J. J. Dordain, DG ESA sul futuro della ISS e sui nuovi programmi NASA

Il Direttore Generale dell’Agenzia Spaziale Europea, Jean-Jacques Dordain, intervenendo il 2 Febbraio sulle nuove decisioni prese dall’Amministrazione Obama sui futuri programmi spaziali ed in particolare sulla vita e l’utilizzo della ISS, ha dichiarato di condividere completamente la nuova direzione presa dai programmi umani USA che potranno saldare ancora meglio la collaborazione fra le due sponde dell’oceano Atlantico.
Dordain ha inoltre dichiarato che l’ESA è pronta a proporre alla NASA e alle altre agenzie partner nel progetto ISS (Russia, Giappone e Canada) l’inserimento di 3 nuovi Paesi: Cina, India e Sud Corea.
“Queste tre nazioni sono state attive partecipi nelle discussioni multilaterali sull’architettura delle future missioni di esplorazione” ha dichiarato, aggiungendo: “Sembra che queste tre nuove figure sarebbero quelle ideali per cominciare ad allargare la partecipazione al programma. Ma ovviamente la decisione per procedere in questo senso dovrà essere unanime da parte di tutti gli attuali Paesi coinvolti”.

L’ESA e i Governi Europei hanno da sempre auspicato un allungamento della vita utile della ISS senza voler prendere ora una decisione sulla data di fine vita almeno fino a quando il costo di gestione non sia eccessivo rispetto ai risultati ottenuti, e questa pare essere la medesima idea espressa dalla presentazione del budget NASA per il FY2011.

Il prossimo marzo i partner delle Agenzie coinvolte si incontreranno in Giappone per discutere del futuro del progetto e con il delinearsi anche della politica NASA, Dordain proporrà, fra gli ordini del giorno, un piano per ridurre significativamente i costi di gestione della Stazione: “Non avrebbe avuto senso proporre un tale piano fino a che non fossimo completamente certi che il 2015 non fosse l’ultimo anno di gestione della ISS, ma con un piano che oggi si estende almeno fino al 2020 e forse oltre possiamo seriamente considerare un sistema che faccia risparmiare nei costi di gestione attraverso un uso più efficiente delle risorse”.
Fra le ipotesi prese in considerazione è stato fermamente smentito che ci sia l’intenzione di ridurre nuovamente l’equipaggio della ISS ma piuttosto di ridurre sempre più le necessità di materiale da inviare verso l’avamposto orbitante visti i costi di lancio per kg di materiale.
Uno dei miglioramenti proposti è quello di un nuovo sistema di riciclo dell’acqua in modo da ridurre i lanci di ATV e dirottare tali risorse economiche verso progetti di ricerca da compiere a bordo.

Apprezzamento è inoltre stato espresso da Dordain nel sensibile aumento dei finanziamenti NASA per lo studio della Terra e i cambiamenti climatici, decisione che l’ESA aveva già preso diversi anni orsono con un budget attuale in tale settore superiore ad ogni altro campo, lanciatori compresi e questo aprirà nuove possibili vie di collaborazione che al momento sono state solo saltuarie diversamente da altre importanti missioni scientifiche come Cassini-Huygens, Hubble o JWST.

Non penso che gli USA, accetterebbero come partener la Cina, data la situazione politica e le relazioni tra i due paesi. :point_up:
Obama ha fatto infuriare non poco la Cina, con la sua intenzione di invitare il Dalai Lama…perciò, anche se la Cina, un paese in forte crescita economica, farebbe senz’altro bene all’ISS e all’esplorazione spaziale internazionale, dubito che possa essere ammesso al progetto ISS.

Per quanto rigurda l’india e la Corea del Sud la situazione è diversa! :ok_hand:
L’india sta sviluppando diversi buoni vettori e ha anche mandato sonde sulla Luna, quindi sarebbe senz’altro un’ottimo partner.
Lo stesso dicasi per la Corea del Sud, un’altro paese che sta facendo grandi passi nell’esplorazione spaziale!

Staremo a vedere come andrà a finire.

Solitamente i coinvolgimenti in programmi spaziali comuni non sono influenzati da “screzi” passeggeri di così breve entità per la loro durata nel tempo, per cui non mi farei influenzare da quello… ricordiamoci cosa è stato l’ASTP…

Decisione alquanto curiosa, il compito principale di ATV non è quello di deliverare acqua a bordo della ISS ma di trasferire il carico scientifico insieme ai rifornimenti per gli astronauti, ma sopratutto, di effettuare il re-boost della ISS (oltre che il suo rifornimento di carburante).

Attività che diventa vitale al momento del ritiro della flotta Shuttle.

Beh credo che sia da intendere che se c’è da portare su meno acqua, il peso guadagnato può essere destinato al trasporto di materiale scientifico. Proprio perchè gli obiettivi primari delle missioni ATV sono quelli da te citati credo siano imprescindibili e non “sacrificabili” o riducibili.

Una domanda: nel caso che Cina e India vengano inseriti nel programma ISS, si potrebbero utilizzare la Shenzou e la futura capsula manned indiana per i collegamenti alla stazione spaziale come ora si utilizza la Soyuz? In fondo la Shenzou è una versione migliorata della Soyuz!

Si ma questo non comporta assolutamente una riduzione dei voli di ATV (giusto per essere sicuro ho dato un’occhiata alla schedule prima di andare via dall’ufficio ed è tutto “coperto” almeno fino ad ATV-5…).

Dalla dichiarazione pare proprio si stia parlando del “dopo 2015”, dove oggi il calendario non è ancora definito, si parla di progettare e installare un eventuale nuovo sistema, non credo sia una cosa da “pochi mesi”.

Se stiamo parlando del sistema di produzione dell’acqua, se non sbaglio, dovrebbe salire su con uno dei prossimi voli Shuttle. Tant’è che già ATV-2 (Johannes Kepler) salirà su senza il serbatoio di acqua potabile, perché inutile (ed è sicuro perché ho sottomano il manifesto di carico).

Il WRS è a bordo della ISS già da STS-126, era necessario per l’ampliamento della ISS a 6 membri. Qui Dordain parlava di una possibile evoluzione di esso.

Più che altro di questa dichiarazione mi fa sorridere il fatto che dopo l’ultima ministeriale l’ESA ha tagliato completamente i fondi ad Astrium per lo sviluppo di ARES (non non quello che pensate voi, ma un Air REvitalisation System), che con l’utilizzo del Sabatier avrebbe chiuso quasi completamente il ciclo dell’acqua e dell’ossigeno.

Quale sarebbe secondo Dordain il “nuovo” sistema di riciclo dell’acqua? Qualcos’altro oltre a WPA e UPA?

Forse proprio quell’ARES che ha confermato essere un rischio troppo grande se la data del 2015 fosse stata mantenuta, tornerebbe tutto.

Effettivamente vista così la cosa tutto quadra… sembrerebbero buone nuove per i colleghi di Friedrichshafen quindi…