l’idea non ha senso…
l’interesse di una missione di sample return non e’ quella di prendere un campione a caso, ma dei campioni selezionati, trivellati dall’interno delle rocce, dove il materiale organico ha piu’ probabilita’ di resistere. per questo motivo tutte le missioni di sample return prevedono una trivella (per info, quella di ExoMars e’ basata su quella sviluppata dall’ASI per la missione di sample return che la NASA prevedeva di lanciare nel 2003, prima della perdita di MCO e MPL).
in piu’ una missione di raccolta campioni da uno skycrane in volo raccoglierebbe unicamente sabbia pesantemente inquinata dagli scarichi dei motori (andatevi a rivedere le foto orbitali di MSL sul terreno e guardate quanta parte del terreno e’ stata smossa dagli scarichi…). dei campioni del genere sarebbero praticamente inutilizzabili per qualunque tipo di analisi.
La mia è solo un’idea senza nessun calcolo fatto. Qui ora si sta parlando del miglior modo di recuperare un campione dal suolo marziano però, non bisogna dimenticare che fino ad ora i campioni raccolti da comete o asteroidi sono sempre stati presi casualmente utilizzando palette con gel speciali per l’apposita raccolta; non mi sembra che in questi casi si sia valutato attentamente il posto dove raccoglierli e l’eventuale contaminazione; si è cercato di raccogliere campioni e basta, cercando di economizzare il più possibile sui costi delle missioni. Perchè non fare lo stesso per Marte?
Certo, una missione dedicata e con tutti gli specifici requisiti sarà si possibile, ma a che costo e quando? Fra dieci o venti anni? Non sarebbe meglio iniziare con qualcosa di più semplice e veloce?
Se lo Skycrane non fosse idoneo, utilizzando la stessa tecnica si potrebbe optare per una sorta di mongolfiera o similare. In tal modo penso che ci sarebbero comunque dei vantaggi significativi piuttosto che cercare di far ammartare un lander e poi cercare di farlo ripartire.
Ho paura che l’atmosfera di marte non permetta il volo in mongolfiera, a meno di averne di veramente enormi (da far impallidire gli Zeppelin). Con quella minima pressione atmosferica, anche utilizzando idrogeno il peso stesso della tela del pallone sarebbe eccessivo :spank:
E poi non capisco che vantaggio darebbe la mongolfiera (meglio un dirigibile)…
faccio atterrare il rover col pallone, aspetto qualche mese che faccia i suoi porci comodi, poi lo aggancio e lo traino a qualche km di quota… per poi accendere la propulsione del rover e farlo partire via…
A parte il fatto che non posso ancorare (le ancore pesano) nè sgonfiare (anche le bombole) il pallone, che andrebbe a zonzo per marte e con i venti che tirano tribolerei a ritrovare la zona di atterraggio, quanto peserebbe la mia mongolfiera?
A spanne, conviene avere una maxy sky-crane e uno stadio di risalita vecchio stile, in un lancio unico…
Le mongolfiere sono state prese in esame per altre atmosfere, ben più dense.
Il mio intendimento è che un pallone sonda “nostrano”, tipo quello di stratospera, non sono sicuro che nell’atmosfera di marte riuscirebbe a sollevare anche solo una GoPro, anzi non sono neanche sicuro che riuscirebbe a sollevare se stesso!
Ma qui servono i numeri e una testa che sappia contare
Si ma per andare in orbita e tornare sulla terra non basta “arrivare in alto”, bisogna anche raggiungere prima la velocità orbitale (che è di circa 3,4 km/s se non sbaglio - 12240 km/h - per carità più bassa che per l’orbita terrestre, ma comunque…), e poi accelerare ulteriormente per raggiungere la velocità di fuga. Ti sei mai chiesto perchè per mettere satelliti in orbita da terra si usano missili alti decine di metri e non palloni aerostatici?
