Kelly e Kornienko sono tornati: conclusa la missione “One Year”

Questo è stato anche l’atterraggio numero 300 nella storia dei voli orbitali con equipaggio. Questa stessa Soyuz (TMA-18M) era stata protagonista del lancio numero 300.

Volkov, con i suoi 548 giorni passati nello spazio, entra nella Top Ten di tutti i tempi inserendosi proprio al decimo posto e scalzando il connazionale Vinogradov, fermo a 547 giorni.

Kornienko invece si issa al terzo posto assoluto considerando la media di giorni passati nello spazio in ogni missione, con 258 giorni (di media appunto) in ognuna delle sue due missioni. In questo è superato solo dai connazionali Polyacov e Manarov (anche loro con due missioni).

Kornienko diventa inoltre l’astronauta russo più anziano di sempre ad essere rientrato dal suo secondo volo spaziale (55,9 anni) superando i 53,4 anni di Tokarev.

Sempre a proposito di età, questo è stato l’equipaggio più anziano (50,3 anni di media) ad essere rientrato a Terra nel mese di marzo, superando i 48,8 anni dell’equipaggio della navetta Discovery (STS-133) rientrato il 9 marzo 2011.

In ambito ISS, con il passaggio del comando da Kelly a Kopra, per la prima volta tre Expedition consecutive sono comandate da astronauti americani (Kelly la 45 e 46 e ora Kopra la 47). Curiosamente Malenchenko, attualmente alla sua quarta missione di lunga durata sulla ISS, ne ha comandata solo una, la prima che ha fatto (Expedition 7). Nelle altre tre occasioni è stato comandato da Peggy Whitson, Sunita Williams e ora Timothy Kopra. Per confronto, Padalka ha comandato tutte e quattro le sue missioni di lunga durata.

Tutti e tre gli astronauti rientrati oggi sono nella Top Ten per giorni di permanenza complessiva sulla ISS. Volkov è al terzo posto con 541 giorni (ed al primo fra coloro che ci sono saliti “solo” tre volte), Kornienko e Kelly rispettivamente all’ottavo e nono posto. Kornienko inoltre è al primo posto fra quelli che sono saliti a bordo solo due volte.

Volkov è il più giovane astronauta ad aver lasciato per la terza volta la ISS con i suoi 42,9 anni superando i 43,6 anni di Stephanie Wilson.

La Soyuz TMA-18M è stato il veicolo che ha passato il maggior tempo agganciato al boccaporto di Poisk (180 giorni), superando i 174 giorni della TMA-18 stabiliti fra aprile e settembre 2010. Curiosamente a bordo di quella Soyuz, sia al lancio che all’atterraggio, ci fu lo stesso Kornienko.

Cmq fa davvero effetto vedere Kelly e Kornienko camminare già quasi normalmente dopo si e no 15 ore dal ritorno da 1 anno in assenza di gravità :clap:

Eccolo.

Si,fa davvero impressione.
Segno che la preparazione fisica è stata curata al massimo.
Dà la sensazione che avrebbe potuto benissimo restare su altri sei mesi.

Fantastiche le tue statistiche Paolo. Ci ho arricchito l’articolo, con la dovuta citazione…

Fra mezz’ora Kelly arriverà a Houston.

La statistiche inserite all’interno dell’articolo sono davvero incredibili e sollecitano enormemente la mia curiosità in merito a tutto il programma spaziale.

Peccato che per Kelly sia quasi certamente l’ultima missione.
Ma ha avuto una carriera eccezionale.

Ecco il rientro a Houston.

C’era anche il gemello.

Secondo New Scientist…
" …per il paradosso dei gemelli di Einstein, ora Scott è di circa 10 millisecondi più giovane di Mark."
senza tener conto però che Mark era nato 6 minuti (360.000 millisec) prima di Scott… :stuck_out_tongue_winking_eye:

Sempre secondo Einstein e la teoria della relatività:

  • Un maggiore campo gravitazionale rallenta lo scorrere del tempo (vedi Interstellar).
  • Scott è stato 340 giorni a circa 400 km di altezza dove l’effetto della gravità è leggermente minore che sulla Terra.
  • Allora il suo tempo sarà trascorso più veloce.

Ma allora è più giovane o più vecchio?

E anche se fosse?

Con quanto tempo ha passato in orbita e l’esperienza accumulata, non avrebbe niente da rimpiangere. Fortunato anzi, superfortunatissimo!

