola di volare; dopodiche’ lo si addestra a colpire col becco l’immagine di un “bersaglio”: una nave, un edificio, un incrocio. Un apparecchio specifico raccoglie i movimenti del piccione e li traduce in comandi per la guida del missile.
Skinner presenta il suo Project Pigeon al National Defense Research Committee, che, chissa’ perche’, non lo prende molto sul serio.
Tutto cambia dopo Pearl Harbor. Skinner torna alla carica ed ottiene una sovvenzione di 5mila dollari da una azienda produttrice di cereali, e prosegue gli studi, con risultati incoraggianti. Il problema principale non e’ tanto l’accuratezza della navigazione, quanto la difficolta’ di tradurre meccanicamente le azioni dei piccioni in variazioni di rotta.
Con questi nuovi elementi, Skinner ottiene 25mila dollari dal governo per lo sviluppo ulteriore del programma.
Ora i piccioni sono 3 per ogni velivolo, per ridondanza: qualunque uccello sbagli ad identificare il bersaglio non riceve piu’ cibo sino a quando non si riallinea agli altri.
Per i test finali, si sceglie un missile alato che l’esercito stava sviluppando e provando nel New Jersey: nome in codice ( :flushed:): Pelican.
I piccioni vengono addestrati a riconoscere alcuni punti della costa del Garden State e, nel corso di una dimostrazione alla presenza della commissione governativa, provano effettivamente di poter indirizzare l’ordigno con notevole precisione.
Nondimeno, la commissione non riusci’ a superare il problema di fondo, e cioe’ che si trattava di piccioni.
Non se ne fece nulla, e Skinner rimase, per usare le sue parole, con “un sacco di equipaggiamento singolarmente inutile ed alcune dozzine di piccioni con uno strano interesse per alcuni particolari della costa del New Jersey”.

Questa storia dei piccioni che pilotano un missile militare non l’avevo mai sentita!

Certo che certa gente ne ha di fantasia e di inventiva!

Anche io sapevo dei delfini anti-som (qualcuno dice anche posa-mine… :rage:), ma i piccioni…! :smile:

I cani anti carro russi… stesso periodo dei piccioni…

Povere bestiole: tanto addestramento per diventare kamikaze…

Però mi sarebbe piaciuto vedere la “plancia” di un missile con 3 piccioni ai comandi: capitano, primo ufficiale e navigatore! :stuck_out_tongue_winking_eye:

Mancano i gabbiani addestrati per sporcare i periscopi dei sommergibili tedeschi e i gatti addestrati per guidare i soldati nella giungla vietnamita :ambulance:
Del primo progetto non ho più saputo niente (ma lascio immaginare), del secondo ho conosciuto il risultato disastroso: i mici andavano (ovviamente) per i fatti loro e i soldati persero presto la pazienza…

Se ben ricordo i delfini venivano addestrati per attaccare mine magnetiche agli scafi delle navi…Non mi vorrei sbagliare ma era un progetto della marina…non ricordo il paese, forse URSS, ma non credo che siano mai stati impegnati, per fortuna!

Su questo tema venne girato anche un film con George S. Scott, “Il giorno del Delfino”, dove un biologo marino diventava strumento inconsapevole dei servizi deviati nel quador di un complotto ordito per uccidere il Presidente USA.

Per quello che so i delfini vengono (o furono, la sensibilità verso gli animali è cambiata fortunatamente negli anni) utilizzati per identificare con il loro “Sonar” oggetti sospetti posati sul fondo, che poi vengono ispezionati da sommozzatori.

Scusate il doppio post, altra idea di utilizzare animali nel ruolo di vettori d’arma fu quella della “Bat Bomb”, che non è un attrezzo della cintura del Cavaliere Oscuro ma un progetto americano che si proponeva di applicare a dei pipistrelli degli spezzoni incendiari.
Gli animali così attrezzati sarebbero stati rilasciati a milioni sul cielo del Giappone, nella speranza che questi andassero a rifugiarsi nei sottotetti delle case Nipponiche, tradizionalmente costruite in legno e carta.
L’idea non ebbe seguito, dato che furono i B-29 ad anniettare la maggioranza dei centri urbani del Giappone

Questa poi! Anche i pipistrelli incendiari! :scream: Non c’è proprio limite alla fantasia malata di certa gente! :disappointed:

In guerra o in amore ogni mezzo è lecito. :disappointed:

infatti: questa e’ la versione ufficiale della USN e dei sovietici (o come si chiamano adesso).
Quella dei pipistrelli l’avevo gia’ sentita, ma dimenticata (o forse dovrei rimossa :flushed: :stuck_out_tongue_winking_eye: :stuck_out_tongue_winking_eye:). I gatti invece…mah! Gia’ l’idea di addestrare un gatto a fare quello che vuoi tu mi sembra davvero impraticabile!

E si, quelli che pensavano di addestrare per poi utilizzare i gatti, evidentemente non ne avevano mai avuto uno in casa, altrimenti l’idea gii sarebbe passata subito :stuck_out_tongue_winking_eye:

:wink: :clap: :clap:

Come padrone, anzi pardon, servitore di cinque gatti in casa sono totalmente d’accordo!

La storia dei gatti “anti-Vietcong” l’ho letta sul libro di Giorgio Celli, Gatti & Supergatti, Piemme, 2000, p. 81!
PS) Il mio gatto l’ho chiamato (ovviamente)…Galileo!