Il primo turista spaziale Italiano... mancato (per ora)

Più che altro una curiosità, non mi sembrava il caso di pubblicarla come news.

Renzo Rosso, imprenditore Italiano fra i più di successo, fondatore fra gli altri, del marchio Diesel, ha dichiarato in un’intervista rilasciata oggi al Corriere della Sera di essere stato molto vicino al partecipare come turista spaziale ad un volo su una Soyuz e poi sulla ISS.
“«Dieci anni fa avevo firmato un contratto con Space Adventures, per restare tredici giorni nella Stazione spaziale internazionale. Sarei partito con la navicella Soyuz, e sulla capsula avrei potuto mettere il nome della mia azienda. Pagando due milioni di dollari in più, avrei anche fatto una “passeggiata” fuori dalla Stazione. Il problema era il training, di sei mesi: un periodo troppo lungo per allontanarmi; ai tempi ero ancora fondamentale per il gruppo, così i miei manager non mi hanno lasciato andare. Il mese scorso quelli della compagnia americana mi hanno chiesto di nuovo se volevo partecipare, ma neppure questa volta ho potuto dire di sì».”
http://www.corriere.it/moda/news/15_settembre_17/renzo-rosso-ridivento-papa-60-anni-la-settima-volta-5297f590-5d50-11e5-aee5-7e436a53f873.shtml

Tempo fa mi sembrava di avere letto che l’opzione EVA per i turisti spaziali era molto più costosa, dell’ordine di 10-20 milioni di $ in più.

Per un viaggio sulla ISS o solo con la Soyuz sono più che daccordo però, rischiare ed impegnare fior di tecnici per seguire una EVA turistica, mi sembra alquanto esagerato.

L’accenno all’EVA nel racconto di Rosso mi pare un “abbellimento” della storia.
Comunque se Rosso fosse partito per la ISS,i nostri media lo avrebbero massacrato,e in Italia avrebbe avuto un ritorno di immagine devastante.
Piaccia o meno da noi funziona così; chiamatela invidia se volete o eccessivo spirito polemico,o ancora retaggio culturale di un Paese in cui la ricchezza non costituisce un premio dell’onnipotente per il duro lavoro (e quindi da impiegare come meglio si crede senza che gli altri abbiano a ridire),ma più ipocritamente qualcosa di cui giustificarsi,specie in tempi come i nostri.
Non mi meraviglierebbe se nel caso di Rosso siano in realtà prevalse queste considerazioni.

P.S.
Attenzione,a scanso di equivoci vorrei chiarire che per quel mi riguarda Rosso o chiunque altro possono fare del loro denaro l’uso che credono.
La mia considerazione riguarda certi meccanismi psicologici tipici del nostro Paese,e credo ben noti a tutti coloro che conoscano la nostra società.
Dall’uomo della strada,al Savonarola del giornalismo di turno,dal politico al sindacalista,dal Vescovo,all’opinionista televisivo,Rosso sarebbe stato massacrato.

A tal proposito una volta Gianni Agnelli disse che " in Italia, i soldi, devi farteli perdonare"…

Mi viene in mente giusto pochi giorni fa, quando mamma se ne è uscita di nuovo con “mandiamo una Punto su marte e ci sono bambini che muoiono di fame”… ho dovuto tirar fuori kevlar GPS e altre robe così per farle capire che serve a qualcosa anche andare su marte…
magari non subito, ma serve.