Ipotesi di manutenzione futura del telescopio spaziale Hubble

Il discorso è tornato in primo piano.

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In soldoni: un reboost si potrebbe anche fare, per esempio con una missione Polaris. La sostituzione dei giroscopi invece sarebbe estremamente difficile perché la Dragon non ha airlock e braccio robotico mentre non è ancora stata dimostrata la capacità robotica di operare una tale sostituzione.

Operazione difficile e complessa anche per gli umani, viste le complicazioni accadute durante le varie missioni di manutenzione. Tanto per dirne una, non riesco ad immaginarmi un robot che si inventa una procedura per chiudere la porta di accesso che non vuol saperne di richiudersi, o peggio ancora che deve staccare un connettore non previsto perché quello giusto è irraggiungibile con le mani.
Forse è ora di terminare HST… con grande rimpianto, perché non credo sia allo studio un nuovo telescopio spaziale oeprante nel visibile.

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Xuntian e Euclid! Però è anche vero che hanno scopi diversi.

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Ma una Dragon con solo due membri di equipaggio che svolgono insieme una EVA per la riparazione? Una interfaccia meccanica fra capsula e Hubble sarebbe così complessa pensando hubble come target passivo e dragon attivo? Ipotizzo senza voler pensare “basterebbe che…” o giocando al lego spaziale, ma forse che l’esclusione di un profilo di missione simile sia data “solo” da requisiti di sicurezza più stringenti rispetto al passato (penso a Gemini-Atena per esempio….)?

Credo che i due fatti che ho citato siano già molto: non si può uscire a fare una EVA senza airlock (bisognerebbe inventarsene uno, non credo proprio si possa depressurizzare tutta la Dragon). E senza braccio manipolatore il docking è molto più di difficoltoso.

Temo proprio che una missione di manutenzione su Hubble sia per ora impossibile. Mi chiedo piuttosto, se le cose dovessero andare male e il telescopio si dovesse trovare alla deriva per anni in attesa della fattibilità tecnica di una missione di manutenzione, sarebbe poi possibile dopo appunto magari vari anni alla deriva recuperarne l’operatività? Mi chiedo insomma se perdere ogni funzionalità in orbita possa determinare alla lunga conseguenze tali da renderlo irrecuperabile.

Non si lasciano mai cose alla deriva in orbita, è illegale. Se non produrrà più abbastanza scienza verrà deorbitato. Ben prima che diventi incontrollabile.

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Ricordo che ci sono anche tante altre missioni, magari Hubble è quella più famosa, ma il ritorno scientifico di molte altre missioni è anche più produttivo, per quanto si possa dare un valore alla produzione scientifica.

Questa immagine, presa dal sito NASA sopra, è di marzo:


Di missioni in corso e in preparazione ce ne sono davvero tante, e queste sono solo quelle dove la NASA contribuisce.
Di lanci imminenti ce ne sono, XPoSat, ILO-X, Xuntian, SPHEREx, poi più in la c’è roba grossa tipo PLATO, Roman, ARIEL, Athena, certo sono veramente frequenze di tutto lo spettro, non solo visibile, ma poi il rendering delle immagini è bello ugualmente.
Giusto per fare un riassunto che ci sono decine e decine di altre missioni di tipo telescopio spaziale.

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HST è a una quota di 528 km, per cui ha decadimento piuttosto lungo, ci vorranno circa 13-14 anni prima che rientri. Non vedo come si possa pensare di deorbitarlo senza l’uso di un tug; ricordo che HST non ha alcuna forma di propulsione.
HST è dotato di un anello di attracco proprio in vista dell’aggancio di un possibile tug, senza l’intervento di un braccio robotico. Pesa anche oltre 11 tonnellate, per cui l’eventuale tug non dev’essere proprio piccolo in termini di spinta.

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Ok, comunque lo dovranno deorbitare no? Se servirà un tug lo invieranno. E lo faranno prima che muoiano tutti i giroscopi… almeno io pensavo così…

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In una delle missioni Polaris è prevista una EVA di 2 membri dell’equipaggio con la depressurizzazione dell’intera Crew Dragon. Gli altri 2 che rimangono dentro faranno contemporaneamente una IVA.

