Longevità motore dell'espansione umana nello spazio?

Che ne penserebbe l’Inps di tutto questo? :thinking:

Da una parte si andrebbe in pensione a 120 anni,quindi l’Inps sarebbe felice.
Dall’altra si avrebbero ancora una quarantina d’anni di vecchiaia davanti…

L’articolo parla di una mutazione genetica che ha fatto allungare la vita ai topi del 12%. Io invece avevo letto di un batterio benefico rinvenuto in Siberia che allungava la vita del 25%, sperimentato sempre sui topi.

Grazie per l’interessante riflessione, che condivido: basti pensare ai 170.000 candidati che si sono offerti per andare su Marte anche senza ritorno. Più noi società ci evolviamo, più diventiamo etici e così non accettiamo più neppure l’aumento del rischio % di contrarre un tumore. Probabilmente il primo astronauta su Marte sarà un cinese, la loro società seppur evoluta, per il momento, accetta ancora il rischio-uomo.

Astro Livio non concordo con te sul discorso Marte-Cina, comunque rimanendo in topic penso che l’allungamento della vita umana potrebbe essere usata per esplorazione interstellari , mentre se rimaniamo nel sistema solare alla fine non penso cioè modificare il DNA per farlo vivere meglio nello spazio ma penso che l’aumento della vita media non servirebbe granché per l’esplorazione spaziale del sistema solare , in particolare se parliamo del sistema solare interno.

:ok_hand:
In realtà è tutto il contrario, e l’ha anche scritto il buon Asimov nel suo ciclo dei robot: :bookmark_tabs:
Più l’uomo ha aspettativa di vita lunga = più ha da perdere = meno rischierà le sue preziose chiap***te :butt:

Ben pochi si cimentano oggi in traversate oceaniche a vela, benchè sia molto più facile che ai tempi delle caravelle.
Sedicenni che smaniano per partire crociati (a parte esempi particolari di gente nata e cresciuta in regime di lavaggio del cervello) non se ne vedono più molti in giro.

Questo l’aveva già previsto Isaac con i Terrestri dalla vita corta che colonizzano, rischiando una vita breve e piena di tribolazioni, e gli Spaziali dall’altra che si godono le loro agiate e millenarie esistenze al sicuro nelle loro casette, serviti e riveriti ma guai chiedergli di incontrare di persona qualcuno, che per carità potrebbero ammalarsi.

Un minimo di lunghezza è necessaria per avere un processo di apprendimento, ma troppa longevità è controproducente: non serve a nulla passare 30 anni in università se poi non sperimento nulla per troppa prudenza diffusa.
Chi farebbe il collaudatore, con lo spauracchio di passare i prossimi 200 anni senza un piede? invece i prossimi 40 non sembrano poi così lunghi, e di collaudatori se ne trovano :beer:

@paolo-a che coincidenza proprio ieri avevo finito di leggere un libro di Asimov ovvero “Abissi di Acciaio” :grin:

Le coincidenze :angel:
Però aspetta: aveva anche previsto il passo successivo, nel libro dell’Eternità.
L’umanità resta relegata comunque sul pianeta in qualsiasi linea temporale, causa muro della velocità della luce:
Non si viaggia con la vita lunga per non rischiarla, e con la vita corta non si riesce a viaggiare perchè le navi generazionali non si fanno/si rompono/la seconda generazione dell’equipaggio non era d’accordo :face_with_head_bandage:

difficile non spoilerare :stuck_out_tongue_winking_eye:

Forse non consideriamo l’altra faccia della medaglia. La noia. Per chi ha il gene dell’esploratore la longevità potrebbe rappresentare un’opportunità.