LCROSS update

Come noto nel 2020 si spera di poter rivedere l’uomo camminare sulla superficie della Luna. Questa volta, a differenza delle passate missioni Apollo, l’intenzione è di rimanere sul nostro satellite impiantandovi una base permanente. Di sicuro aiuto per il raggiungimento di questo obiettivo, è il poter trovare un elemento fondamentale all’interno del materiale che compone la superficie selenica, ovvero l’acqua. E non solo perché sarebbe un modo per produrre acqua potabile per gli astronauti ma anche perché potrebbe essere usata per effettuare delle coltivazioni di piante per scopi alimentari direttamente alla base lunare, potrebbe servire per produrre in situ l’ossigeno necessario per vivere alla base e infine creare propellenti necessarie per future esplorazioni in partenza dalla luna.

Ovviamente prima di raggiungere tali obiettivi bisogna assicurarsi che questo prezioso liquido, sia realmente presente sul nostro satellite. Le precedenti e famose missioni lunari Clementine e Lunar Prospector avevano fornito qualche indizio ma niente di particolarmente conclusivo. Ecco perché assieme al Lunar Orbiter Recoinnaissance (LRO) vi sarà anche la più piccola LCROSS (Lunar CRater Observation and Sensing Satellite) la quale avrà lo scopo di osservare il materiale che verrà espulso dal cratere che formerà lo stage booster, che avrà portato in orbita lunare sia LRO che LCROSS, impattando sulla superficie lunare. Gli strumenti a bordo di LCROSS rileveranno la composizione di tale materiale confermando o meno la presenza di acqua.

Nell’organizzare questa missione, all’apparenza piuttosto semplice, gli scienziati che seguono il progetto si stanno scervellando nel capire quale possa essere il miglior posto su cui far impattare il booster, il quale sarà poi seguito dalla stessa sonda che impatterà la superficie 4 minuti dopo. Vi sono infatti delle regioni, tipicamente il fondo di crateri in prossimità dei poli, che praticamente non sono mai illuminate dalla nostra stella, e quindi sono i candidati ideali quali frigoriferi naturali per conservare acqua al loro interno nonostante il vuoto spaziale. Occorre quindi capire quale possa essere il cratere migliore candidato, o comunque una qualche altra zona adiacente. Se si tratterà di un cratere, la scelta si baserà oltre che sulla quantità di illuminazione solare anche sulla sua conformazione. A seconda di come sono le pareti infatti, il materiale dell’impatto potrebbe spargersi all’interno del cratere stesso, piuttosto che lanciarsi verso l’alto al di sopra della superficie. Quando il booster impatterà, si alzerà una colonna di materiale alta almeno 6 Km, e il contatto con la luce ultravioletta del Sole dovrebbe far spezzare le molecole di acqua in H e OH, nonché far evaporare l’acqua stessa ivi presente. LCROSS che seguirà da vicino confermerà o smentirà le aspettative degli scienziati.

Un altro fattore che si terrà in conto per quanto riguarda la localizzazione del punto di impatto, riguarda la visibilità da terra. Questo perché non sono gli occhi degli strumenti di LCROSS seguiranno la colonna di materiale eiettato ma anche osservatori a terra avranno questa possibilità. Al riguardo si stima che la magnitudine della brillantezza della colonna di detriti sarà tra 6 e 8. In questo modo con i loro telescopi gli astronomi potranno effettuare ulteriori osservazioni così da incrociare i dati con quelli rilevati da LCROSS.

Per ulteriori informazioni vedi la pagina della missione LCROSS.

Pare che ci siano problemi con LCROSS , è stato valutato che la schiuma isolante del vettore centaur abbia assorbito, sul pad, una buona quantità d’acqua, e che sia rimasto del ghiaccio sulle valvole dopo le operazioni di rifornimento, questa è una cosa assolutamente normale durante un lancio (oltretutto con il maltempo) ma il problema specifico è che il centaur di 2 tonnellate e mezza, dovendo impattare la superfice selenica 4 minuti prima della sonda LCROSS per fargli analizzare il “plume” di detriti sollevati inquinerebbe inesorabilmente le prove della presenza di acqua sulla luna.
Al momento sono già stati effettuati due bakeout, ovvero rotazioni di 180° per esporre le parti congelate al sole per far “evaporare” l’acqua (sublimare sarebbe più corretto), è prevista un altra manovra di bakeout a breve.
Il processo di bakeout oltretutto causa due problemi:

1° i pannelli solari di LCROSS sono fissi, pertanto durante le rotazioni l’alimentazione passa alla batteria interna
2° la sublimazione dell’acqua causa una spinta propulsiva calcolata in un delta V di circa 0,0305 m/s il che causerebbe un errore di targeting di circa 3,2 Km, un serio problema quando si vuole colpire un cratere specifico.

qualora non si riesca a risolvere il “problema acqua a bordo” alla NASA saranno cotretti a scrubbare la missione da 79 milioni di $ allontanando tutto dalla luna. La decisione sarà presa agli inizi di settembre. Qualora tutto sia risolto l’impatto avverrà il 9 Ottobre alle ore 11.30 GMT.

ora verrò picchiato dagli utenti del forum… :facepunch: mai dare brutte notizie…
e ora… via al coro dei TT !!!

Io ci sono:

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