Per non andare offtopic ti rispondo qua. Il Gateway è un driver verso nuove possibilità, come lo è stata la ISS. La ISS non fa scienza di per sé, conta quello che ci carichi dentro.
Col Gateway non è la stessa cosa, è sbagliato pensarlo puramente a un laboratorio scientifico come la ISS. La peculiarità del Gateway è la sua orbita, che è molto particolare, non ha esempi simili in LEO e può essere difficile da comprenderne tutte le potenzialità.
L’orbita NRHO del Gateway ha 3 percorsi corti, uno verso l’orbita bassa lunare, uno verso la Terra e uno verso l’orbita eliocentrica. Il primo non è tanto corto, ma secondo e terzo sono veramente percorsi cortissimi nello spazio delle orbite in meccanica orbitale se si usa come metrica l’energia orbitale.
Per semplificare il discorso e descrivere tutto in modo più semplice, è come se sei in bilinco in cima a qualcosa, devi fare un leggero sforzo per mantenerti e rischi di cadere o da un lato o dall’altro. L’orbita NRHO va mantenuta, se non la mantieni finisci probabilmente in eliocentrica, in alcuni rari casi potresti sbattere a Terra. Sono destinazioni che puoi raggiungere teoricamente con zero delta V.
Perché è un driver allora? Così come da NRHO puoi andare in eliocentrica con zero delta V, allo stesso modo puoi fare al contrario, arrivare da eliocentrica a NRHO con minime correzioni di rotta, se sei nell’orbita eliocentrica giusta. Le ultime missioni verso asteroidi, OSIRIS-REX, Hayabusa2, hanno portato una manciata di grammi a Terra perché era necessario un grosso sistema di riduzione dell’energia orbitale, scudo termico, paracadute, che occupano buona parte del modulo di rientro.
Se anziché andare a Terra vanno in NRHO, puoi portare a casa una tonnellata di roba anziché un chilo, e da un punto di vista scientifico fa una bella differenza. Al termine della missione, una sonda ti parcheggia praticamente un asteroide intero accanto al gateway, lo prendi col braccio meccanico e te lo affetti per portarlo a Terra con i mezzi che ci saranno.
Se poi per realizzarlo sarà necessario veramente perfezionare il trasferimento di propellenti criogenici nello spazio, allora si che da NRHO verso il sistema solare si accorciano tutte le distanze. Un trasferimento in NRHO è molto più sensato di uno in LEO, in termini energetici, fare l’ultimo rabocco lì prima di partire permette di portare tonnellate di carico scientifico in più.
Un Gateway in NRHO è un portento ingegneristico, non scientifico, ma che apre la strada a missioni scientifiche impossibili senza una stazione di servizio a metà strada. Non c’è ancora la tecnologia per uno sfruttamento così raffinato dell’orbita NRHO, ma è come paragonare la Saljut 1 alla ISS.