La Sea Launch ricerca fondi per evitare il fallimento

Dopo l’ultimo lancio orbitale effettuato dalla Sea Launch, il 20 Aprile scorso, per porre in orbita il satellite Italiano Sicral-1B, nello scorso Giugno, per evitare la bancarotta, la società aveva chiesto un concordato protettivo ad una Corte del Delaware, in accordo al Capitolo 11 della Legge sui fallimenti.
In base a questo concordato, la Sea Launch ha ottenuto la possibilità di ricercare finanziatori per pagare i debiti e riprendere eventualmente l’attività.
Il Presidente e General Manager della società, Kjell Karlsen,ha dichiarato recentemente che spera di finalizzare un paio accordi entro questo mese di Ottobre.
Karlsen non ha rivelato i nomi dei possibili finanziatori, ma ha confermato che si tratta di soggetti operanti nel campo dell’industria relativa ai satelliti commerciali.
Se andasse a buon fine, questo sarebbe solo un primo passo per uscire da questa situazione.
Per raggiungere la stabilità finanziaria e riprendere l’attività di lancio occorrono infatti altri finanziatori.
La società sta predisponendo un piano per la effettuazione di quattro lanci all’anno, contro i sei gestibili in precedenza.
Karlsen ha dichiarato che la Sea Launch ha un carnet di quattro ordini fermi, più quattro opzioni della Intelsat, oltre ad alcune altre opzioni commerciali.
Nel frattempo la società affiliata Land Launch continua l’attività.
Land Launch, che opera con i vettori Zenit-3 da Baikonur, ha in programma il lancio del satellite Intelsat-15 per il mese di Novembre.
In aggiunta, Land Launch ha un ordine fermo per un altro satellite Intelsat.
Per evitare possibili problemi economico-giudiziari, Intelsat pagherà questi due lanci alla società moscovita Space International Services (SIS), consociata della Sea/Land Launch.
In ogni modo, nel migliore dei casi, i lanci dalla Piattaforma Oceanica a cura della Sea Launch non potranno riprendere prima del Marzo 2010.

Un bel problema e un vero peccato che la società si trovi in queste brutte “acque”. Come sistema di lancio è ottimo e sicuramente molto più elastico; speriamo vivamente che riescano a trovare finanziatori in grado di risollevare questa attività.

Un vero pecato e un ulteriore, chiaro, segnale che siamo ancora, ben, dentro alla crisi economica internazionale, che che ne dicano certi politici dall’ottimismo troppo facile (politici italiani e non solo italiani)!

Non sono molto d’accordo con le tue considerazioni!
Come discusso in precedenza (http://www.forumastronautico.it/index.php?topic=11067.0) “sembra” che le difficoltà della Sea Launch siano dovute ad un incidente più che alla crisi che forse ha dato una mano ma non sembra la causa scatenante!
Per quanto riguarda i discorsi “siamo fuori dalla crisi” non ho i numeri per dir nulla in alcun senso, ma ti posso assicurare per esperienza diretta che un minimo di ripresa degli ordini (non fisiologico dovuto alla “stagione” ma strutturale) c’è, poi le considerazioni macroscopiche (come detto) non mi competono quindi lascio perdere, semplicemente non sarei così disfattista

Non era mia intenzione di essere particolarmente disfattista! Ma se è vero che un po’ di ottimismo non guasta (vedi i famosi discosti al caminetto di Roosvelt durante la crisi del '29), bisogna anche essere realisti!

Biduum, mi incurisisci, che lavoro fai (visto ch parli di un minimo di ripresa degli ordini)?

Scusate per gli OT

Lavoro in una radio/concessionaria di pubblicità e l’andamento degli ordini (nostri) così come il “polso” delle aziende con cui vengo a contatto è diretto!

Nel ramo della pubblicità!

Lavoro interessante!

Certo che hai proprio il polso della situazione! Se le aziende spendono un po’ d più nella pubblicità vuol dire che o le cose vanno un po’ meglio o ci sono segnali che possono a breve andare un po’ meglio! Speriamo bene!

Beh però adesso non andiamo nel senso opposto con l’entusiasmo! ; )

E comunque come ti ho detto, il mio non può certo essere visto come un metro globale dell’economia!

Ecco come un imprevisto manda a rotoli una società. Un incidente sulla rampa e addio lanci. Mi pare che lo spazio privato in senso stretto sia ancora un ramo del commercio ricco di rischi ed i guadagni nonsembrano poi così ingenti. Speriamo che aprano una polizza d’assicurazione per la rampa la prossima volta.

Un grosso imprevisto (un’esplosione sulla rampa E’ un grosso imprevisto) mette in difficoltà qualsiasi azienda!
Se esplode il campannone di stoccaggio di una qualsiasi azienda e questa perde tutto il materiale che vi era all’interno, cosa succede a quell’azienda? Va in difficoltà e rischia parecchio ovviamente!
Il discorso cambia poichè le aziende normali solitamente fanno delle polizze di assicurazione, forse la Sea Launch non ne aveva a coprirsi per questi rischi…

Concordo con Biduum, se si vuole fare il “solito” paragone con l’aviazione civile, non è raro che un singolo incidente, anche senza avere per forza dei morti, ma con la perdita di un singolo aereo, se la società non è abbastanza forte, può essere abbastanza per far chiudere baracca e burattini… per cui è del tutto plausibile che anche in un settore molto più “di nicchia” come quello dei lanciatori le ripercussioni sia decisamente pesanti, e direi molto più pesanti di quelli che una crisi, seppur forte, possano provocare.

I responsabili della Sea Launch hanno dichiarato che una finora sconosciuta società denominata Space Launch Services LLC contribuirà subito con 5 milioni di e a Dicembre altri 7,5 Milioni di come investimento nel settore dei lanci spaziali.
Con questi soldi la Sea Launch prenderà fiato e rimanderà a Primavera la soluzione definitiva per evitare la bancarotta e riprendere i lanci.

Questa è senz’altro una buona notizia!
Un po’ di ossigeno alla Sea Launch e anche la voglia di qualcuno di investire nello spazio!

Speriamo bene! Che si riesca con questi aiuti ad evitare il fallimento e a riprendere quanto prima i lanci!