La Crew Dragon però lo fa già. Non ricordo se sia aiutata dai sistemi lato ISS però.

Sempre parlando di ipoteticamente non impossibile, il trunck della CD potrebbe anche portare qualcosa di abbastanza grande. In questo caso il braccio robotico sarebbe quasi imprescindibile (per via della massa soprattutto).

Detto questo, per mettere mano a Hubble c’è comunque almeno un ordine di grandezza di difficoltà.

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Se non ci mette soldi un mecenate che cerca una qualche forma di ritorno d’immagine la vedo molto difficile anche se si trovasse un modo per poter effettuare tecnicamente la cosa.

Ok in efetti è stato detto che si farà un’EVA (magari con l’elettronica a basso consumo di oggi non si avrebbero gli insormontabili problemi di surriscaldamento della Voskhod-2) ma non è affatto detto che risulterà fattibile. E certo, il braccio che aiuta il docking della Dragon è quello della ISS.

Comunque il mio punto di partenza è l’articolo del primo post che pone l’assenza del braccio e dell’airlock come delle grosse difficoltà. Non insormontabili, ma mi sembra che dopo tutto, rimangano grosse.

Se c’e’ veramente un decennio prima di dover preparare un deorbit controllato non e’ poco tempo.

Non sarebbe sbagliato mettere a punto qualche procedura e tecnica nuova per missioni di servizio, non strettamente finalizzate al solo HST. Basata su Dragon o robotica (in LEO c’e’ la possibilita’ di controllo in tempo reale da Terra quantomeno). E anche un tug per il reboost, anche per la ISS per non dover dipendere dai Russi.

Non sono in grado di valutare la fattibilita’, ma penso che se anche l’occasione e’ la manutenzione di Hubble, c’e’ un po’ di tempo per inventarsi qualcosa che poi possa tornare utile anche dopo.

E anche un tug per il reboost, anche per la ISS per non dover dipendere dai Russi.

Per quello c’è già Cygnus

il braccio che aiuta il docking dell Dragon è quello della ISS.

La Dragon 2 attracca alla stazione Spaziale in autonomia. Il braccio Era utilizzato nello shuttle per agganciare Hubble nella propria stiva per poter effettuare le riparazioni. Se fosse possibile un avvicinamento stretto con una Capsula (qualunque essa sia) forse si potrebbero effettuare delle riparazioni in EVA col telescopio “libero”.

Ultima cosa Ricordiamo che con STS125 e la missione di servizio 4 fu installato un Soft Capture Mechanism atto a fare attraccare una missione di servizio

https://esahubble.org/about/general/soft_capture/

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Continuando a ragionare fantasticare (tanto siamo in Bar Spazio) su Crew Dragon/Polaris, la capsula ha sostanzialmente due porte: una laterale che è usata solo a terra per l’ingresso e l’uscita degli astronauti e una sotto il nose cone che è usata nello spazio durante l’attracco.
Vista l’attenzione che viene messa durante prima del lancio e dopo l’ammaraggio, mi sembra improbabile che quella porta possa essere usata per l’EVA.
Rimane quella “in alto”. Qui sembra essere più facile poter inserire il sistema di attracco a Hubble, ma servirebbe qualcosa di telescopico visto che il nose cone si apre a 90°. Sulla ISS non c’è problema grazie agli adattatori, ma su Hubble non ci sono.
Vedo difficile usare contemporaneamente quella porta sia come uscita dalla capsula che come aggancio :thinking:
Il volo “libero” risolverebbe il problema, ma sorvolando sull’enorme rischiosità della cosa, mi chiedo quanto possa essere pericoloso dal punto di vista della contaminazione degli specchi e degli astronauti da parte degli scarichi dei motori di assetto

Grazie! Circa la depressurizzazione pensavo ad eventuali altri membri dell’equipaggio in IVA, non riflettevo sulla non possibilità di depressurizzazione della Dragon per i suoi sistemi! Ovvio che è un fattore decisivo, di certo più che il modulo di docking…

Oppure lo si riporta giù tutto intero con una Starship. :stuck_out_tongue_winking_eye:

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