La sonda MESSENGER osserverà Mercurio da più vicino

Lo scorso venerdì 20 aprile 2012, la sonda MESSENGER (MErcury Surface, Space ENvironment, GEochemistry, and Ranging) della NASA ha effettuato l’ultima manovra per raggiungere un’orbita più vicina alla superficie del pianeta Mercurio, al fine di consentire una migliore osservazione della superficie del pianeta più vicino al Sole.

Una prima accensione del motore principale della sonda, effettuata lo scorso lunedì 17 aprile, aveva ridotto il periodo dell’orbita da 11,6 a 9,1 ore, esaurendo tuttao la restante quantità di ossidante utilizzata da questo propulsore bi-propellente, mentre, per mezzo dei quattro propulsori di manovra a mono-propellente azionati venerdì, la navicella ha raggiunto la sua nuova orbita con un periodo di rivoluzione intorno a Mercurio di sole 8 ore.

L’attuale orbita di MESSENGER intorno a Mercurio è fortemente ellittica con una distanza dalla superficie compresa fra 172 e 6.409 miglia (circa 278 e 10.314 km) consentendo, con la riduzione del periodo di rivoluzione, tre passaggi ravvicinati al giorno invece dei due che venivano effettuati prima.

La sonda MESSENGER è stata lanciata il 3 agosto 2004 e, dopo aver effettuato un primo passaggio ravvicinato alla Terra nel 2005 e due passaggi ravvicinati a Venere fra il 2006 e il 2007, attraverso diverse manovre e passaggi ravvicinati a Mercurio, ne è entrata in orbita il 18 marzo 2011, diventando la prima sonda spaziale in orbita intorno a questo pianeta.

Da quel momento MESSENGER ha compiuto circa 800 orbite intorno al pianeta più vicino al Sole, scattando circa 88.000 fotografie, effettuando una ricognizione dettagliata della superficie, di cui prima di questa missione se ne conosceva non più del 45%, e raccogliendo informazioni sulla composizione chimica del terreno e della tenue atmosfera che lo circonda.

Con le prossime attività della sonda, la cui durata è stata estesa di un anno lo scorso mese di marzo 2012, ci si aspetta che vengano scattate almeno altre 80.000 fotografie per tracciare la storia geologica del pianeta, valutando quando l’attività vulcanica sia cessata e ricostruendo i recenti cambiamenti della superficie, nonché l’analisi dell’atmosfera e del campo magnetico di Mercurio.

La nuova orbita di MESSENGER darà la possibilità di una durata maggiore delle rilevazioni a distanza ridotta per mezzo degli spettrometri a raggi Gamma e X di cui è dotata la sonda, che consentiranno una maggiore comprensione dei processi chimici e geologici che hanno portato alla formazione della crosta di Mercurio e permetteranno di ricavare una mappa ad alta definizione della composizione chimica del pianeta.

La sonda MESSENGER della NASA è stata costruita e viene gestita dagli scienziati e dai tecnici del Applied Phisics Laboratory (APL) della Università John Hopkins presso Laurel nel Maryland.

Fonti: spaceflightnow.com, messenger.jhuapl.edu