Lockheed Martin e NASA Ames Team scelti per progettare una nuova missione solare

Tra 6 nuove missioni scientifiche che la NASA ha recentemente selezionato, e da cui solo due usciranno vincitrici con un budget di 105 milioni di dollari, vi è la proposta fatta dalla Lockheed Martin in team con l’Ames Research Center della NASA stessa. Il progetto proposto, finanziato in questa prima fase di studio con 750.000 dollari, prevede la definizione di una missione atta a studiare in grande dettaglio un aerea ancora inesplorata della nostra stella, ovvero la regione di transizione tra la corona e l’eliosfera, quindi una regione molto vicina alla superficie del Sole. L’interesse è del tutto giustificato dal momento che in questa zona quasi tutta l’energia non radiativa è trasformata in calore e radiazione che quindi lasciano la stella. In tutto questo un ruolo notevole lo giocano forti campi magnetici e plasma. In sostanza, la missione avrà lo scopo d studiare la complessa dinamica del trasporto di energia che avviene sul nostro Sole, e solo ora grazie ai modelli e strumenti disponibili si è in grado di affrontare tale studio.

La missione, denominata IRIS (Interface Region Imaging Spectrograph) viene proposta come un satellite da collocare in orbita polare eliosincrona di modo da poter continuamente, per i due anni di missione, osservare la nostra stella. Questa avverrà mediante analisi dello spettro ultravioletto e con immagini scattate con una risoluzione di 1/3 arcsec e con separazione temporale di circa un secondo. Mentre con lo spettro ultravioletto si coprirà la zona di temperature compresa tra 4500 K e 107 K, con le immagini si arriverà fino a 65000 K.

Inutile dire che entrambi i team coinvolti sono entusiasti di poter elaborare una simile missione, dal momento che entrambi hanno conoscenze tecniche e capacità per affrontare un simile compito.

(fonte spaceref.com)

Rileggendo ora questa news mi accorgo che avevo pensato fosse una missione in orbita eliocentrica, mentre è una missione terrestre eliosincrona! Ovviamente c’è una grande differenza di costi tra una missione di tipo solare interplanetario (tipo Ulysses o SOHO) ed una di osservazione solare ma earth-orbiting based… Penso che NASA si sia spostata verso la seconda per un compromesso tra costi e raggiungimento degli obiettivi di osservazione in entrambi i casi, magari con meno precisione nel caso earth-based ma con costi decisamente inferiori… Certo che la lifetime di 2 anni mi sembra bassa per una missione terrestre, anche se le orbite polari eliosincrone sono molto basse e si possa prevedere di non imbarcare molto propellente per gli stationkeeping da drag atmosferico…

Bhè ricorda che ci è allo studio la solar probe che andrà moooolto vicino al Sole…

http://solarprobe.gsfc.nasa.gov/