Mars Express, incontri ravvicinati con Phobos

La sonda ESA (con importante partecipazione italiana) Mars Express ha iniziato a effettuare alcuni passaggi ravvicinati sul satellite marziano Phobos, che avranno luogo tra la fine di luglio e i primi giorni di agosto. Il 17 luglio, la sonda passerà a 273 km dalla superficie della Luna, e sei giorni dopo arriverà a soli 97 km, il passaggio più ravvicinato effettuato finora dalla missione.

Questi flyby sono stati progettati dagli ingegneri di volo in stretta collaborazione con il team scientifico di Mars Express, per indagare l’origine delle due lune marziane, Phobos e Deimos. Non è ancora chiaro, infatti, se queste lune siano asteroidi catturati dalla gravità marziana o siano stati prodotti dall’impatto su Marte di qualche oggetto più grande.

Volando a soli 97 km da Phobos, Mars Express riprenderà aree del satellite finora mai studiate. In particolare, il Mars Advanced Radar for Subsurface and Ionosphere Sounding (MARSIS), strumento che ha un ricercatore italiano come Principal Investigator, raccoglierà informazioni sulla topografia della luna e sulla sua struttura interna, durante i fly-by del 23 e 28 luglio. L’altro strumento guidato da ricercatori italiani, il Planetary Fourier Spectrometer (PFS) raccoglierà informazioni sulla composizione, geochimica e temerpatura di Phobos, così come faranno gli strumenti OMEGA (Visible and Infrared Mineralogical Mapping Spectrometer), e SPICAM (Ultraviolet and Infrared Atmospheric Spectrometer. Nel frattempo la High-Resolution Stereo Camera (HRSC) riprenderà immagini a colori, in 3D e con la massima risoluzione possibile. Lo strumento ASPERA infine studierà l’ambiente attorno a a Phobos, in particolare il plasma che circonda la luna.

Calendario dei fly-by (e relative distanze dalla superficie)

12 Luglio 563 km
17 Luglio 273 km
23 Luglio 97 km
28 Luglio 361 km
3 Agosto 664 km

Quando vedo queste cose mi viene in mente una immagine di me che con la mia auto mi lancio a 200Kmh verso la porta del mio garage passando lo specchietto retrovisore a mezzo mm dal muro. Almeno io su marte vado piano quando faccio 'ste manovre!

Paolo

Entusiasmante serie di passaggi ravvicinati che dovrebbero fornire nuove conoscenze della formazione del sistema solare!
Le strumentazioni a bordo sono tra le più vaste e tecnologicamente avanzate che siano mai state mandate verso questi corpi minori del sistema solare!
Ricordo, che se sono asteroidi catturati, il loro studio approfondito è determinante in quanto sono i mattoni con cui è stato costruito il sistema solare!

Vero :stuck_out_tongue_winking_eye: un po’ come MRO che ha immortalato Phoenix a penzoloni con il paracadute. Incredibile e affascinate.

L’ESA ha rilasciato le foto del recente incontro con Phobos alla risoluzione di 3,7 pixel/m

Grazie per il link macrug.

Sapete se c’è ancora abbastanza carburante che permetta alla sonda di compiere questi voli ravvicinati anche su Deimos ? il quale si trova circa 3 volte più lontano da Marte rispetto a Phobos .

Anche se ne avessero a disposizione lo probabilmente utilizzerebbero per altre cose. Cambiare livello dell’orbita non e’ cosa da poco. Con lo stesso carburante puoi estendere una missione per molti anni. Perlomeno, io e’ quello che prenderei in considerazione prma di azzardare una cosa del genere.

Paolo

Paolo, sono d’accordo con te, magari col carburante che è rimasto si potrebbe studiare meglio i poli di Marte o qualche altra latitudine.

Il carburante che c’è a bordo della sonda, come giustamente scrive il nostro Roverdriver, occorre per mantenere il veicolo operativo quanto più a lungo il possibile, sia in termini di controllo dell’assetto (cioé il corretto orientamento sui tre assi, che poi si traduce in un corretto orientamento verso la Terra - per le telecomunicazioni - che verso il Sole - per i pannelli solari) sia in termini di mantenimento dei parametri orbitali previsti.

In genere flyby come quelli con Phobos sono previsti in sede di progetto, proprio allo scopo di allocare la giusta aliquota di carburante (sul totale della massa della sonda). Una ripianificazione della missione così estesa, tanto da portarla ad un flyby non pianificato, sarebbe giustificabile solo ed esclusivamente da un evento astronomico imprevisto ed eccezionale, tale da rendere proficuo il sacrificio della restante vita operativa della sonda allo scopo di acquisire dati ed informazioni altrimenti non ottenibili.

Credi che in futuro con la propulsione ionica la pianificazione di una missione potrà diventare più duttile?
Sai se la Phobos Grunt sarà dotata di una propulsione ionica ?

Mars express è entrata in orbita nel 2003, sono già 5 anni che svolazza intorno a marte, quando è prevista la fine della sua vita operativa?

Io di meccanica orbitale so veramente poco, ma un cambio di piano orbitale e’ molto piu’ semplice e se la sonda ha delle ruote inerziali sufficenti la puoi ottenere anche solo con il loro utilizzo. Non e’ necessario utilizzare carburante. E’ quello che hanno fatto per “spostare” MRO, ODY e MEX quando e’ arrivata Phoenix.

Paolo

Non ci sono. Con ruote di inerzia puoi controllare la dinamica rotazionale del veicolo, non il moto del suo centro di massa, quindi nemmeno cambi di piano… :thinking:

Sfrutti la forza di coriolis. Moltiplichi il momento di inerzia orbitale per il momento di inerzia della ruota inerziale. Almeno, questo e’ quanto mi hanno detto al corso di meccanica orbitale.

Paolo

Si ma è un sistema lentissimo, peggio della propulsione ionica.

Per avere cambi di piano e/o quota, in tempi ragionevoli, l’unica alternativa è affidarsi ad un propulsore che espella massa (monopropellente, bipropellente, solido ecc. ecc.).

Che un propulsore sia piu’ veloce non c’e’ dubbio, ma in quanto a velocita’ del cambio di piano di orbita credo dipenda dalle caratteristiche del satellite e delle ruote impiegate. Come ho detto non ne so molto per cui non ho dati reali da riportare, ma da quanto mi e’ stato riferito e’ un metodo impiegato spesso.

Paolo

Ammetto che questa è nuova anche per me, qualche link per maggiori informazioni?

Purtroppo questa l’ho presa da delle dispene che mi hanno dato al corso di meccanica orbitale interno di JPL e non e’ disponibile in formato elettronico. Cerchero’ di ritrovare le dispense e vedere se arrivo a scannerizzarle. Pero’ torno a ripetere, queste sono cose riportate da un corso che ho seguito anni fa.

Paolo

Paolo