Limiti di permanenza nello spazio dello Shuttle

Wow!non avevo considerato, che di questo passo…nel giro di un paio di missioni o quasi, le capsule di SpaceX potessero levare il primato agli Shuttle…Endeavour ha impiegato quasi 20 anni per arrivare a 296 giorni in orbita, la sua omonima Dragon invece poco più di un anno. Di questo passo avremo capsule con migliaia di giorni alle spalle ed essere ancora regolarmente in attività. Bel traguardo.

La grossa differenza, per non comparare pere e mele, è che gli Shuttle non erano stati progettati per stare in orbita per mesi. Limiti dei consumabili (appunto perché non progettata per quel ruolo) ne imponevano il ritorno entro tre/quattro settimane.

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Ni: anche la Dragon 2 può stare su solo un paio di settimane se non può attingere alle risorse dell’ISS (elettricità, cibo, raffrescamento, carico toilette… cos’altro?)

Semmai il punto (un punto OT) è: perché attingere alla ISS non era un opzione per lo Shuttle? Problemi di tenuta delle piastrelle sul lungo periodo? Perché quanto suggerisco sopra mi pare facilmente rimediabile

Mi pare che per lo Shuttle uno dei limiti di permanenza nello spazio principali fosse il calo di pressione degli pneumatici.

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Si’, ora che lo menzioni @amoroso ricordo anche io il dettaglio degli pneumatici,

Non riesco ora a ritrovare la documentazione, ma anche le celle a combustibile e altri consumabili non rimpiazzabili dal collegamento alla ISS erano un fattore limitante.

Semplicemente, lo Shuttle non era progettato per fare da capsula di salvataggio capace di stare agganciato alla ISS per sei mesi. Naturalmente appena avro’ delle referenze le pubblichero’ :stuck_out_tongue:

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La protezione che il trunk di Dragon offre allo scudo termico e che mancava allo Shuttle può entrarci qualcosa nella loro “longevità orbitale”?

quando è stato progettato lo shuttle non esisteva la ISS e ipotizzare di alimentare un veicolo da un altro veicolo che esso stesso avrebbe contibuito a costruire 20 anni dopo sarebbe credo stato abbastanza stupefacente

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Sarebbe stato anche un bello spreco usare uno Shuttle come scialuppa di salvataggio tenendola in orbita a lungo. Immobilizzi un bene costosissimo pieno di componenti non necessari e anzi controproducenti per questo scopo.

Aveva piu’ senso economico usare le Soyutz, come e’ stato fatto fino a che non sono state disponibili le Dragon.

Forse in futuro potrebbe essere progettato un veicolo da utilizzare esclusivamente come scialuppa, non adatto per lanci abitati ma solo per un rientro in tempi brevi dopo l’undocking. Ma considerati i costi di sviluppo dubito che sarebbe piu’ economico che usare le capsule esistenti.

Ovviamente ci hanno gia’ pensato, e parecchio. C’e’ pure una pagina con i vari design proposti:

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Quando lo Shuttle è passato dalla fase A a quella B, era stata già lanciata la Salyut 1 con la quale i russi avevano dimostrato che era possibile mantenere agganciati (e dare anche potenza) a due distinti veicoli nello Spazio anche per lunghi periodi.

Semplicemente non era stata presa in considerazione la cosa, nemmeno considerando che lo Shuttle originariamente avrebbe dovuto agganciarsi allo Skylab, nemmeno nei primi anni 80 quando era apparso il progetto della stazione spaziale Freedom.

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https://www.boeing.com/news/frontiers/archive/2005/july/i_ids4.html

un bell’articolo in merito

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Se…e ma a parte ovviamente… lo shuttle avrebbe potuto allungare la vita dello Skylab? Sono il solo a pensare che questa imponente stazione avrebbe meritato una vita più lunga? A riguardo ne so molto poco, ricordo solo che l’ipotesi di una missione Shuttle/Skylab sarebbe stata una missione di Re-boost piuttosto che una missione di “Lunga durata” (nell’accezione seventies/primi ottanta del termine ovviamente) o ricordo male?

La prima missione sarebbe stata sicuramente un reboost (per la quale era stato studiato addirittura un modulo specifico) mentre le altre avrebbero aggiunto altro hardware estendendo la vita operativa dello Skylab (così come poi fatto in seguito per la ISS).

(Credit immagini NASA):

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Andando OT, ricordo di uno strano progetto per un veicolo di rientro costituito da una sfera gonfiabile con un astronauta dentro. Qualcuno sa come si chiama?

Eccolo qua:

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Oppure questo:

FIRST Re-Entry Glider
http://www.astronautix.com/f/firstre-entryglider.html

Ce n’era un altro sferico per trasportare un astronauta “in valigia” da un veicolo all’altro in alternativa allo scafandro, ma adesso non lo cerco.

Secondo me l’archivio degli innumerevoli design proposti nel corso dei decenni e’ una miniera d’oro, e ogni tanto qualcosa viene ripescato, se ne riparla e magari un giorno pure realizzato.

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Però il fatto che @sbob si riferisce ad una sfera mi fa venire in mente che abbia mischiato due diversi sistemi, il MOOSE che avrebbe garantito un rientro nell’atmosfera ad un equipaggio Apollo di forma grosso modo lenticolare, ed il PRE dello Shuttle il quale era una sfera destinata ad ospitare un astronauta per il trasbordo da una navetta all’altra, in assenza di ulteriori tute per EVA ma non era pensata per un rientro:

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Esattamente questo, non ricordavo il nome.

E’ un concetto penso piu’ ragionevole, anche se un po’ claustrofobico. Ad esempio per trasbordare astronauti da un veicolo all’altro in caso di avaria o incompatibilita del sistema di docking, probabilmente pesa poco e occupa poco spazio e puo’ rendere possibili alcune tipologie di missioni di soccorso.