Magistrale in Ingegneria Spaziale dopo laurea triennale in Fisica

Salve a tutti!
Come ho scritto nella presentazione, sono uno studente di fisica che si appresta ad affrontare il terzo e ultimo anno.
Credo di essere l’ennesima persona del forum ad affermare di essere appassionata di spazio e sognare di lavorare per un’agenzia spaziale… :flushed:
Mi piace molto quello che studio e sono veramente felice del mio percorso, ma negli ultimi mesi un’idea ha fatto capolino nella mia testa: facendo delle ricerche, ho scoperto che con il mio titolo potrei accedere alla laurea magistrale “Ingegneria Spaziale e Astronautica” di Roma Sapienza. Il corso mi affascina davvero tanto, ma allo stesso tempo forse un po’ mi turba il pensiero di “sospendere” la mia carriera da fisico.
Per me sarebbe un cambiamento di rotta, ma non troppo. Fare scienza non significa solo cercare di scoprire nuove leggi della natura, ma anche ingegnarsi e trovare il modo di utilizzare quelle note per favorire il progresso e l’innovazione. E poi c’è l’esplorazione: romanticamente, sogno di contribuire a spingere i confini dell’Umanità un po’ più in là. :smile:
Vi chiedo quindi: secondo la vostra esperienza, quanto è importante possedere una laurea in ingegneria per lavorare nel settore spaziale, nel pubblico e nelle industrie?
Avete notizie sulla qualità del corso “Ingegneria spaziale e astronautica” presso la Sapienza?
Vista la mia preparazione da “fisico”, quali difficoltà potrei incontrare in un corso magistrale di ingegneria? Per questo terzo anno ho a disposizione 6 cfu: come potrei spenderli per colmare qualche lacuna?
Perdonate il bombardamento di domande, ma vi reputo una risorsa preziosa e credo che possiate aiutarmi a fare chiarezza e decidere sul mio futuro.

Amici del forum, probabilmente il mio post è passato inosservato e non è stato notato… Sperando di non violare la netiquette, ripropongo le domande di cui sopra. Mi piacerebbe in particolare conoscere il vostro parere sul percorso fisica–>ingegneria. Quanto è conveniente/legittimo?

Ciao Serafino, non ho le esperienze universitarie adatte per rispondere con cognizione di causa ma posso provare a condividere qualcosa che ho imparato altrove. Innanzitutto direi che senza dubbio è legittimo. Per quanto riguarda la convenienza credo che la cosa migliore sia seguire le tue idee e intuizioni: in ogni caso ti avvicinano alla meta anche se dovessero rivelarsi sbagliate.

Sono sicuro che qualcuno ti risponderà portandoti delle esperienze dirette che ti aiuteranno, nel frattempo ti do la mia modesta opinione: non aver paura di intraprendere un percorso sono perché è atipico. A volte percorsi nuovi portano in posti nuovi.

Anche se con un po’ di ritardo ti ringrazio sinucep per la risposta e le parole di incoraggiamento.

Serafino, tieni tieni presente che chi ha più esperienza e consigli da darti può non seguire il forum giornalmente, potrebbe essere necessario aspettare ancora un po’.

Sì, lo capisco… Probabilmente non sono stato chiaro. Il ritardo a cui facevo riferimento nell’ultimo post era il mio: ho ringraziato sinucep quasi un mese dopo la sua risposta.

Ciao Serafino, premetto che la decisione ultima della tua carriera deve essere tua e che le opinioni di sconosciuti su internet devono essere prese come tali. Non so quale sia il piano di studio della specialistica in questione e nemmeno quale sia il tuo bagaglio, comunque a mio avviso potresti incontrare difficoltà con tutte le materie più ingegneristiche piuttosto che fisiche. Ad esempio per tutto quello che riguarda scienza delle costruzioni e produzione. In fin dei conti in italia molte università ti insegnano ad essere un ingegnere prima di un tecnico in campo spaziale.

Per quanto concerne Scienza delle Costruzioni è vero, non ho studiato la disciplina e so che è fondamentale nel bagaglio di un ingegnere… Non avendo problemi particolari con la matematica e con la fisica generale ho pensato di studiare questa materia da solo e nei ritagli di tempo, magari questa estate. È utopistico? Immagino che non sia la stessa cosa che prepararsi per un esame, ma un’infarinatura per acquisire familiarità almeno con il metodo e i concetti basilari potrebbe bastare, quantomeno per iniziare la Magistrale? Altro mio piccolo cruccio è la programmazione: ho solo le basi di C. Immagino che dovrò lavorare parecchio anche su questo…

Fattibile è fattibile tutto, ma posso assicurarti che sia per la parte delle strutture iperstatiche che per la meccanica del continuo e la teoria elementare la gran parte delle nozioni si fanno proprie “spaccandosi la schiena” sugli esercizi.

Comunque a mio avviso tutto questo ti serve se vuoi lavorare nel campo delle strutture, in campo spaziale esistono principalmente due grandi settori quello della pogettazione ovvero sviluppare, testare e certificare lanciatori, motori a razzo, payload, sviluppare profili di missione etc e la parte delle operazioni che sintetizzando in maniera cruda è tutta la parte che avviene dopo il rilascio del lanciatore (ovvero la determinazione dell’orbita, il controllo dei sottosistemi, dell’assetto, la gestione delle attività del payload, etc).

generalizzando nel primo segmento gli ingegneri aerospaziali sono sicuramente predominanti anche se non è detto, nel secondo segmento le possibilità sono più ampie e sicuramente non ad appannaggio degli ingegneri aerospaziali, anzi.

Il mio consiglio è se vuoi lavorare in campo spaziale è farti un esperienza pratica già al momento della tesi, quello si invece è determiante.

Ultimo ma non meno importante pensa anche alle offerte che puoi trovare all’estero non sono da sottovalutare
http://www.spacesystems.soton.ac.uk/programme.html

Lungi da me l’intenzione di fare le cose facili! So bene che stiamo parlando di discipline assai toste.
Sugli specifici settori del campo spaziale invece devo ancora capire e conoscere molto, ed il forum per fortuna costituisce una risorsa inestimabile.
Il corso a Southampton che mi hai suggerito sembra davvero interessante, ma per diverse ragioni, in primis di carattere economico, attualmente non sto valutando un percorso formativo all’estero. Inoltre il corso che ho adocchiato qui in Italia sembra ben fatto ed è anche articolato su diversi curricula. Secondo la tua descrizione, la parte delle operazioni è probabilmente quella che più mi coinvolge, rispetto ad esempio allo sviluppo/testing di lanciatori e motori a razzo; il curriculum Missioni di Roma Sapienza sembra improntarsi su questo “secondo settore” e mi affascina moltissimo.
Per la tesi devo ancora lavorarci; ho cominciato da poco il tirocinio curriculare all’Inaf e attualmente mi sto avvicinando allo spazio dal versante scientifico. :slight_smile: