Ciao a tutti, sono nuova qui e vi scrivo perché vorrei un consiglio.
Sono una studentessa, di 23 anni, di Ing Aerospaziale un po’ tanto fuoricorso (2 anni per l’esattezza) e sono indecisa se proseguire con una laurea magistrale o fermarmi. In realtà io di dubbi non ne ho molti, mi fermerei domani perché sono stanca, davvero tanto stanca. Questo percorso di studi ha spento tutti quelli che erano i miei entusiasmi iniziali. Sono un perito aeronautico e quando mi sono iscritta non credevo che in una laurea simile si potesse parlare di aerei così poco. Pochi sono stati i corsi che mi hanno appassionato e che mi hanno reso piacevole lo studio. In questi anni ho capito però quali sarebbero i settori dove vorrei lavorare e dove comunque il lavoro possa essere passione. Mi piace molto sia quello che riguarda la manutenzione aeronautica (tornassi indietro non mi iscriverei a ing. ma intraprenderei il percorso di LMA) sia tutto ciò che riguarda l’organizzazione dei trasporti e lavorare in aeroporto sarebbe un sogno.
L’idea della magistrale mi spaventa tanto perché ho paura di terminare troppo tardi e di studiare cose che non mi appassionano e forse anche inutili per quello che vorrei fare dopo. Allo stesso modo ho paura che fermandomi alla triennale le mie possibilità di carriera (e di guadagni soprattutto ) rimangano limitate.
Ciò che farei volentieri è un master di un anno, a Milano ho trovato interessante il MEMIT della Bocconi che di contro è poco collegata con aziende aeronautiche e temo quindi che possa essere poco utile.
Voi cosa mi consigliate? Cerco disperatamente opinioni o esperienze simili
Con la triennale riesci comunque a trovare lavoro, certo meno facilmente.
I master non connessi con l’industria a mio avviso sono inutili. Prendi in considerazione una specialistica all’estero c’è ne sono anche di un anno ed hanno un taglio più pratico. Alla fine hai un Master degree che va bene per qualsiasi posto di lavoro.
Ciao @mattodeg, grazie della risposta. Ho spulciato per qualche ora nel topic generale e ho letto “Costruirsi una carriera” trovandolo molto utile. Mi rimane ancora il dubbio che l’assenza di una magistrale possa costituire un limite alla crescita professionale negli anni futuri, penso porrò la domanda sul forum
La mancanza di una magistrale e’ un ostacolo laddove il possesso di tale titolo di studio costituisce un requirement per accedere a certe posizioni apicali, vuoi per regole di HR di una particolare organizzazione, vuoi per eventuali competenze specifiche acquisibili solo tramite tale laurea.
Averla non guasta, ma una triennale ti consente di lavorare tranquillamente nel campo aerospaziale.
Grazie della risposta e immagino siano quesiti affrontati mille volte. Provo ad approfittare della cortesia al fine di ottenere un suggerimento per quella che mi sembra una spiacevole scelta.
La carriera universitaria l’ho iniziata nonostante mi fosse stata sconsigliata non avendo avuto alle superiori il background necessario, ma sono arrivato quasi alla fine del percorso spinto solo dall’amore per il sogno di lavorare in questo settore. Problemi personali e covid non mi hanno reso più piacevole il viaggio che, durato 5 anni, mi ha portato ai limiti.
Iniziare la magistrale richiederebbe di prolungarlo di altri 2 o 3 anni e se da una parte un nuovo inizio mi farebbe solo bene, dall’altra allontana ancora il lavoro. So che sono pochi se visti in prospettiva di una carriera, ma ho quasi la nausea.
Nessuno ha la sfera di cristallo per vedere nel futuro e questo lo capisco ma sento che l’unica cosa che mi farebbe più male di rinviare di altri 3 anni la mia entrata nel lavoro è vedermi chiudere delle porte a cui ambisco (con l’arroganza di un giovane magari) per una scelta compiuta anni prima.
