Giusto, “out of africa” è solo il primo capitolo della serie. “The Incredible Human Journey” è il titolo corretto.
Grazie.
Un attimo. Io l’articolo sono andato a leggerlo. E l’uso della pietra non e’ una divagazione; e spiego perche’.
L’articolo si concentra sull’analisi di cosa rimarrebbe di una civilta’ industriale. In particolare, si analizzano cosa succede alle tracce per i seguenti fenomeni:
- Uso dei combustibili fossili
- Effetto dell’agricoltura sui sedimenti
- Estinzioni di massa
- Sostanze chimiche di sintesi (come i cloro-fluoro-carburi)
- Plastica
- Transuranici
Ora, se l’articolo si limitasse ad analizzare questi punti andrebbe bene.
Il problema e’ che poi si mette a fare speculazioni sull’ipotesi siluriana basandosi solo su sugli indicatori che ho citato, senza guardare a tutto quello che una civilta’ dovrebbe lasciare (ad esempio i manufatti in pietra).
Concordo Paki, il mio problema è solo nei riguardi di affermazioni completamente sbagliate e non documentate che inquinano la discussione.
Nel merito, comunque, credo che l’esclusione dei manufatti di pietra nel contesto della ricerca sia spiegato nel paragrafo 1.3 (limiti dei record gelologici - che parla di fossili ma non solo).
In generale, l’idea dell’articolo è proprio quella di analizzare “signature” che trascendano la sopravvivenza di oggetti e reperti.
Perchè se è senziente non resterà a lungo confinato in una sola area.
I Marsupiali non mi risulta sappiano costruire barche e piroghe.
Io ho letto l’articolo appena è uscito, i manufatti in pietra non sono oggetto di studio dal momento che i due autori fanno esplicito riferimento ad una civiltà industriale con un livello compatible a quello nostro attuale.
Dunque le civiltà basate sull’uso della pietra NON sono industriali.
Poi qui si postula l’esistenza di “altre” razze senzienti oltre alla nostra (badate bene non aliene, nel senso che sarebbero state terrestri e non umane allo stesso tempo), per cui le considerazioni generali di base che si applicano all’Homo Sapiens Sapiens - ovviamente - non hanno alcun valore.
I due “picchi” maggiormente candidati sarebbero quelli di 55 e 15 milioni (badate bene milioni) di anni fa.
Stiamo parlando di almeno 11 miloni di anni dopo la grande estinzione K-T.
Qui siamo nell’azzardo puro ma potrebbe anche essere che non tutti i grandi rettili si siano esitinti 66 milioni di anni fa, oppure che sia continuata l’evoluzione in piccoli rettili senzienti, il fatto che non si trovino fossili di per se non significa niente.
In fondo cos’è un pappagallo? Se non il discendente ultimo (e più evoluto) di un gruppo di dinosauri volanti, inelligente (il suo cervello è grande quanto tutto un passero) e capace di parlare, il fatto che chiamiamo uccelli gli uccelli è una designazione di comodo, si tratta di dinosauri piumati evoluti per il volo.
Qunidi nel lungo tempo impiegato dai “siluriani” a divenire civiltà industriale,milioni e milioni di individui dovrebbero essere vissuti sulla terra,e prima di loro i vari anelli della catena evolutiva che hanno portato ai “siluriani” inteligenti.
Dove sono i fossili?
Abbiamo persino trovato uova di dinosauro,del “Siluriano sapiens” nulla?
Ha dato origine ad una civiltà industriale?
Era l’unico esemplare “homo” esistente sulla terra?
A me non sembra possibile. Mettiamo pure che tutti i manufatti spariscano. Sarebbe comunque inevitabile che alcuni avessero lasciato almeno la loro “impronta fossile”. I fossili non sono altro che degli “stampi”, delle impronte, lasciate nella roccia in formazione dai resti degli organismi inglobati al loro interno. Basti pensare che contrariamente a come tanti pensano noi oggi non siamo in possesso di alcun osso di dinosauro. Quelle che vediamo nei musei non sono le ossa ma pietre che hanno assunto la forma dell’osso. Un fossile è la mineralizzazione dei resti. Credete che non succederebbe anche ai manufatti, alle costruzioni, alle macchine, eccetera? Succederà comunque a molti corpi umani.
