L’ottimo articolo lo lessi avidamente, ma non ha fugato i miei dubbi vedendo il terreno così compatto…fatico a capire come una pressione esercitata dalla benna nei pressi del buco possa aumentare l’attrito per l’avanzamento della talpa, se non ipotizzando che faccia crollare le pareti del foro, cosa che non mi sembra facile proprio in virtù della compattezza del suolo…e in effetti dalle immagini post-benna non mi sembra la situazione sia molto migliorata.
Se possibile, forse si potrebbe riempire il buco con terreno di riporto traslando la benna verso il buco senza alzarla dalla superficie
Dal blog InSight di DLR del 6 giugno (lo spot 2 è una possibile posizione della benna vicina a quella che non avrebbe richiesto di spostare la SSA):
The chart below shows the results of some calculations of the friction force on the Mole hull as a function of depth of burial assuming a range of Martian regolith properties for spots 1 and 2 and for a reference case with only the load of the SSA acting. The plot also shows the estimated depth of the Mole tip and a conservative friction force requirement. It can be seen that we can meet the requirement by pressing with a force of 40N on spot 1, but that pressing on spot 2 would be marginal.
(Certo che se dessero qualche spiegazione non sarebbe male. Il blog DLR è fermo al 1° luglio, le news sul sito parlano di premi e nomination per la missione. Vabbè, MarCO ha vinto il titolo di Small Satellite Mission of the Year. Complimenti. E la talpa? )
Anzi, due cose. Mi era sfuggito un evento avvenuto intorno alle 8.00, che ha prodotto la prima delle due tracce che si vedono ora. Le chiamo “tracce lineari”, perché sembrano impresse con la benna “di spigolo” e non “di piatto”.
Riassumendo:
Sol 247 (impronte di due colpi di benna impressi precedentemente):
Ulteriore colpo di benna, questa volta “di piatto” a Sol 253 (13 agosto). La zona di pressione ricalca quella della prima impronta, un po’ più in basso, a giudicare dalla pietruzza nell’angolo in basso a sinistra (che era fuori dalla prima impronta e ora è al vertice della quinta).
L’orario non è chiaro, ma parrebbe collocarsi tra le 14.47 e le 16.03.
E, a confrontarla con immagini precedenti di Sol 230,
se ne ricava l’impressione che il buco sia stato un po’ riempito (anche se, probabilmente, non era questo l’effetto principale cercato con le varie “pressioni”).
Pare che ancora per un bel po’ non avremo notizie da Marte. Si avvicina infatti la congiunzione solare: dal 28 agosto al 7 settembre si interromperanno le comunicazioni con tutte le sonde.