Il recupero degli astronauti lunari.

Quando furono decise le modalità tecniche del rientro delle capsule Apollo fu chiaro che occorreva, al pari delle Mercury e Gemini una organizzazione capace di mettere in sicurezza i mezzi spaziali e di recuperare sani e salvi gli astronauti. La Marina degli Stati Uniti avevano le capacità, i mezzi e l’esperienza per assicurare la riuscita di un recupero sicuro e in tempi brevi. La USN si organizzò con due Task Force, una nell’Atlantico e una nel Pacifico. Queste “squadre” lavoravano in stretto coordinamento con le squadre addette alle operazioni di recupero della Nasa. Quest’ultima era organizzata con l’Ufficio del JSC Atterraggio e Recupero, la Marina tramite il Dipartimento della Difesa aveva l’Ufficio di Supporto per i Voli Umani. Altre organizzazioni che cooperavano ai recuperi erano: l’Usaf con il Servizio di Salvataggio Aerospaziale e recupero, La base Patrick, la base di Vandenberg. Sul campo veniva dispiegata dalla Marina la Task Force 140 nell’Atlantico ( Norfolk) e la Task Force 130 nel Pacifico (Kunia, Hawaii). Esisteva anche una rete di aerei del tipo EC 135 ARIA (Apollo Range Instruments Aircraft) per ricevere i segnali dell’Apollo e facilitare il recupero. Ovviamente venivano messe in campo una grande quantità di navi e di elicotteri. Il personale materialmente incaricato del recupero erano gli UDT (Underwater Demolition Team), incursori di Marina specialmente addestrati a riconoscere la capsula, con tutti i dispositivi di aggancio e apertura del portellone. Erano anche istruiti a piazzare e bloccare il collare galleggiante per mettere in sicurezza e stabilizzare la capsula.
Gli elicotteri incaricati del recupero erano del tipo Sea King e utlizzavano una rete chiamata Billy Pugh.
Una speciale procedura fu utilizzata per Apollo 11, per le ben note procedure anti-contaminazione. Gli uomini degli UDT dovevano spruzzare del Betadine (disinfettante a base di iodio) intorno alle valvole dell’aria atmosferica e intorno al portellone. Gettavano inoltre dentro la capsula le tute BIG per i tre astronauti, che essi stessi indossavano con una modifica per i filtri in sola aspirazione.
Queste procedure furono lungamente provate grazie ai cosidetti “boilerplate” Apollo che venivano paracadutate da un aereo da trasporto e ammaravano come nei voli reali. Per Apollo 11 la nave primaria di recupero fu la Portaerei Hornet, dove a bordo si trovava la MQF, Mobile Quarantine Facility, una sorta di camper stagno che poteva essere aviotrasportato e che contenne gli astronauti di Apollo 11, 12 e 14 insieme al personale di servizio. Un particolare: per Apollo 11, 12 e 14 i marinai affondarono i canotti utilizzati per il recupero, per minimizzare il materiale eventualmente esposto a microbi lunari da riportare a bordo.
Manned spacecraft

Spacecraft

Landing Date

Coordinates

Recovery Ship

Miss Distance (kilometres)

Refs

17 Apollo 7 October 22, 1968 27°32′N 64°04′W USS Essex (CVS-9) 3 [19]
18 Apollo 8 December 27, 1968 8°7.5′N 165°1.2′W USS Yorktown (CVS-10) 2 [20]
19 Apollo 9 March 13, 1969 23°15′N 67°56′W USS Guadalcanal (LPH-7) 5 [21][22]
20 Apollo 10 May 26, 1969 15°2′S 164°39′W USS Princeton (CVS-37) 2.4 [23][24]
21 Apollo 11 July 24, 1969 13°19′N 169°9′W USS Hornet (CVS-12) 3.13 [25][26]
22 Apollo 12 November 24, 1969 15°47′S 165°9′W USS Hornet (CVS-12) 3.7 [27][28]
23 Apollo 13 April 17, 1970 21°38′S 165°22′W USS Iwo Jima (LPH-2) 1.85 [29][30]
24 Apollo 14 February 9, 1971 27°1′S 172°39′W USS New Orleans (LPH-11) 1.1 [31][32]
25 Apollo 15 August 7, 1971 26°7′N 158°8′W USS Okinawa (LPH-3) 1.85 [33][34]
26 Apollo 16 April 27, 1972 0°43′S 156°13′W USS Ticonderoga (CVS-14) 0.55 [35][36]
27 Apollo 17 December 19, 1972 17°53′S 166°7′W USS Ticonderoga (CVS-14) 1.85 [37][38]
28 Skylab 2 June 22, 1973 24°45′N 127°2′W USS Ticonderoga (CVS-14) [39]
29 Skylab 3 September 25, 1973 30°47′N 120°29′W USS New Orleans (LPH-11) [40]
30 Skylab 4 February 8, 1974 31°18′N 119°48′W USS New Orleans (LPH-11) [41]
31 ASTP Apollo July 24, 1975 22°N 163°W USS New Orleans (LPH-11) 1.3 [42][43]
Soyuz 23 October 16, 1976 Lake Tengiz Helicopter Mi-8 [44]