Modulo doganale per il rientro dell'Apollo 11

Prima di aprire post doppi, ho usato la funzione “ricerca”, come da voi più volte suggerito :flushed: ma non ho trovato questo argomento:
A pagina 146 della " Piccola Enciclopedia delle Curiosità Scentifiche" edita nel 2005 per il Corriere della Sera mi sono imbattuta in questa notizia:

E’ VERO CHE L’APOLLO 11, DI RITORNO DALLA LUNA, DOVETTE PASSARE LA DOGANA?
Gli implacabili funzionari statunitensi fecero compilare ai tre astronauti Neil Armstrong, Edwin “Buzz” Aldrin e Michael Collins, al loro rientro il 24 Luglio 1969, un modulo per l’immigrazione e la dogana.
Su di esso, la cui autenticità è confermata dagli storici della Nasa, si leggono le informazioni sul volo (luogo di partenza: luna, luogo di arrivo: Honolulu) e sul carico portato a casa dagli astronauti (campioni di rocce e polveri lunari). Alla domanda se qualcuno fosse stato sbarcato o si fosse unito ai passeggeri nel corso del volo, la rassicurante risposta è “Nessuno”. Cioè niente dispersi, né alieni

A seguito di una breve ricerca ho trovato il modulo in questione: http://www.cbp.gov/linkhandler/cgov/about/history/current_events/apollo11.ctt/apollo11.pdf
Questo è un link che lo riporta: http://www.economist.com/blogs/gulliver/2011/10/space-travel?fsrc=scn%2Ftw%2Fte%2Fbl%2Freturningfromthemoon

Ho anche letto da qualche parte che il doganiere ha anche “rubato” la firma di Armstrong cercando di rivenderla in internet

E’ la prima volta che ne sento parlare, però a vedere dai siti che hai pubblicato non sembra una bufala. Ne parla anche space.com. Non capisco però che dogana hanno dovuto passare… le Hawaii non sono territorio USA? Hanno davvero dovuto passare la dogana per entrare nelle Hawaii perchè provenivano da “fuori”?

Cmq conoscendo il potere della burocrazia non mi stupisco più di tanto :slight_smile:

Se ne è discusso anche nella mailing list ProjectApollo, e mi pare che sia stato Paolo Attivissimo a chiedere ulteriori informazioni. Il modulo sembra autentico, ma potrebbe avere avuto un tono “tongue-in-cheek”.

potrebbe essere stata un goliardata al pari della fattura inviata dalla Grumman alla NASA per l’uso del LEM come rimorchio e stanza d’albergo per apollo 13 :slight_smile: o la risposta della NASA alle richieste degli astronauti di aver corrisposta l’indennità chilometrica con una fattura riguardante l’uso del Saturn V (potete immaginare)

Ragazzi anche durante la missione Apollo 13 il presidente Nixon diede una proroga a Jack Swigert (poiché era senza dubbio “fuori dal paese”) che non aveva compilato il modulo 10e40 dell’imposta sul reddito…a mio avviso credo sismo delle formalità burocratiche prese di certo in tono scherzoso anche per fare un pò di audience ma che cmq sempre vere e formali sono…

:nerd: Documento dell’immigrazione USA:


E gli altri 5 ci sono?
Se no é un fake.
E a ben guardare le firme degli astronauti sembrano appiccicato.

Ne avevamo parlato qui: http://www.forumastronautico.it/index.php?topic=16774.0

Altri dettagli: http://www.space.com/7044-moon-apollo-astronauts-customs.html

Ecco cosa succede a non controllare con la ricerca nel forum! :cry:

Comunque se fossi statato l’addetto all’immigrazione evrei preteso che passassero a firmare!
(Erano fuori dal territorio degli U.S. Non valeva la territorialità/proprietà del modulo di comando?)

E la tassa per il passaporto spaziale? Il pedaggio atmosferico?

Beh teoricamente il modulo di comando,il modulo lunare e l’interno delle tute spaziali era territorio Americano.
Così la cosa è del tutto insensata.

Ma la Luna no.

Così la cosa è del tutto insensata.

Un bellissimo scherzo, e un pò di pubblicità per l’Ufficio Immigrazione.

Sembra che il documento e le firme siano reali ma fu fatto per scherzo.

Sei sicuro di ciò?
Ne parlavo la settimana scorsa in pausa pranzo con alcuni colleghi (e apro un piccolo OT): la ISS è territorio americano nell’USOS e territorio russo nel segmento Russo? Quindi ogni volta che passano per il PMA passano il confine? E Columbus e JEM a che territorio appartengono?

Nessuno dei presenti a tavola (compresi un paio di astronauti, un americano e un europeo) ha saputo darmi una risposta… voi lo sapete?

In linea di principio sì visto che, se non ricordo male, al primo turista spaziale Dennis Tito venne impedito di entrare nell’USOS.

Buzz, qui potrebbe esserci in parte la risposta: http://www.esa.int/Our_Activities/Human_Spaceflight/International_Space_Station/International_Space_Station_legal_framework

Come raccontato anche su un libro poche volete citato qui… Al decollo tutti gli astronauti shuttle avevano nella tasca della tuta il passaporto con i visti per atterrare nelle landing facilities di emergenza in caso di launch abort o rientro di emergenza, una di queste piste era in Spagna…

Comunque per rientrare in topic
Per scoprire se è una boutade simili goliardica o un documento vero basterebbe sapere se vi sono e dove gli altri cinque moduli da apollo12 a 17

Grazie mille per il link Filo, anche se è un po’ ambiguo. Dice che gli stati membri hanno giurisdizione sui propri moduli ma anche sul personale a bordo della stazione che appartiene a quella nazionalità, il che significherebbe che Parmitano quando era nel Lab doveva sottostare sia alle leggi USA che a quelle italiane…
In generale credo che nessuno si sia davvero mai posto il problema dell’infrangere le leggi, più che altro è una questione di proprietà intellettuale.

Questa credo che fosse una questione di training e di certificazione (anche se non sono sicuro): i turisti spaziali nel pagare il loro viaggio alla Russia pagano un certo training, che probabilmente non include anche training per l’USOS, perché questo significherebbe che la Russia dovrebbe dare parte dei soldi pagati alla NASA o all’ESA per pagare l’addestramento addizionale. E per questioni di sicurezza, non si vuole che una persona non addestrata vada a zonzo per moduli che non conosce con il rischio che rimpa qualcosa o che in caso di emergenza metta a rischio la vita sua e dell’equpaggio

Questo ha senso, perché decollavano dagli USA e potenzialmente atterravano in altri stati, ma non risolve la questione se lo Shuttle mentre volava in “spazio” internazionale fosse da considerare territorio USA o no.
In generale, pensandoci un po’, credo che si possano applicare le stesse leggi che si applicano sugli aerei di linea: un aereo UA che decolla da New York per andare in Cina, mica è territorio americano. Credo che in volo si applichino leggi simili alle leggi del mare in acque internazionali (e infatti il capitano è autorizzato a sposare persone a bordo durante il volo)

Vado a ricordo, ma pare che atterrando sulla Luna gli astronauti USA uscivano ufficialmente dal territorio metropolitano.
In realtà i risvolti diplomatici e burocratici creano dei problemi assurdi. Tali problemi furono risolti a forza nei voli successivi.