Immagini sul web solo a bassa risoluzione, per legge.

Ho letto oggi la notizia che riporto da Zeusnews del 07/01/08 …

Di Dodi Casella

Approvata in via definitiva una norma che trasforma la SIAE in ente pubblico economico e disciplina la pubblicazione di immagini sul web, ammettendo solo la bassa risoluzione.

Dopo anni di discussione e decine di proposte di legge, la montagna ha finalmente partorito il topolino: zoppo, orbo da un occhio e per di più puzzolente di cloaca.

Non risulta ancora pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale ma il disegno di legge è stato approvato del Senato in via definitiva giusto in tempo (il 21 dicembre) per essere posta sotto l’albero assieme ai regali per la famiglia.

Le nuove disposizioni sono - stranamente, vista la consueta prolissità del nostro Legislatore - contenute in due soli articoli: col primo, diviso in quattro brevi commi, a SIAE viene trasformata in Ente pubblico economico e quindi espressamente sottratta al giudizio della Magistratura amministrativa per essere sottoposta al Giudice ordinario.

Con l’articolo 2, in poche righe si stabilisce invece che “È consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro”.

Prosegue il disegno di legge: “Con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, sentiti il Ministro della pubblica istruzione e il Ministro dell’università e della ricerca, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, sono definiti i limiti all’uso didattico o scientifico di cui al presente comma”.

Il primo commento che si presenta, sarebbe un respiro di sollievo per la competenza finalmente attribuita alla magistratura ordinaria per dirimere eventuali controversie economiche di natura privatistica. Ma forse non è tutt’oro quel che luccica.

Infatti non occorre dimenticare che, per la nostra cultura giuridica, il magistrato è il primo servitore delle Legge, il che significa innanzi tutto che i margini di interpretazione sono ancora più ristretti rispetto all’ambito meramente amministrativo; ma la conseguenza è che in quest’ambito si avranno comunque una miriade di sentenze di vario grado e contenuto, col il rischio evidente di instaurare un contenzioso infinito, sinora ristretto alla sola richiesta risarcitoria.

Il presidente della SIAE Giorgio Assumma ha commentato: “E’ una vera rivoluzione, che consentirà alla società di operare in tutto il mondo con la libertà tipica delle imprese commerciali private e quindi la porrà nella condizione di fronteggiare adeguatamente la concorrenza delle analoghe società straniere di collecting, alle quali l’Unione Europea ha aperto le porte del mercato italiano”.

Col secondo articolo, si inibisce la pubblicazione in rete di qualsiasi opera (presente, passata e futura) se non per “uso didattico o scientifico” e purché “non a scopo di lucro”; sull’uso discetterà la solita congrega di commissioni e sottocommissioni, sullo scopo cioè sulla gratuità o meno, avranno poi agio di pronunziarsi i vari tribunali nei loro gradi.

Senza essere maghi della finanza, occorre riflettere che nessun sito Internet appena appena decente potrebbe esistere senza finanziamenti di alcun tipo; finanziamenti quasi sempre reperibili attraverso il libero scambio di utilità o del loro controvalore in termini economici.

Ecco quindi “lo scopo di lucro” a cui nessuno potrà sottrarsi, con la conseguente mordacchia fiscale di cui già si è detto altre volte.

Tuttavia la cosa peggiore appare l’obbligo del degrado delle opere pubblicate, siano esse musiche, immagini e quant’altro; ma in una cultura degradata come la nostra, forse è solo la ciliegina che ci voleva sulla torta che si siamo cucinata.

Sono sgomento … ](*,)

Si, è incredibile la totale incompetenza dei nostri politici di ogni schieramento rispetto al mondo del web e al suo funzionamento.
E per la SIAE restiamo solo tette da mungere.

Anche Punto Informatico ha un bell’articolo su questo argomento e su quest’ennesima legge inadeguata.

In questo caso non è incompetenza ma difesa di interessi corporativi.

Paolo Amoroso

e io alla siae ci sono pure iscritto, che imbarazzo ](*,)

Cose di cui un governo che si dice di sinistra deve andar fiero.
Certo, se i problemi di un Paese si limitassero a questo… ma tant’è, ogni tanto anche l’admin si fa uomo e sbotta :slight_smile:

Non ho parole! :scream:

Beh, ma un file mp3 non è forse un content “degradato” dal meccanismo stesso di compressione? :star_struck:

E allora le foto passate allo scanner? Se un originale ha una risoluzione di almeno 600 dpi, di solito io lo degrado del 75%, per cui a 150 dpi una documentazione per fini scientifici e divulgativi, magari con un watermark…

La legge in questione parla sì di uso per scopi “scientifici” (ma voi li sapreste definire?), ma non include, GRAVISSIMA PECCA, quelli divulgativi.

C’è di peggio…la Campania che sta letteralmente affondando nei rifiuti (cosa a cui sono molto sensibile, visto che il sottoscritto vi scrive da una Napoli più allucinata del solito…), colpa di una serie di governi nazionali, regionali e locali che evidentemente hanno avuto altro da fare, tipo promulgare queste normative assurde e liberticide.

