Il propulsore a lanciatore di massa di Gerard O'Neill

Mi è capitato di ritrovare per caso e rileggere con gusto il bellissimo “Colonie Umane nello Spazio” del compianto Gerard K. O’Neill, edizione italiana del 79 della Mondadori, impreziosita dalle splendide illustrazioni a china di Donald Davis, e purtroppo (che io sappia) mai più ristampato.
Ciò che mi ha sorpreso, è che, nello scenario prospettato da O’Neill in un futuro prossimo, per fare la spola tra la LEO e la zona L5 dell’orbita lunare si usasse una nave di circa 3000 T con un propulsre derivato dal lanciatore di massa lunare: un secchiello carico di regolite, che viene accelerato da spire superconduttive. Poi la regolite viene lanciata spingendo la nave per reazione mentre il secchiello viene recuperato, fatto rallentare e riutilizzato per il nuovo lancio.
Il propulsore avrebbe avuto un Is di 900 s (il doppio d’un razzo chimico LOX-LH2) e sarebbe stato alimentato da un’enorme batteria di pannelli solari.
La nave avrebbe avuto una testa sferica d’una trentina di metri di diametro con l’equipaggio e i passeggeri, con attaccato un traliccio di qualche km con le spire acceleratrici e i pannelli.
O’Neill giustificava la scelta tecnica con l’economicità del propellente (regolite lunare) e col fatto che il silicio per i pannelli solari e l’alluminio per le strutture della nave sarebbero stati presi esclusivamente dalla Luna.
Questa nave avrebbe avuto un’accelerazione molto bassa, 0.03-0.01 m/s, e utilizzato la tecnica del trasferimento obitale a bassa spinta, dove l’orbita viene progressivamente allungata in una spirale. Il viaggio d’andata a serbatoi più vuoti dalla LEO a L5 sarebbe durato una settimana, mentre il viaggio di ritorno a serbatoi pieni sarebbe durato 3 settimane.)

Da profano, ho qualche dubbio sull’economicità d’una simile nave: se per avere un Is di 900 s devo portarmi dietro un traliccio di parecchi km del peso di mille tonnellate, non sarebbero meglio dei normalissimi razzi chimici ad alluminio-ossigeno liquido (entrambi abbondanti sul suolo lunare) che pur avendo un Is di 280 s peserebbero cento volte di meno con una spinta dieci volte più potente?

Un saluto
Quaoar

Uhm, in effetti da come l’hai descritto è piuttosto sconveniente… un traliccio esteso per km per poche frazioni di m/s^2 di accelerazione non conviene per niente.
Janky