Esistono reperti fossili di organismi unicellulari risalenti a 3,9 miliardi di anni fa.
Per sparire una civiltà “deve sparie”, voler sparire.
Allora di resti ne troveremmo ben pochi, forse nessuno.
E’ possibile che una civiltà che ha “inquinato” la Terra sparisca tutta di colpo?
Una civiltà ecologicissima a riciclaggio 100%?
Non potrebbe essere troppo evoluta. L’umanità è partita con tecnologie ad alto consumo ambientale che hanno lasciato un impronta. Una tecnologia che sia ecologica al 100% è molto evoluta, forse impossibile.
Certo, da un miliardo di anni fa ad oggi di civiltà ne potremmo inserire a iosa, il tempo non manca. Mancano le prove. Variazioni climatiche non sono solo addebitabili a civiltà tecnologiche, come pensano in troppi oggi.
questa citazione dall’articolo risponde al quesito posto sulla mancanza di fossili.
I dinosauri od anche altri organismi come i Trilobiti hanno prosperato per centinaia di MILIONI di anni, per questo è comune trovarne dei fossili rispetto appunto ad una ipotetica civiltà evoluta durata ‘appena’ 100 mila anni.
Ipotizzare, ad esempio, una popolazione di centinaia di migliaia di ‘rettili intelligenti’ vissuti per un arco temporale limitato in un epoca remota ad almeno una decina di milioni di anni da noi non viola nessuna evidenza scientifica e non direi sia confutabile da mancanza di reperti rinvenuti.
Solo che non ci sono prove, perciò resta pur sempre pseudoscienza…
Una civiltà abbastanza evoluta anche se dura poco lascia impronte. L homo sapiens sapiens esiste da 200000 anni. Il genere umano tutto da 2.8-3 mln di anni. Il che è un periodo geologicamente brevissimo. Eppure abbiamo tracce fossili anche degli homo abilis, che certo non prosperavano e la cui popolazione era estremamente ridotta. Su questo standard quindi si potrebbero trovare eventuali rettili intelligenti (ovvero del livello dei primi ominidi). Chissa cosa potrebbe riservarci la paleontologia. Probabilità molto remota ma comunque nulla è impossibile. Se invece parliamo di una specie avanzata come noi oggi… beh tracce lasciate su una scala geologica ne trovi a profusione. Gli strati geologici saranno segnati inevitabilmente dalle nostre città, dalla concentrazione abnorme di materiali che non dovrebbero essere li, e di sostanze non naturali. Per non parlare delle cicatrici che abbiamo lasciato sul nostro pianeta. Basta controllare l atollo di Bikini, il test range in Nevada o il test range in kazakhstan. La concetrazione di radioattività, e la presenza cosi concentrata di crateri di grandi dimensioni darebbe un bel grattacapo a geologi alieni. Una civiltà che ha conosciuto l era atomica al 100% lascerà traccie. E questo contando quello che lasciamo qui sulla Terra. Che è un pianeta in attività e che conseguentemente cancella tracce. Se andiamo nello spazio… beh… i LEM sono la. I rover sono la. I terzi stadi del saturno sono li etc etc…
Secondo me, si sottovaluta sempre un punto: una civilta’, per diventare tecnologicamente avanzata, deve anche essere composta da un numero sufficiente di abitanti. Mi spiego.
Prendiamo ad esempio gli smartphone. Per quanto siano diffusissimi, e ormai a prezzi accessibili a tutte le tasche, la produzione di questi oggetti ha bisogno di una catena di produzione industriale immensa, con fabbriche che ne producono componenti nei quattro angoli del mondo.
Se al posto di essere 7 miliardi fossimo solo 100 mila uomini su terra, anche sapendo come si fa uno smartphone, non saremmo proprio in grado di produrlo.
Questo e’ valido per moltissime tecnologie: se non c’e’ un sistema industriale dietro, e un “mercato” sufficientemente grande, e’ impossibile svilupparle.
Quindi, pensare che una civilta’ avanzata si sia sviluppata con un piccolo numero di abitanti mi sembra veramente inverosimile.