Lo splendido lockheed Star Clipper.

Per la serie “le occasioni perdute” parliamo quì del Lockheed Star Clipper,un altra alternativa allo Space Shuttle.Lo Star Clipper venne disegnato nel 1966,ecco alcuni link interessanti per chi vuol saperne di più: http://www.astronautix.com/lvs/staipper.htm http://www.astronautix.com/lvs/stalight.htm http://www.abo.fi/~mlindroo/SpaceLVs/Slides/sld019.htm

A me piaceva … :cry:

Il design del veicolo è di certo fortemente suggestivo, ma personalmente, prima di definirlo promessa mancata, mi piacerebbe leggere qualcosa in più sulle caratteristiche di questo progetto.
Sapete se vi sono pubblicazioni disponibili on line su questa idea?

Sapete se vi sono pubblicazioni disponibili on line su questa idea?

A parte i link postati da Carmelo non so, cmq vedi se riesci a trovare su ebay questi libri:

“Manned Space Flight: The Future” – Mueller, SPACEFLIGHT 1968/p.406
“New Future for Manned Spacecraft Developments” – Mueller, Astronautics & Aeronautics 1969/March/p.24

Il design è senz’altro suggestivo ma…
il fatto di avere i serbatoi così “stretti” al veicolo mi pare di vedere lo stesso problema ereditato dallo space shuttle.
Senza contare che poi siamo nuovamente a parlare di parecchio hardware che ad ogni volo viene perso mandando all’aria l’idea della riutilizzabilità.
Per non parlare poi che leggendo nei dettagli si parla di un costo di 28 milioni di dollari per veicolo e visto quanto “sballano” i responsabili delle previsioni di spesa…
E per finire i motori sono “linear aerospike engine” rimasti classificati fino al 1990!

Lo Star Clipper è il nonno dell Venture Star,ma rispetto a questo adotta un serbatoio esterno.Certo,questa parte non è riutilizzabile,ma rispetto allo Shuttle presenta il vantaggio di incorporare i Booster per il decollo.La vicinanza del serbatoio al velivolo non comportava particolari problemi,anzi questa configurazione è più sicura di quella in cui la navetta si stacca in volo da un aereorazzo madre con equipaggio.Ecco altre immagini,calde calde appena scansionate.

Che tute sarebbero state usate? le SR-71,quì nella bellissima versione alluminizzata (altro che l’orrido marroncino dei primi quattro voli STS),oppure il Papà delle attuali ACE suits? la tuta pressurizzata dell’X-15? (quì in arancio,senza la copertura argento).Certo,si poteva anche impiegare nella versione ideata per l’X-20…mah!

Che tute sarebbero state usate? le SR-71,quì nella bellissima versione alluminizzata (altro che l'orrido marroncino dei primi quattro voli STS),oppure il Papà delle attuali ACE suits? la tuta pressurizzata dell'X-15? (quì in arancio,senza la copertura argento).Certo,si poteva anche impiegare nella versione ideata per l'X-20...mah!

Già chissà! Eheheh Concordo con il colore ehm “cacchina” :? delle prime tute STS :grinning:
Potremmo aprire una sezione chiamata “Fantasuit” :wink:
Le prime in alto a sinistra sono molto simili a delle Navy Mark IV del progetto Mercury …

Lo Star Clipper è il nonno dell Venture Star,ma rispetto a questo adotta un serbatoio esterno.Certo,questa parte non è riutilizzabile,ma rispetto allo Shuttle presenta il vantaggio di incorporare i Booster per il decollo.La vicinanza del serbatoio al velivolo non comportava particolari problemi,anzi questa configurazione è più sicura di quella in cui la navetta si stacca in volo da un aereorazzo madre con equipaggio.Ecco altre immagini,calde calde appena scansionate.

Carmelo,
grazie per le splendide immagini. Devi avere una libreria ben fornita…

Con tank di carburante tanto vicine al corpo dell’orbiter, secondo te, non si sarebbero ripetuti i problemi di isolamento termico, necessario per non esporre il corpo della navetta alle temperature ultragelide dei propellenti criogenici?
In altre parole, dovendo impiegare la “schiuma” degli attuali ULWT degli shuttles, non avremmo di nuovo il problema di possibili distacchi, magari aggravati dalle vibrazioni dello strano serbatio sottoposto alle sollecitazioni del volo ad alta velocità?

Chiamatemi retrò…ma l’alluminizzato ed il bianco sono i miei colori preferiti per le tute.Ah! una bella ACE bianca,con a destra striscetta del nome (bianco su fondo nero) e stemma della missione mentre a sinistra il meatball NASA. Praticamente…una tuta Gemini!

Lo Star Clipper è il nonno dell Venture Star,ma rispetto a questo adotta un serbatoio esterno.Certo,questa parte non è riutilizzabile,ma rispetto allo Shuttle presenta il vantaggio di incorporare i Booster per il decollo.La vicinanza del serbatoio al velivolo non comportava particolari problemi,anzi questa configurazione è più sicura di quella in cui la navetta si stacca in volo da un aereorazzo madre con equipaggio.Ecco altre immagini,calde calde appena scansionate.

