La NASA testa gli attrezzi per la missione verso gli asteroidi

Le tute MACES

Sinceramente non la trovo un’ottima idea utilizzare questo tipo di tuta, tenendo comunque presente che si tratta solo di una valutazione e, sicuramente, provvederanno ad apportare le dovute modifiche del caso. Se davvero quest’ultima fosse stata davvero ottimale, perchè non venne modificata e utilizzata anche sullo Shuttle.

Il problema si pone oggi perchè la capsula Orion è più contenuta ed ha meno spazio a disposizione rispetto allo Shuttle; in secondo luogo perchè si vuole risparmiare sul peso che sarà, come già si può vedere con gli studi attuali, un punto “caldo” per la Orion.

Ultima mia osservazione, vedendo i filmati allegati a questo post, non sarebbe stato meglio fornire la capsula di un portello più grande? Con la tuta indosso l’astronauta esce a malapena dalla capsula, cosa farà quando dovrà portarsi al seguito anche le varie strumentazioni utili alla missione da svolgere? Non dimenticando che ci sarà anche il cordone ombelicale che ostacolerà l’uscita dalla capsula.

Sicuramente le dimensioni del portello sono state rese obbligatorie dalla struttura della capsula però, essendo ancora in fase di studio, forse avrebbero potuto apportare delle modifiche.

Io sinceramente non capisco perchè non sono andati avanti con la tuta IEVA progettata dall’Ocean Engineering per Orion/Constellation.
Non credo che modificare le ACES sarà più economico.
Ad ogni modo sono convinto che verrà fuori una gran bella tuta,ultimo degno rampollo della gloriosa famiglia di cui fanno parte le tute Gemini.
Ovviamente sarè necessario riprogettare i giunti delle braccia,e certo il casco ACES attualmente portato nelle prove in piscina non sarà quello definitivo.
Alla fine verrà fuori una tuta di aspetto esterno non dissimile dalle A7L dell’Apollo; ma ovviamente più comoda e leggera (almeno si spera).
Non credo ci saranno problemi con il portello o con il “cordone ombellicare”; certo,i nostri eroi dovranno dimenticarsi le “comodità” della ISS per ritornare ad un approccio simile a quello degli anni ruggenti dell’Apollo.
La più stretta similitudine che mi viene in mente è quella con le Deep Space EVA di Apollo 15,16 e 17.

http://www.youtube.com/watch?v=m6YQ1QhY6qM#