Con un complesso di investimenti di circa dieci miliardi si è chiusa la ministeriale dell’ESA in svolgimento all’Aja da ieri. Il Direttore Generale dell’ESA, Jean Jacques Dordain ha avuto modo di esprimere la propria soddisfazione sottolineando come l’ESA esca da questa ministeriale più forte. L’Italia, con l’ASI, ha deciso un insieme di finanziamenti, tra programmi obbligatori e facoltativi, pari a circa 1.2 miliardi di euro in tre anni, oltre il 60% del budget triennale dell’Agenzia.
Il contributo italiano è stato fondamentale per l’avvio del programma Exomars. L’ASI ha infatti deciso di contribuire con altri 31 milioni di Euro al programma, che vanno ad aggiungersi ai 250M€ già stanziati. In particolare gli ultimi due sono stati decisi all’ultimo momento per sopperire al ritiro del contributo da parte spagnola e raggiungere la soglia critica di 850M€ perché il programma potesse partire. L’Italia ora si candida con forza ad ospitare il Centro di Controllo del Rover (ROC). Tra i temi più delicati di questa ministeriale il finanziamento delle attività legate alla Stazione Spaziale Internazionale. “Con quanto deciso oggi, ha dichiarato il commissario Saggese a colloquio con i giornalisti presenti, abbiamo spesato tutti i costi della ISS per i prossimi cinque anni, dall’ATV 2 fino all’ATV5”. L’80% del finanziamento andrà ad ATV e il 20% allo sfruttamento scientifico della ISS con Columbus.
Per quanto riguarda GMES il programma è stato completamente sottoscritto: “Abbiamo ottenuto quanto volevamo, dice il Commissario ASI, e cioè che anche a livello nazionale si potessero usare bene i dati prodotti dalle sentinelle. L’Italia ha sottoscritto circa 120M€, dei circa 850M€ complessivi”.
Direi che dalle prime conclusioni appare un ottimo compromesso. L’impegno dell’Italia viene confermato ed anzi aumentato, al contrario di quanto molti (…) hanno pessimisticamente ipotizzato. La leadership per Exomars è confermata, il centro di controllo ipotecato. Ottima l’approvazione della fase A per ARV…
Mi riservo di rileggere le conclusioni un po’ piu’ “fresco” (non dopo 10 ore di Politecnico, 2 di corso di Public Speaking (per l’asta alla convention dell’anno prossimo, no?) e una birra con amici)
Pero’, al di la’ della “debolezza” del settore manned (di certo non colpa solamente Italiana, anche se siamo quelli che dovrebbero tirare il carro) poteva andare peggio.
Sono felice che il progetto ExoMArs non sia stato affondato dall’ASI ma anzi ne abbia ricevuto (forse) la spinta finale… rimane il rammarico per la non-scelta sul futuro veicolo manned auropeo…
Vorrà dire che staremo altri 20 anni a farci dare un passaggio da USA, Russia, Cina … India?
Secondo me la fregatura più grande l’abbiamo presa per l’Advanced Reentry Vehicle.
L’Italia pensava di prendere la lead mettendo due lire, e invece sia francia che germania ci hanno buttato un sacco di soldi a sorpresa, e l’Italia è stata tagliata fuori…
No, anzi.
Per quanto rammarico ci possa essere nel non avere avuto noi la leadership della versione manned di ATV (ma a che titolo??), l’ESA sembra ben indirizzati (vedi soldi franco-tedeschi pronti sul tavolo) ad avere sul serio un veicolo manned.
Si parla di una fase A. Premesso che in Europa fare una fase A pur mettendoci centinaia di milioni di euro (vedi Hermes, proprio foraggiata dalla Francia) non vuol dire proseguire per certo… nelle fasi successive, dalla B in poi, ogni paese potrà aumentare/limitare/introdurre un suo contributo finanziario.
Anch’io speravo in qualcosina di più sotto la voce “Human spaceflight”. Per l’evoluzione di ATV erano stati richiesti 160 M€, ne sono arrivati 62. Penso che faremo l’autostop ancora per un bel po’ di decenni
In generale, quasi tutti gli stanziamenti sono stati al di sotto del budget richiesto, che Claudia di Giorgio nel suo blog stimava in aumento del 3,5%. In sostanza l’ESA esce sì più forte da questa ministeriale, ma non poi di molto.
Conta la volontà di perseguire certi obiettivi. C’era la volontà di porre rimedio al problema dell’accesso umano allo spazio? No. C’è un inizio di attenzione verso questo problema? Forse… Ricordiamoci che Hermes ha avuto enormi finanziamenti (1 miliardo di dollari per la sola fase A). E poi? E poi è stato affossato. Quindi, l’importante è sperare che l’human spaceflight possa diventare più avvezzo ai paesi europei… ma che ci siano pochi finanziamenti o una valanga, l’importante è perseguire un obiettivo sino alla fine…
Sottoscrivo in pieno! Non serve a niente avere una valanga di finanziamenti iniziali se poi ci si ferma e non si arriva a niente! Meglio allora avere meno investimenti iniziali ma poi (anche se lentamente) arrivare al risultato finale!