Per quanto mi riguarda, ho avuto modo di fare la prima sessione dell’esperimento dell’ESA Skin-B: con tre diversi strumenti, ho eseguito una serie di misurazioni su uno specifico punto del mio avambraccio (lo stesso che abbiamo usato per la raccolta dei dati pre-volo). Prima ho usato uno strumento chiamato Tewametro, che misura l’evaporazione dell’acqua dalla superficie della pelle: questo è un indicatore della perdita d’acqua attraverso la pelle, che a sua volta indica quanto sia buona la funzione di barriera della pelle. Un secondo strumento, chiamato corneometro, misura il livello di umidità. E per finire, usando una piccola fotocamera UV portatile ho potuto riprendere un’immagine molto dettagliata della superficie della mia pelle.
Trovo questi post giornalieri di Samantha fantastici, perché danno sempre lo spunto per andare un po’ più in dettaglio e spiegare un po’ della scienza che ESA fa sulla stazione spaziale. E ci si può rendere conto di quanti esperimenti scientifici si fanno ogni giorno
SkinB è un altro di quegli esperimenti che si fanno ormai qualche anno e che hanno bisogno di un discreto numero di soggetti per essere completati.
L’esperimento è iniziato sulla base di un esperimento precedente, che ha mostrato nella pelle degli astronauti caratteristiche simili a quelle dovute all’invecchiamento, con la pelle che diventa più ruvida, meno densa e con cambi dell’idratazione.
L’assenza di peso quindi, potrebbe essere un fattore che accelera l’invecchiamento della pelle, e questo faciliterebbe lo studio del processo di invecchiamento, per poter capire meglio quello che avviene a tutti noi qui sulla terra.
Attraverso SkinB, misurando più volte durante il corso della missione l’idratazione, la funzione di barriera e la topografia superficiale della pelle, gli scienziati sperano di poter sviluppare un modello matematico a proposito dei tessuti connettivi, dei diversi tessuti epiteliali, del sistema vascolare e neuronale e delle cellule staminali.
Questo, oltre ad aiutare la preparazione dei futuri viaggi spaziali di lunga durata, permetterebbe anche di ottenere nuovi sistemi di diagnostica qui sulla terra.
In questo video vediamo Alex Gerst che fa una sessione di SkinB:
Molto interessante, sia l’articolo che i tuoi approfondimenti Buzz, grazie!
Il Tewametro mi mancava, non so se l’avrei tradotto perché mi pare il nome del brand.
The Tewameter® is a world renowned TEWL measurement device. It is an open chamber measurement device developed in 1990 which has been used in countless scientific studies since then.
Dove TEWL sta per transepidermal water loss.
Mi è venuta sete…
Gli ISS Weekly Status aiutano a capire la periodicità e la mole di esperimenti che gli astronauti svolgono nello spazio
Vero, ma quelli purtroppo sono un po’ nasacentrici, perché NASA non sa molti dettagli degli esperimenti ESA… Samantha invece nel blog parla molto delle attività che fa in Columbus
Ed e’ per questo che per AstronautiCAST la scorsa stagione usavo anche questo:
Ma come tante altre cose “best effort”, non e’ aggiornato da Aprile
Certo, se si guarda il contatore delle visite, 134 mentre scrivo, fa passare la voglia di scriverlo. Ma d’altra parte, provate ad arrivare a quel report dalla homepage di Esa…o anche solo dalla homepage di Columbus.
Sigh. Povera ESA.