Mars Science Laboratory (MSL) Curiosity Mission Log

Cinque anni di scienza su Marte.

Cinque anni di guida su Marte.

Una guida al cratere Gale.

Fantastica panoramica!

Dopo numerosi test a terra è stato effettuato il primo foro (al momento profondo solo un cm) anche sul terreno marziano utilizzando la nuova tecnica pensata per risolvere il problema al trapano. In pratica verrà tenuta la punta sempre estratta impedendo però di utilizzare le due astine di stabilizzazione. Grazie ad un sensore sul braccio robotico si utilizzerà quest’ultimo per dosare la pressione ed effettuare i piccoli aggiustamenti per mantenere la punta allineata al foro.

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Per chi vuole saperne di più: https://www.astronautinews.it/2018/03/05/curiosity-ritorna-utilizzare-trapano-su-marte/

Molto interessante e chiarissimo. Praticamente ora anziché ‘puntellarsi’ sugli stabilizzatori il nostro rover trapana “a mano libera”…devo dire che sono molto colpito dalla capacità della macchina di lavorare in modi nuovi e non preventivati, veramente eccezionale.

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Curiosity non riesce a scaricare a Terra i dati presenti nella sua memoria ad eccezione di quelli raccolti in tempo reale. Si sta naturalmente c’è cercando di capire dove risiede il problema. Tutte le sue attività sono sospese.

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Si è deciso di passare al computer di riserva in attesa che venga scoperto il problema.

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Fantastico video di Seán Doran: anteprima del percorso di Curiosity verso il monte Sharp, tutto con immagini riprese dal rover stesso (+ un piccolo cameo di Curiosity in CGI, giusto per apprezzare la scala dei paesaggi…).

Credit: NASA / JPL-Caltech / MSSS / Seán Doran

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Il video è bello però sarebbe ancora meglio se potessero inserire in sovraimpressione il tragitto che hanno intenzione di far percorrere al rover.

Si era mai visto questo video dell’atterraggio? C’è pure l’impatto dello scudo termico.

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S’era visto, s’era visto! ed è stato anche processato per benino:
https://www.youtube.com/embed/Esj5juUzhpU

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Nuove pietroline:


(fonte: NASA)
Queste sono molto lisce, IMHO alcune piccole e scure sembrano ematite, quelle più grandi sembrano silice, erose dall’acqua.

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Sassi che il mare ha consumato …
(cit.)

Scusate ma, da completo ignorante della materia, non posso che notare la somiglianza…

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La seconda immagine mostra una specie di conchiglia marina della quale non sono riuscito a trovare il nome.
Sicuramente si tratta di paredolia però sarebbe bello… :wink:

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Non è una conchiglia, ma lo scheletro di riccio di mare

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Si tratta di una delle sferule inquadrate nella foto, solo che è bucata o incavata (mi sembra che fosse stato il MER Spirit ad averne trovato intere distese). Se sei interessato a come potrebbe apparire una conchiglia fossile su Marte vai a vedere i vecchi thread su cui si discutevano le foto di Opportunity. Ad un certo punto vedevamo telline, valve e cappesante… e una certa foto in particolare… una bella discussione insomma!

EDIT: ah no, era MSL:

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Temo sia proprio pareidolia… :confused:

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mammamia cos’hai riportato alla luce…una discussione incredibile!

tornando IT anche io avevo notato quel sassolino toroidale, però anziché pensare al riccio di mare avevo pensato alla perlina della collana di una signora marziana…e mi ero autocensurato prima di condividere questa mia brillante teoria

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unmannedspaceflight ha silurato più utenti per le ipotesi fantasiose su quella foto, che Sean Connery in Caccia a Ottobre Rosso.

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Due eclissi a Marzo:

Una di Fobos e una di Deimos. Osservare le eclissi dai rover è importante per ridurre l’errore relativo alla posizione dei due satelliti naturali.
Per la Luna si usa il Lunar Laser Ranging, installato sulla superficie con le missioni Lunochod 1, Lunochod 2, Apollo 14 e Apollo 15, che permette di sapere la distanza Terra-Luna con la precisione dell’ordine del millimetro.
Per il sistema di Marte questo strumento non è a disposizione e le eclissi aiutano a migliorare la precisione. Non so di preciso quanto sia attualmente l’errore per Fobos, negli anni novanta (quando studiavo queste cose, bei tempi…) era di ben 5 chilometri! Nell’articolo linkato JPL afferma che per Deimos era addirittura 40 km.

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