La NASA ridurrà le comunicazioni vocali dalla ISS per testare viaggi su Marte

Ho trovato un articolo molto interessante su Spaceflightnow. In sostanza stanno pianificando di ridurre le comunicazioni “space to ground” e a introdurre dei ritardi di tempo, per rendere le operazioni degli astronauti piú autonome e testare la loro risposta dal punto di vista psicologico. Il tutto è ovviamente finalizzato a fare esperienza con ciò di cui non si potrà fare a meno quando inizieremo a mandare esseri umani lontano dalla Terra.

Si inizierà dalla expedition 32 (quest’estate), i cui 3 astronauti avranno mezza giornata al mese in cui non potranno parlare direttamente con i centri di controllo a terra ma dovranno interagire solo attraverso chat o email. In aggiunta, la NASA inizierà a testare per loro delle procedure pensate in maniera un po’ più indipendente rispetto a quello che avviene normalmente (di solito tutto ciò che si può fare da terra lo si fa, in modo da far risparmiare all’equipaggio a bordo più tempo possibile).

Il passo successivo dovrebbe essere invece introdurre un ritardo simulato nelle comunicazioni vocali e nei comandi mandati da terra, fino a un massimo di 10 minuti, e con questo si dovrebbe cominciare dai primi mesi del 2013.

Ovviamente, essendo il tutto simulato, ci sarà sempre la possibilità di tornare alle comunicazioni istantanee in caso di emergenze o grandi anomalie.

Ora non vedo l’ora che venga il 2013, deve essere un’esperienza davvero interessante!

Qui l’articolo intero:
http://spaceflightnow.com/news/n1203/29marsanalog/

Veramente una mossa interessante e d’altronde la ISS è lì anche per quello, per testare e fare esperienza… e lo fa alla grande :wink:

Ma anche l’esperienza della mezza giornata al mese di non comunicare vocalmente coi centri di controllo a Terra non dev’essere una cosa poi così noiosa, tutt’altro! Sarà molto interessante, aspettiamo quest’estate! :ok_hand:

Questa sperimentazione verrà anche utilizzata per le comunicazioni private tra astronauti e familiari?

Buona domanda :slight_smile:
Per quello che leggo dall’articolo, direi di no, quanto meno all’inizio. A occhio credo che faranno una cosa graduale, iniziando da cose semplici come la chat per poi finire a una simulazione marziana vera e propria (l’articolo parla infatti anche di estendere la durata della permanenzua in orbita).

Va sempre tenuto presente che, essendo la vita degli astronauti sulla ISS in situazione “critica” anche durante le operazioni normali, tutto ciò che viene aggiunto deve necessariamente essere fatto in modo molto graduale e super controllato. Semplicemente perchè se qualcosa va storto non è come per Mars 500 che si poteva interrompere tutto e tirarli fuori. Il rischio di morte o di infortuni gravi lassù esiste ed è concreto

Un pò off topic ( ma neanche tanto) quello che è successo a Concordia.
http://blogs.esa.int/concordia/2012/04/04/accidents-can-happen/ :skull:
Non saranno nello spazio ma quando fuori sei vicino ai -80, nessun aereo può venirti a prendere e le banda per le telecomunicazioni è molto limitata un banale “incidente domestico” può diventare tragedia
Potrebbero farlo lì il prossimo Mars500, sicuramente la tensione psicologica sarebbe maggiore :star_struck:

Non è assolutamente off topic, anzi. Le basi ai poli sono l’unico altro test-bed quasi realistico che abbiamo oltre alla stazione…

Interessante il fatto dell’estensione della permanenza in orbita!
Non lo avevo colto in prima lettura ma questa è sicuramente una delle cose da fare poichè al di là degli aspetti psicologici (che sono sicuramente importantissimi) rimane sempre il problema dell’assenza di gravità con gli effetti sul corpo degli astronauti che non sono da sottovalutare assolutamente.
Attualmente i 6 mesi sono dovuti alla certificazione Soyuz ma non sarebbe possibile semplicemente cambiare i seggiolini come è già stato fatto?

I russi sulla MIR sono andati oltre l’anno di permanenza.
Il problema non è di operations (certo, si può viaggiare con soyuz diverse, come successo per tutti i turisti) ma di “decidere” di farlo valutando pro e contro.

Interessante, ma questo non puo interferire con le attività di bordo tipo sperimentazioni ecc.? cioè io mi immagino che parlano in tempo reale con il centro di controllo, non per tutte le attività, ma per alcune. Se è cosi sicuramente si faranno lostesso, ma con che ritmo?

Era quella la mia domanda :flushed: , ricordavo dello scambio di seggiolini per i turisti, volevo capire cosa cambia oltre a quello (oltre alla volontà di farlo :stuck_out_tongue_winking_eye: ) in termini di problemi pratici. A mio parere il riuscire a valutare una permanenza lunga (oltre i 6 mesi) in microgravità/assenza gravità in maniera sistematica è un pro enorme, ma non ho idea dei contro…

Senza ombra di dubbio questo interferirà e peggiorerà i risultati di alcuni esperimenti. Ma di contro questo stesso fatto sarà un esperimento vero e proprio che darà altri risultati. Infatti qui non si sta parlando di fare tutte le operazioni della ISS in questo modo, ma di applicare questa cosa a 3 astronauti (su 6 che sono a bordo) e comunque non continuativamente…

Diciamo che i “contro” sono proprio quelli che si vogliono valutare, e cioè sono gli aspetti medici e psicologici sull’equipaggio.

Per farti un esempio, nella mia esperienza tutte le volte che ho chiesto a un astronauta che ha fatto un incremento se alla fine era triste di tornare giù, la risposta è sempre stata negativa. Poi quando tornano magari lo spazio gli manca e fanno di tutto per tornarci, ma in ogni caso stare isolati per 6 mesi è già una cosa piuttosto stressante. Considera che tanti astronauti hanno famiglia, figli che crescono mentre loro sono lontani…

Grazie Buzz
In effetti leggendo un certo libro (…) si capisce come ogni astronauta faccia i salti mortali per poter avere una missione ma alla lunga poi inizia a valutare quelli che sono gli “effetti” sulla sua vita normale. In quel caso si parlava dello stress derivato dalla paura di un lancio shuttle ma credo che, da quel che mi dici, si possa tranquillamente fare il paragone con la distanza dagli affetti per un lungo periodo con le incertezze che sempre ci sono in questo campo