Missioni ISS di straordinaria durata

Per Andrew Morgan e Christina Koch la missione fu estesa, di durata diversa, nell’intreccio per il primo storico volo dell’astronauta emiratino Hazza AlMansouri. Erano i tempi in cui Roskosmos lanciava quattro Sojuz all’anno, alternativamente l’avvicendamento tra due equipaggi avveniva circa ogni tre mesi, ciascun astronauta prendeva parte a due Expedition nell’arco della missione.

La situazione è cambiata con l’operatività della Crew Dragon, con i voli da Bajkonur dimezzati e la rotazione completa dell’equipaggio ogni sei mesi per entrami i due segmenti, potendo contare sulle capacità di trasporto di Cape Canaveral. Tanto è vero che, per via delle riprese del film russo Vyzov, Mark Vande Hei e Pëtr Dubrov restarono in orbita 355 giorni, non avendo più a disposizione la possibilità di scendere, com’era un tempo, dopo nove dall’inizio della missione, occasione sfruttata da Peggy Whitson e dai sopracitati Morgan e Kock.

E se diamo per assodato che nel complesso le missioni della Stazione hanno sfiorato la barriera dell’anno (365 giorni) rispetto alla Mir? Il trio Sergej Prokop’ev, Dmitrij Petelin e Francisco Rubio il 21 settembre saranno le prime persone ad aver trascorso un anno pieno a bordo dell’avamposto dall’attracco con la Sojuz MS-22. Chiaramente cambia la riabilitazione sulla Terra dopo il rientro, passare da 180 giorni a 365 o più non è affatto poco. Va detto che sarà importante monitorare le condizioni fisiche passo passo nella missione, anche in ottica di una permanenza prolungata sulla Luna o Marte.

Sarà mancato l’interesse per missioni annuali? Può darsi! Nel caso di Scott Kelly fu un’occasione d’oro per la scienza per il confronto con il suo gemello Mark.


Grafico riassuntivo di @Lupin tratto dalla discussione “Stazioni spaziali a confronto”

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