Non so la fattibilità di laurearsi mentre si lavora o se un master potrebbe risolvermi i problemi, di sicuro sarei disposto a sudare mille camicie
E’ impegnativo, ma possibile, e parlo per esperienza. D’altra parte nessuno ti obbliga a completare la magistrale a tutti i costi prima di lavorare, soprattutto se il sacrificio, oltre che di tempo ed economico (doppio, tra tasse e mancato lavoro, anche se si puo’ arrotondare), diventa anche un trascinarsi a studiare con una mezza nausea ogni volta che ci si mette alla scrivania.
E’ molto difficile dare qualsiasi consiglio, non conoscendo la persona (e anche in quel caso!) ma il punto e’ che si’ e’ possibile laurearsi mentre si lavora, anche se naturalmente i 2/3 anni extra diventano tranquillamente il doppio, dato che se di giorno si lavora bisogna organizzarsi e avere pure una vita insomma.
Una parola finale la spendo per le ambizioni: avere una magistrale non apre automaticamente alcuna porta, se non nei concorsi pubblici dove e’ prevista come requisito. Usciti dall’universita’ va dimostrato sul campo di saper fare una miriade di cose, di avere l’atteggiamento giusto e di sapersi integrare con un team di lavoro.
Nessuno verra’ a verificare se ricordi le domande cui hai risposto agli esami o questo o quel paragrafo del libro X, o se hai preso 90 invece di 110. Ti chiederanno di risolvere problemi con le competenze che dovresti aver acquisito, o con quelle (tante, e a un certo punto specifiche) che acquisirai col lavoro. E il tuo carattere e atteggiamento saranno molto importanti, oltre che al curriculum.
Non sono rari i casi di laureati teoricamente brillantissimi (e particolarmente ambiziosi/arroganti) che non passano il periodo di prova.
Sarò diretto eh, più o meno ci sono passato anche io (e non so se ne sono mai uscito).
Ma hai già preso una tua decisione: non si tratta di scegliere se comprare un paio di pantaloni o il gusto del gelato. Parli(amo) di anni di sacrificio (che hai già fatto leggendo quello che scrivi), ci sono costi non indifferenti da coprire (ok le borse di studio, se sei fortunato ad averla), esami da sostenere, lezioni da frequentare, cose da capire.
Se il tuo grado di incertezza fosse del tipo “sono stanco ma altri due anni full send li potrei fare” beh allora valuta, ma da quello che scrivi sarebbero due/tre anni in cui non te la vivresti bene e in cui magari con la triennale potresti trovare un lavoro ed essere più felice.
Come dice @marcozambi poi si può (più o meno) tutto nella vita e fare una magistrale mentre si lavora è impegnativo ma con la giusta organizzazione ce la si fa.
Guarda anch’io ti capisco benissimo quando studiavo ho avuto un sacco di problemi personali e la mia carriera era andata a rotoli. L’esperienza universitaria è stata disastrosa in qualche maniera sono riuscito ad arrivare in fondo. Per fortuna successivamente, sicuramente con un po’ di fortuna, sono riuscito a fare più o meno quello che volevo. Se riesci ad uscire dall’Italia ci sono università con un taglio più pratico che teorico in cui ci sono esami teorici ma anche progetti pratici in azienda, sicuramente a mio avviso aiuterebbe. Per trovare un lavoro con fortuna e tenacia si trova (soprattutto fuori dall’Italia)ma a parità di mansione sarai pagato sempre meno ed alcuni posti ti sono preclusi anche se tu avessi le competenze necessarie.
Non conoscendo in dettaglio la tua situazione posso darti i seguenti consigli ed informazioni:
non so in quale università hai studiato, in genere le materie più “pratiche” arrivano negli ultimi due anni;
apriti un profilo su LinkedIn, fatto bene, e comincia a guardare le offerte nel settore;
anche se può essere un problema economico dover pagare le tasse per un ulteriore anno di studi, nessuno ti vieta di iniziare la magistrale e contemporaneamente cominciare a cercare offerte di lavoro, poi se trovi lavoro molli l’università;
investi anche in qualche corso che ti dia un qualcosa in più di spendibile sul lavoro, sia lingue (inglese e francese: ho conosciuto tecnici specializzati in aziende nel settore spazio a cui il francese è tornato utile, per esempio per farsi mandare in trasferta. Ma anche inglese per tradurre documenti tecnici), che materie tecniche come disegno CAD, per esempio.