L’asteroide Ponte Buggianese mi è abbastanza noto devo dire… vi sono numerosi segni di vita intelligente e spero che vi sia presto inviato un rover di ricognizione…
Già che ci sono, allego dal sito http://www.buran-energia.com/energia/energia-consti-1eretage.php, una rappresentazione grafica di come venivano recuperati i boosters del razzo Energhja, con un sistema di paracadute e retrorazzi. Non so se l’atterraggio fosse proprio soffice e non conosco l’esito del recupero dei vettori nei primi due (e unici) lanci di Energhja (maggio 1987, carico utile Polyus, e novembre 1988, carico utile Buran).
Sulla pagina web c’è pure un’efficace gif animata sul tema.
A quanto mi risulta, per i primi due (ed unici) lanci di Energia, non era previsto il recupero dei boosters, che sarebbe avvenuto nelle missioni successive (a partire dalla prima “manned” del Buran).
Una piccola nota: il progetto di base dei Booster dell’Energia deriva, in largam parte, da quello del primo stadio del vettore Zenith 2.
Ma è vero che questo vettore generava più potenza del Saturn V? E’ un gioiello d’ingegneria di cui non si parla tutti i giorni!
Attendo feedback dagli… esperti in materia!
Riallacciandomi al discorso sulla Big Gemini,se gli USA avessero scelto un programma post-Apollo basato su “Big G” e Stazione è probabile che i Russi non avrebbero mai sviluppato il Buran e avrebbero sostituito le loro Soyuz col TKS. Chissà.
Grazie per il bel topic Catilina, e complimenti per il tuo avatar, è uno dei più simbolici e originali del forum, davvero un bel modo per presentarsi!
Sul discorso dei boosters devo dire che il sistema di recupero è affascinante, l’unico dubbio è il momento in cui la struttura toccava terra.
Davvero sarebbe stato possibile farlo atterrare in modo soft, senza pregiudicare la struttura e la funzionalità futura del razzo, atterrando su suolo non preparato?