Non so esattamente a che missioni passate con campioni ti stai riferendo ma, se escludiamo le missioni Luna, l’unico sample return di suolo di altri corpi celesti coronato da successo è la missione Hayabusa sull’asteroide Itokawa. In quel caso si trattava di un asteroide molto piccolo (alcune centinaia di metri) e non è che ci fosse molto da scegliere, per quel che riguarda il sito di prelievo :D. Non puoi certo paragonarlo alla complessità di un pianeta grande come Marte. Altre missioni di “sample return” in passato avevano scopi completamente diversi, come la raccolta del vento solare (come la missione, fallita, Genesis) o della polvere nella chioma di una cometa (come nel caso di Stardust), quindi non c’entrano un’acca con il sample return di suolo marziano…
in realta’ si’, anche se il sito era scelto principalmente per motivi “ingegneristici” (zona piatta ricca di regolite), non scientifici. anche OSIRIS-REx e Hayabusa-2 sceglieranno il sito dove raccogliere i campioni.
le uniche missioni di sample return robotico dove si “pescava” a caso che io conosca sono le Luna sovietiche
ma senza calcoli precisi o addirittura senza calcoli non si potrà mai sapere se un’ idea
possa essere fattibile o meno e quindi ci si ferma solo ad una semplice speculazione mentale
fine a se stessa con tutti i logici dubbi e perplessità che ne derivano a chi legge l’ idea.
Se esistesse un’enorme molla che riuscisse ad accumulare l’energia cinetica del lander e a restituirla quasi inalterata (entro il limite di deformazione elastica calcolato), si potrebbe rilanciare in orbita il carico senza utilizzare quasi carburante. Bisognerebbe solo essere molto rapidi nel prelevare il campione.
Obiezioni?
Giustissimi anche questo! Sia le mie proposte che le idee esposte da altri sono solo"speculazioni mentali", saranno poi gli ingegneri e gli scienziati a trovare la miglior soluzione per realizzare questo tipo di missione sperando che i finanziamenti saranno sufficienti a realizzarla. Io spero vivamente che si riesca a realizzarla e anche nel minor tempo possibile.
Occhio che l’impronta ecologica (se sei interessato a quella) non va calcolata sul singolo arco di missione, ma su tutta la missione! Mandare una molla del genere su Marte forse richiederebbe l’uso di molto piu’ carburante di quello che risparmieresti nel “rimbalzo”.
A parte questa considerazione, i problemi a questo esperimento mentale sarebbero 2 a prima vista:
la navigazione: riuscire a beccare “esattamente” la molla sarebbe un problema estremamente difficile. Considera che per Curiosity e’ stata una sfida riuscire a centrare il cratere e che uno dei problemi degli attuali studi di mission sample return e riuscire ad avere una precisione tale da poter arrivare vicino al rover che preleva il campione. Considera anche che devi essere anchre “robusto”. Con la molla, se sbagli di un millimetro, la missione e’ fallita. Nel secondo caso se sbagli di un paio chilometri ancora la missione e’ fattibile.
La parte strutturale: la molla e il lander dovrebbero avere una struttura eccezionalmente resistente! Considera che dovrebbe passare dalla velocita’ di rientro a zero nel giro di pochi secondi (o inferiore ad 1 secondo), quindi le forze in gioco sarebbero enormi.
Magari le molle si potrebbero utilizzare in altro modo, ma il “rimbalzo” lo vedo poco fattibile
Giustissimi anche questo! Sia le mie proposte che le idee esposte da altri sono solo"speculazioni mentali", saranno poi gli ingegneri e gli scienziati a trovare la miglior soluzione per realizzare questo tipo di missione sperando che i finanziamenti saranno sufficienti a realizzarla. Io spero vivamente che si riesca a realizzarla e anche nel minor tempo possibile.
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infatti, appena verranno a sapere delle tue fenomenali e innovative idee si bruceranno il cervello dai calcoli
che dovranno fare per realizzarle.