Carmelo,
grazie per le splendide immagini. Devi avere una libreria ben fornita…

Con tank di carburante tanto vicine al corpo dell’orbiter, secondo te, non si sarebbero ripetuti i problemi di isolamento termico, necessario per non esporre il corpo della navetta alle temperature ultragelide dei propellenti criogenici?
In altre parole, dovendo impiegare la “schiuma” degli attuali ULWT degli shuttles, non avremmo di nuovo il problema di possibili distacchi, magari aggravati dalle vibrazioni dello strano serbatio sottoposto alle sollecitazioni del volo ad alta velocità?


Per quanto ne so,il rivestimento dello Star Clipper non era costituito dalle famose tegole termiche.Ho letto qualcosa tempo fa circa la lega di cui sarebbe stato composto,e della proposta di utilizzarla anche sullo Shuttle (il problema sarebbe stato che bisognava praticamente ridisegnare la navetta).Per il serbatoio l’unico reale inconveniente era che essendo piuttosto voluminoso bisognava lanciare lo star clipper da basi lontane da centri abitati,per evitare il rischio che parti cospicue ricadessero danneggiando persone o beni.

Si Carmelo, vedo che anche Marco ha i miei stessi dubbi su quel grosso serbatoio (per di più dalla forma aereodinamica “strana”) che praticamente circonda il veicolo…
Concordo sulle belle foto.
Da che book provengono?

Chiamatemi retrò...ma l'alluminizzato ed il bianco sono i miei colori preferiti per le tute.Ah! una bella ACE bianca,con a destra striscetta del nome (bianco su fondo nero) e stemma della missione mentre a sinistra il meatball NASA. Praticamente...una tuta Gemini!

Concordo! Il problema è che l’arancione è designato internazionalmente come colore per la richiesta di soccorso … e data la funzione delle Aces come tute d’emergenza va da sè che abbiano anch’esse questo colore … A mio parere le prime tute con strato protettivo di tipo alluminizzato rendeva più “fantascientifico” l’astronauta che la indossava… :wink:

Chiamatemi retrò...ma l'alluminizzato ed il bianco sono i miei colori preferiti per le tute.Ah! una bella ACE bianca,con a destra striscetta del nome (bianco su fondo nero) e stemma della missione mentre a sinistra il meatball NASA. Praticamente...una tuta Gemini!

Concordo! Il problema è che l’arancione è designato internazionalmente come colore per la richiesta di soccorso … e data la funzione delle Aces come tute d’emergenza va da sè che abbiano anch’esse questo colore … A mio parere le prime tute con strato protettivo di tipo alluminizzato rendeva più “fantascientifico” l’astronauta che la indossava… :wink:


Questa cosa dell’arancione non l’ho mai capito.Sui Mercury,Gemini,ed Apollo (così come ancora oggi sulle Soyuz),gli astronauti avevano a disposizione dei coloranti per segnalare il luogo di un eventuale atterraggio o ammaraggio di emergenza.In più c’era una sorta di “poncho” colorato da mettere sulla tuta o sulla combinazione di volo.Mi sembrano sistemi più efficaci che tingere una tuta spaziale di arancione.Sui primi voli dello Shuttle poi…che razza di visibilità doveva dare la tuta marrone? il marrone tabacco è un colore mimetico!

Questa cosa dell'arancione non l'ho mai capito.Sui Mercury,Gemini,ed Apollo (così come ancora oggi sulle Soyuz),gli astronauti avevano a disposizione dei coloranti per segnalare il luogo di un eventuale atterraggio o ammaraggio di emergenza.In più c'era una sorta di "poncho" colorato da mettere sulla tuta o sulla combinazione di volo.Mi sembrano sistemi più efficaci che tingere una tuta spaziale di arancione.Sui primi voli dello Shuttle poi...che razza di visibilità doveva dare la tuta marrone? il marrone tabacco è un colore mimetico!

Gli astronauti dello Shuttle hanno in dotazione diversi “oggettini” per poter essere identificati una volta portato a termine la "Emergency Egress"in caso di incidente con conseguente uscita d’emergenza dall’orbiter. Dalle “Cyalume lightsticks” alla pistola razzo, ai fumogeni arancioni o rossi, luce stroboscopica, ricetrasmittente … ma quando l’efficacia di tutti questi mezzi (le batterie si scaricano e i fumogeni si esauriscono) oppure in caso di immobilità dell’astronauta dovuta a cedimento fisico, spesso è solo la tuta protettiva colorata a rendere visibile il naufrago ai soccorritori.

Ragazzi, ma dove prendete le vostre informazioni?
Il progetto del clipper risale agli anni '60-'70 ed era una fase di studio per l’attuale Shuttle.
Da questo progetto, base, venne poi migliorato fino ad arrivare al progetto definitivo.
Se volete altre informazioni a riguardo, e se riuscite a recuperare il libro, potete trovarle , in Italiano, sul seguente libro:
FRONTIERE DELLO SPAZIO
PHILIP BONO e KENNETH GATLAND
EDITRICE S.A.I.E.

E’ un libro davvero interessante e raccoglie anche altri vari progetti, davvero interessanti.
Se guardate le foto messe da Carmelo, potete avere un’idea dei modelli che realizzo io. (molto meglio).

Bellissimo,occasione perduta