Lunar Gateway. Passando da render a realtà

Credo che astronauti e Gateway avranno la stessa inerzia e quindi voleranno all’unisono, fino a quando il moto dei primi non verrà deviato dall’accensione dei propulsori (magari proprio per una manovra correttiva) dell’avamposto lunare.

In passato mi ero posto lo stesso interrogativo pensando a quello che avevano sperimentato gli equipaggi Apollo in rotta verso la Luna: la risposta è la medesima, ossia microgravità, sebbene evidentemente il concetto di ‘caduta libera’ si applichi in maniera meno intuitiva al di fuori dell’orbita.

Ma in rotta verso la luna erano comunque in orbita eh :slight_smile:

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Già, hai ragione, ho semplificato troppo…diciamo che il concetto di cadute libera è meno intuitivo per orbite molto eccentriche :wink:
Grazie :+1:

Si può ragionare (semplificando) considerando i centri mi massa dell’ astronauta e del veicolo spaziale. Questi tipicamente non coincidono quindi ci si riconduce ad una situazione in cui si hanno due corpi uno accanto all’altro, soggetti all’interazione gravitazionale.

Bene, anche nel caso più semplice di un orbita circolare intorno ad un corpo perfettamente sferico (trascurando la distorsione del campo gravitazionale dovuta all’astronauta e al veicolo) si avranno traiettorie diverse: l’oggetto più vicino al corpo celeste seguirà un orbita più piccola e veloce rispetto al corpo più distante provocando un allontanamento dei due. Un astronauta all’interno di una stazione si troverebbe a sbattere la testa contro la parete per intenderci (oppure sperimenterebbe un trazione o una compressione se fosse appeso ad una maniglia).

Si potrebbero considerare poi astronauta e veicolo come corpi estesi, e allora bisognerebbe tenere conto anche della forza mareale che tende ad allontanare le parti più vicine al corpo celeste degli oggetti da quelle più lontane. Un astronauta da solo in orbita circolare verrebbe leggermente stirato (ma sono forse ancora più impercettibili).

Volendo andare oltre si può considerare anche l’interazione gravitazionale tra astronauta e spacecraft, che modificherebbe ulteriormente (ovviamente impercettibilmene per un astronauta) le traiettorie. Tutti questi fenomeni costituiscono appunto la microgravità.

E tutto questo su un orbita idealizzata perfettamente circolare, quindi non servono orbite fortemente ellittiche e reboost per avere delle sollecitazioni tra astronauti e veicoli spaziali (o tra parti di essi). Il reboost o le manovre correttive, comunque normalmente avrebbero gli effetti maggiormente rilevabili.

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Ora anche Gateway ha il suo logo.

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Questa storia del logo è vera o è un fake? Ho visto il logo solo su collectSPACE e su siti che puntano a collectSPACE, ma sulla NASA non ho trovato niente.

Nuovo articolo di Gianmarco Vespia pubblicato su AstronautiNEWS.it

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Con una ricerca Google all’interno del sito della NASA (site:https://www.nasa.gov/ gateway logo) non si ottiene nulla, con una ricerca inversa a partenza dall’immagine del logo si arriva (tra gli altri risultati) anche al solito space.com dove sta scritto che il logo del programma Gateway sarebbe stato rivelato in un aggiornamento alla newsletter online inviata ai dipendenti del Johnson Space Center martedì 17 settembre.

E invece no, se clicchi sul link di space.com dove dice che è stato rivelato, arrivi proprio a collectspace, non a NASA. Per questo dico che l’unica origine del logo sembra collectspace.

Ecco perché ho scritto “sarebbe stato rivelato” in forma dubitativa.

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Il logo è apparso per qualche giorno su uno dei tanti siti ufficiali della NASA, e poi è stato rimosso. Il dubbio si infittisce, secondo la mia modesta opinione personale, un dipendente della NASA è caduto nella trappola e ha preso il logo da wikipedia (dove è ancora in corso una discussione se è un fake o meno).

L’immagine è ancora presente (al 14 ottobre 2019) se si conosce il percorso esatto. Da una ricerca per immagini, che anch’essa sparirà tra un po’, si può risalire in quale sito era originariamente. Seguendo il collegamento in basso all’immagine, si arriva a un pagina 404.

Un gran (bel) lavoro di Anatoly e team.

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Il PPE è indicato come NASA-ESA. Quale sarà il contributo di ESA a questo modulo?

Secondo me è un errore, visto che il modulo lo farà Maxar in toto.
Andando a memoria, mi pare che sul PPE ESA ci piazzerà un serbatoio esterno, ma non sono sicuro di ricordare bene. Non penso sia da considerare un contributo comunque. Potrebbe anche aver dato una consulenza a MAXAR in quanto ESA ha contribuito al calcolo di rotte e correzioni.

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Riporto in vita il thread per riportare la news, data da Arstechnica che NASA vuole far lanciare PPE e HALO insieme sullo stesso razzo andandoli ad assemblare insieme a terra, riducendo così i rischi (anche se non sono totalmente d’accordo che lanciarli insieme riduca i rischi…). Per ora il veicolo di riferiemnto è il Falcon Heavy in quanto ce la dovrebbe fare come performance mentre richiederebbe il fairing esteso richiesto dall’ Air Force. Ovviamente anche gli altri veicoli in sviluppo per l’Air Force versione Heavy ce la dovrebbero fare, quindi probabilmente aspetteranno a dare il contratto almeno dopo la scelta dell’Air Force per avere maggiori certezze.

Fonte: https://arstechnica.com/science/2020/05/nasa-planning-to-launch-an-integrated-lunar-gateway-in-2023/?comments=1

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Quale è la massa di HALO?

la cosa ha senso considerando che HALO è leggero. Lanciarlo da solo sarebbe stato un pò uno spreco. Inoltre si evita che NGIS debba sviluppare un sistema di docking automatico per HALO. E’ una mossa che ha molto senso.

considerato che è un Cygnus riconvertito a modulo abitativo, non credo che sarà oltre i 3500 kg

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Anatoly scrive 8 tonnellate per HALO (possibile?) e 5,7 per PPE. Per quest’ultimo io avevo letto (non ricordo più dove ma me lo ero segnato) 7,5 tonnellate. Possibile che abbia invertito le cifre?