Certo,niente da rimpiangere.
Però dalla sue dichiarazioni mi sembrava un pò rammaricato per il fatto che probabilmente non tornerà più lassù.
Del resto per chi ha fatto un lavoro così eccitante ed entusiasmante,oltretutto amandolo in maniera profonda come nel caso di Scott Kelly passare ad altro comporta inevitabilmente un filo di nostalgia per quello che rimarrà il periodo più importante della sua vita.
Poi si va avanti,certo.
Quanto a me,dispiacerà non vederlo in un altra missione,lo confesso.

Sussistono due contributi: uno come dici tu legato al fatto che il campo gravitazionale minore a 400 km farebbe scorrere il tempo più velocemente rispetto una persona sulla terra (relatività generale?) e l’altro contributo legato alla velocità con cui la ISS si muove attorno la terra che comporta invece un rallentamento del tempo (più veloce ti muovi nello spazio meno veloce ti muovi nel tempo - relatività ristretta). In questo caso,se non sto dicendo stupidaggini, domina il secondo contributo…

Poco innanzi stavo leggendo sulle attività che attualmente sta svolgendo Kornienko presso un centro spaziale nel suo paese.

Dopo il recente rientro sulla Terra e la permanenza in orbita per quasi un anno, ora gli stanno facendo compiere delle attività che simulano un ammartaggio sulla superficie di Marte e le conseguenti attività extraveicolari che dei futuri astronauti/ cosmonauti dovranno affrontare.

Vista l’intenzione futura di fare un viaggio su Marte e far scendere degli astronauti sulla sua superficie, perchè anche la NASA non intrapprende questo tipo di simulazioni; non sarebbero utili per testare e vedere il comportamento dei loro astronauti?

Giusto per completare quanto da me scritto, tale info le ho trovate leggendo il sito: spaceflight101.com.

Già,chissà perchè ! :roll_eyes:

Purtroppo è in un precedente articolo: https://www.astronautinews.it/2016/03/01/termina-la-missione-lunga-durata-sulla-iss/


Julie Robinson, direttore scientifico della ISS per NASA, ha detto che il volo di Kelly è stato essenzialmente “uno studio pilota”.
“In questo modo stiamo costruendo attraverso la ISS un significativo corpo di conoscenze, sia degli effetti sul corpo umano sia sul come prevenirli,” ha detto. “Non si può partire con una piena investigazione. Si fa uno studio pilota, si fa una piccola esperienza quindi si valuta da questi dati iniziali se è necessario un programma più vasto o se si può procedere con gli altri programmi di ricerca.”

Tutto questo in vista di un possibile viaggio verso Marte e infatti Bolden ha dichiarato che al momento non ci sono decisioni su voli addizionali di lunga durata, si vuole prima aspettare i risultati di questa ricerca per capire come eseguire in modo più proficuo le prossime. “Una delle cose che emerge molto frequentemente,” ha chiarito, “è il concetto che di una prova in cui si prende un membro di un equipaggio, o un equipaggio intero; lo si fa volare in una missione nominale sulla stazione per 6 mesi; lo si riporta a terra; lo si lascia in attività normali per un mese o due, o tre o addirittura 6 e quindi lo si riporta sulla stazione per un altro turno di 6 mesi.” Questo simulerebbe un intero ciclo di missione verso Marte con volo, lavoro sulla superficie e rientro.
Ha quindi ribadito quanto espresso da Julie Robinson: “La mia ipotesi è quella di dare uno sguardo ai dati raccolti con Scott e Mikhail, dare uno sguardo ai dati degli altri voli di lunga durata, principalmente russi, e prendere una decisione su quale debba essere la prossima fase.”


Senza alcun dubbio, questa sarebbe la soluzione migliore per testare al meglio un viaggio verso Marte con un equipaggio. Dopo aver passato i canonici sei mesi in orbita, bisognerebbe farlo rientrare a terra per un periodo pari al tempo previsto di un ipotetico soggiorno sulla superficie del pianeta rosso.

Al termine di questa, gli astronauti o l’astronauta coinvolto in questo studio, dovrebbero essere fatti ritornare sulla ISS e li lasciati per simulare il ritorno da una missione verso Marte.

Certo, una tale missione sarebbe da compiere per testare al meglio il tutto però, nel periodo che il soggetto simulasse la sua permanenza sulla superficie marziana, sarebbe da tenere con una gravità pari a quella che troverebbe su Marte; proprio come ora stanno facendo fare a Kornienko.

Come missione sarebbe sicuramente molto interessante e utile per un futuro viaggio su Marte però…per chi la affrontasse, sarebbe una missione molto lunga e chissà quali problemi incontrerebbe.

Vedremo cosa riserverà il futuro!