InSight Mission Log

Uno scavo aperto non è adeguato, bisogna piazzare la sonda termica con almeno 3 metri di suolo al di sopra per “eliminare” gli effetti meteorologici.
Quindi finché non ci inventiamo un sistema per fare carotaggi in giro per il sistema solare…

si può sempre selezionare una raffinata crew di galeotti e spedirla con un polaris rzr e due scafandri da sub del 1800 :smiley:

È stato riprodotto a Terra lo scenario in cui si trova il penetratore “incastrato”. Ogni azione verrà testata il più realisticamente possibile nel “simulatore” prima di mandare i relativi comandi alla sonda.

https://www.dlr.de/dlr/en/desktopdefault.aspx/tabid-10081/151_read-33208/#/gallery/34019

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Metto anche qui l’aggiornamento della scorsa settimana, perché è uscita una nuova ipotesi.

La fonte è il loogbook entry dell’ 11 Aprile:

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Giusto per capire l’ipotesi 3, non riesce a trivellare perché il terreno è farinoso?

Ci ho messo del mio a capire, ma fondamentalmente credo di sì, è una teoria.
Praticamente la sabbia attorno, se è farinosa, non torna vicino allo strumento e allora non gli dà sufficiente pressione per farlo restare in posizione e scendere di più al martellamento successivo.
Sul blog fanno l’esempio di un chiodo nella parete. Se il muro è fatto di materiale con sufficiente coesione fra le molecole, il chiodo resta in posizione e al successivo martellamento scende in profondità. Se il muro è “farinoso” il chiodo cade a terra.

Però ho fatto fatica a interpretare la spiegazione. Se leggete il blog e riuscite a capire meglio siete i benvenuti!

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A quanto pare il problema è l’opposto:

Quando la talpa scava ha bisogno di attrito sulle pareti dello scavo per procedere. Una piccola parte della forza di rinculo totale (7N) non è diretta verso la direzione sulla “verticale”, ma sui fianchi della parete di scavo. Questo fenomeno allarga il buco di scavo. Tuttavia il terreno marziano è friabile, e quindi questo piccolo buco viene prontamente riempito. E quindi la talpa continua ad avere attrito necessario scavare senza problemi.
Tuttavia su Marte la superficie a differenza del sottosuolo, agisce diversamente. Infatti si tratta di un materiale coeso chiamato “Duricrust”. Solitamente lo strato è spesso pochi cm e quindi si era previsto che non avrebbe creato problemi. Invece Insight ha avuto la sfortuna di trovarsi su uno strato di Duricrust spesso 20 cm. Ed è molto probabile che le continue forze di rinculo laterali abbiano scavato un buco attorno alla talpa, e quindi questa non è più capace di perforare per mancanza di attrito. Anche cercando di continuare a scavare, provocando un crollo delle pareti “dure” non è la soluzione. Difatti anche cosi il duricrust non darebbe abbastanza attrito alla talpa.
Stando al blog, la soluzione sarebbe semplice. Basta aiutare la talpa a bilanciare il rinculo (quindi cercare di ridurre le forze dirette verso i fianchi). Si menziona anche l’aiuto del braccio.

Ho paura che se cosi fosse, il buco è da considerarsi perso, e che quindi sarà necessario ricollocare la talpa. Staremo a vedere.

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Sembra he SEIS abbia rilevato il suo primo terremoto. Finalmente una bella notizia.

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Ah, ecco le vibrazioni causate dal possibile terremoto. Sono anche messe a confronto con il “rumore” del braccio robotico.

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Ma purtroppo è troppo debole per essere utile dal punto di vista scientifico.

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Se facessero un file di almeno 1 ora, sarebbe perfetto per l’ascolto in cuffia prima di dormire.

E così si scoprì che mars anagrammato diventa ASMR

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Sereno o poco nuvoloso:

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C’è un aggiornamento dell’INAF sulla situazione della “talpa” di Insight, che pare stia bene. Si sta facendo un martellamento diagnostico per capire se esistano problemi o meno:

Permettetemi una riflessione, forse un pelo OT: questa è un “semplice” penetratore, costruito e provato innumerevoli volte, e fatto in modo da autoadattarsi alla situazione che trova, entro certi limiti; e perforare qualche metro di superficie marziana. Per ora, in mesi di operazioni, test, problemi, verifiche, prove a terra, diagnostica eccetera è riuscito a penetrare di 30 cm.
Non è una critica al progetto, ma solamente un punto da meditare per tutti coloro che, non avendo esperienza di operazioni ingegneristiche o scientifiche su robot telecomandati, la “fanno facile” quando si parla di modificare, ad esempio, uno spacecraft per fargli fare qualcosa che non era stato preventivato in partenza. Anche per strumenti apparentemente semplici i vincoli possono essere tanti e inaspettati. Nell’esplorazione spaziale non esistono cose semplici!

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Concordo al 100%, e aggiungo che spesso si è parlato con grande disinvoltura di andare a trivellare pianeti e satelliti come se niente fosse: dovremmo ricordarci che anche sulla Terra, con abbondanza di materiali e personale in loco, la perforazione del suolo è un’attività complessa, spesso laboriosa e ricca di incognite.

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Hai ragione @blitzed, si parla spesso di missioni molto ambiziose verso le lune dei pianeti giganti che dovrebbero trivellare strati di ghiaccio di diversi km, nella migliore delle ipotesi.

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Appunto, Paolo. I voli di fantasia costano poco, ma al momento la massima profondità che abbiamo raggiunto su un corpo celeste diverso dalla Terra si misura in centimetri. E questo su Marte, praticamente dietro l’angolo, con condizioni ambientali tutto sommato benevole, almeno rispetto ad una luna ghiacciata.

Il record di perforazione in profondità dovrebbe essere 1,6 m sulla Luna da parte della sonda sovietica Luna 24.

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Ci sono ostacoli di vario tipo, principalmente di massa, ma tecnicamente hanno scelto un sistema del menga, ormai è chiaro.

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Citazione ma tecnicamente hanno scelto un sistema del menga, ormai è chiaro.

Non è che esistano centinaia di metodi di esplorazione diretta del sottosuolo.
O usi una trivella o un penetrometro.
Il secondo è il metodo più leggero e ti da dei dati immediati in funzione dell’avanzamento che si ottiene per singolo colpo.
che poi sia un m,etodo del menga, anche sul nostro pianeta, è innegabile.
OT: Mio esame di geotecnica:
D. Chi ha inventato il metodo penetrometrico?
R. Gli olandesi
D. e come si chiamano?
R. ???
D. Non conosce la barzeletta sui cinesi … e ride

Sono certo che dopo un commento tanto sagace saprai illustrarci un metodo migliore, sicuramente funzionante e che per qualche ottusa ragione è stato trascurato. :confused:

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