Aldilà di qualsiasi schieramento politico questo governo di “sinistra” mi sembra abbia ben poco ormai (scusate lo sfogo OT), del resto un governo che si dice “garantista dell’ambiente” (con tanto di ministro verde) e poi permette che tonnellate di spazzatura si ammassino nelle strade di un’intera regione (il cui smaltimento è però regolarmete pagato dai contribuenti), voi come lo definireste??

E’ l’ennesimo esempio di leggi mal fatte, che non solo sono difficili da interpretare e seguire, ma anche impossibili da applicare! ](,) ](,) ](*,)
Se solo la metà delle leggi vigenti fossero fatte rispettare…non saremmo in Italia! :-x

E’ un altro duro colpo alla “libertà di espressione” sancita dalla Costituzione!!! :angry:

Sì, qualcuno nel forum di ZeusNews aveva sollevato questa dubbio … O:)

“immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate” :kissing_heart: #-o ](*,) [-X :angry:
Cosa vuol dire?

Dal Lessico Universale Italiano Treccani:
Degradare=
In linguaggio scientifico, passare trasformando, da una condizione superiore ad una inferiore. :kissing_heart:
In chimica, sinonimo di demolizione. #-o

Perciò deteriorare e/o rovinare. :!:

Come stabilire dove comincia la degradazione di una immagine o di un file musicale? Rispetto a quale originale? #-o
Che senso a deteriorare e/o rovinare una immagine o un brano musicale per poi poterlo pubblicare o riprodurre? ](*,)

Chi ha pensato questa legge non credo sappia cosa è una immagine digitale o un file musicale ](*,)

Stiamo precipitando in un nuovo tremendo medioevo.
Ed ogni giorno è peggio!

Sono veramente senza parole.

e questo è quanto avviene-avveniva oggi (oggi?)
nell ’ anno di grazia 1708.

O Signor dovremo aspettare ancora 81 anni fino al 1789, quando avverrà la Rivoluzione?
Ma allora avremo paura anche di Maximilian Robespierre?

Eh eh eh… tranquilli, è la classica legge assurda stile ‘zappa sui piedi’. Praticamente, in caso (improbabile) di azione legale (vorrei vederli, a fare milioni di azioni legali…), devono dimostrare che l’immagine/video/files musicale non è degradato rispetto l’originale…
Ma lo sono tutti ! Se io pubblico, come ho fatto a volte, una mia foto… sarei matto a postare l’originale da 3456 x 2304 pixel e 3 mb…
Finisce tutto nella solita bolla di sapone, anzi, rischiano di giustificare anche gli mp3, veramente mediocri in confronto ai files musicali originali.
Ultima considrazione… tutte le leggi e leggine prima di questa mirate a regolamentare la rete… a cosa hanno veramente portato ? :stuck_out_tongue_winking_eye:
Loro giocano tutto sull’effetto ‘ansiogeno’ che provocano…
Tentano di bloccare le dighe prossime al crollo con il dito del bambino olandese.

Che pacchia per gli avvocati !

Salute e Latinum per tutti !

Non si può pubblicare a piena risoluzione nemmeno materiale di cui si ha la proprietà?

Paolo Amoroso

o forse credono che la rete internet come nella realtà, quando esci da uno Stato per entrare in un altro, ha dei confini materiali controllabili con una dogana armata.

una cosa la voglio dire, per chi come me ha a che fare col mondo della musica, e quindi col diritto d’autore, sa bene cosa significa avere a che fare con un ente quale sa società italiana autori editori. Sono nel panico, perchè i dischi non li compra più nessuno, i film sono masterizzati e i libri sono copiati selvaggiamente. La legge in questione fa parte di un discorso più articolato che rientra in una politica aziendale ben precisa.
E cioè trovare il modo di far valere il diritto d’autore e quindi di reperire nuovi canali per la riscossione dei proventi in particolare in un campo inesplorato come quello del falso e della copia clandestina non sapendo che però con le nuove tecnologie ognii provvedimento legislativo è facilmente aggirabile, compreso quello delle immagini, e non lo dico perchè ne vado fiero, io pago l’annuario come tutti gli iscritti alla siae, ma lo dico perchè è vero e me ne dispiace, ma non è limitando la libertà di espressione che le major come il piccolo produttore possono avere benefici da un sistema obsoleto come quello del diritto d’autore che pogia ancora su una concezione vecchia basata sulle case discografiche che ora come ora non hanno più voce in capitolo. La storia dei formati e degli indici di risoluzione è solo un espediente con lo scopo di minacciare chi crea siti internet, e non solo quelli a contenuto destinato agli adulti…
Come se non bastasse guardacaso proprio oggi su raidue in un seguito talk show di cosa si parlava? del caso della povera samantha de grenet che ha visto rubate alcune sue foto che poi sono state diffuse sulla rete, poverina!
Ma questa è un altra storia…