Let's go to the moon - il concetto di Blue Origin per la Luna

La newsletter di Blue Origin informa che è allo studio, a livello di concept, un grande lander lunare, chiamato Blue Moon. Sono inoltre iniziate collaborazioni con altre aziende per raggiungere l’obiettivo di garantire accesso alla Luna.

https://www.blueorigin.com/news/news/lets-go-to-the-moon-is-key-focus-at-iac-2018

3 Mi Piace

La cosa potrebbe prendere piede sotto fondi NASA. Nella roadmap per il Gateway è messo nero su bianco la richiesta di un lander. Se il congresso sgacia i dindi per il lander, la NASA potrebbe mettere sotto contratto BO cosi come ha fatto per SpaceX nel caso della Dragon.

Blue Origin ha stretto un accordo con l’azienda aerospaziale tedesca OHB, che oggi ha emesso un comunicato stampa di cui vi riporto una traduzione parziale.

Il gruppo OHB ha siglato una Lettera di Intenti per una futura collaborazione con l’azienda aerospaziale Blue Origin

L’obiettivo è di esplorare fino a che punto OHB, MT aerospace e Blue Origin possono lavorare insieme dalle due sponde dell’Atlantico. Le aziende si sono accordate nel quadro di una futura missione Blue Moon (il lander di Blue Origin capace di trasportare svariate tonnellate di carico utile sulla Luna) sulla superficie lunare. Le due aziende collaboreranno anche ad un payload a bordo del razzo orbitale riutilizzabile New Glenn. L’uso di tali sistemi e una possibile coorperaizone sarà soggetta agli esiti di una approfondita discussione nel contesto del dialogo transatlantico.

Originale disponibile qui: https://www.ohb.de/en/news/ohb-group-signs-letter-of-intent-for-cooperation-with-blue-origin/

1 Mi Piace

Avranno una bella “gatta da pelare” con le stringenti normative ITAR… Immagino che qualsiasi sistema propulsivo e di controllo dell’assetto che possa andare bene per un lander lunare possa essere considerato applicabile ad un ICBM (tipo come sistema di puntamento e correzione nella fase “apicale” della traiettoria).
Non so come funzioni a livello istituzionale (tipo con gli AJ10-190 usati per l’ESM) ma è risaputo che Spacex e ULA hanno grosse limitazioni per quanto riguarda le assunzioni di non cittadini statunitensi, la collaborazione con fornitore non USA e l’accesso a strutture e informazioni per clienti non USA.