Dal prossimo mese è in edicola a richiesta con “Le Scienze”, il primo dei sei DVD dell’opera dedicata ai primi cinquant’anni di conquista dello spazio.
Se ti capita fra le mani il numero di Febbraio di “Le Scienze” potrai trovare una buona spiegazione.
Sembra ci siano anche dei filmati abbastanza inediti.
Il dvd costa 6.90 euro, e ne esce uno ogni mese.
Il documentario dura circa 40 minuti ma non è niente di che. Il racconto è discaccato e in alcuni punti anche un pò confusionario…
Le immagini delle missioni americane sono tutte già viste, mentre alcune della controparte sovietica sono inedite, le altre mi hanno comunque sorpreso per l’ottima qualità dell’immagine (per esempio l’ eva di leonov, il lancio di gagarin o le immagini subito dopo il rientro di Valentina Tereshkova)
per il resto così così, insomma molto al di sotto dei documentari imax o di altri tipo when we left earth…
Nulla di che, tono decisamente distaccato tipo “automa”, immagini in gran parte sgranate (non hanno restaurato nulla IMHO). Tutto spiegato a livello kindergarten. Si può decisamente fare di meglio. Molto.
Comprato in edicola e visionato ieri sera, dopo cena, in poltrona.
Sarà stato il baccalà con la pizza di granoturco, ma dopo circa un quarto d’ora mi sono addormentato ( ) per poi svegliarmi a mezzanotte e mezza con la scritta DVD che rimbalzava per lo schermo…
Ieri pomeriggio, rivedendo il DVD, ho notato alcuni tratti interessanti del video, tra i quali il filmato (a me inedito) del recupero della Tereshkova, rientrata dopo il suo travagliato volo, con visibili le escoriazioni alla tempia provocate dal casco.
Degne di nota anche le immagini dei primi tests condotti su esemplari pre-serie di SLBM, con lanci freddi eseguiti sia sopra che sotto la superficie del mare.
Però… rivedendo nei dettagli il contenuto audio-video, a proposito del volo di Titov, si parla di “…comandi manuali per orientare l’astronave…”, ma come ?? Le Vostok ne erano dotate ??
Sì. Ma, nel volo di Gagarin, erano attivabili solo inserendo una combinazione numerica fornita al cosmonauta in una busta sigillata. Agli albori dell’era spaziale si pensava che l’uomo non sarebbe sopravvissuto all’ambiente spaziale e, temendo che un pilota in stato confusionale potesse compromettere la missione o il ritorno a terra agendo sui comandi manuali, i sovietici decisero di impedirne l’uso accidentale.