Ma un pó di whatiffing sfrenato (aerostatico, volante, a vapore…) perché non lo facciamo insieme sul canale Telegram… Dai dai che li su ste cose ci facciamo i meglio viaggi senza remore.
Nel documento viene anche ipotizzato il sito di atterraggio, vicino a Sekmet Mons.
È importante ricordare un paio di regole per mantenere le discussioni interessanti e costruttive:
- Restiamo in tema. Progetti alternativi non sono il tema di questo topic (ma possono essere discussi in altre categorie e/o topic indipendenti)
- Per il whatiffing più sfrenato esiste il Bar Spazio, o se le tecnologie di cui si parla hanno un TLR sufficiente, possono andare nella categoria Whatiffing.
Grazie!
Scommetto che per il sistema di rilevamento ostacoli, verrà preso ad ispirazione qualche organo sensoriale di insetti o animali che vivono in ambienti privi di illuminazione. Tipo caverne o profondità marine.
Io un’idea ce l’ho. Anzi se qualcuno vuole rubarmela e usarla, mi fa piacere, la scrivo qua, tanto non avrei il tempo per partecipare.
Premetto che componenti meccanici che usino logica “and” e “or” sono facili da fare per chi è del settore.
L’idea consiste di avere dei pesi appesi a un’altezza di 50 cm con dei cavi di materiale resistente alle alte temperature. I cavetti sono di due serie, una da 15 cm e una da 85 cm e sono appesi davanti al rover a una distanza di 60,6 cm (la distanza esatta per percepire pendenze di 30°). Quindi una serie penzola e una striscia a terra. Quando il rover ha davanti a sé una salita di 30° o una pietra di 35 cm, la serie che penzola urta il suolo. Quando davanti c’è una pendenza o un buco, la serie che strisciava inizia a penzolare.
Quindi questi è il sensori; ora deve trasferire il segnale al rover in modo meccanico. I cavi sono attaccati con carrucole e contrappesi che a seconda della serie di cavi che agisce, liberano o esercitano tensione provocando la rotazione di un ingranaggio. Un sistema di moltipliche (qualcosa simile al cambio delle biciclette), può far aumentare la tensione ottenuta fino a 25 N, quando desiderato dal rover.
Contestualmente alla trasmissione del segnale, il sistema aziona un interruttore collegato a un motore per ripristinare, quando richiesto, cavi, carrucole, ingranaggi e spirali meccaniche alla situazione di partenza.
Il lavoro del sensore è finito e il rover può fare retromarcia. Prima di ripartire in avanti, il rover deve dare 1 Watt di potenza al motore (è permesso dalle regole) per “riaccendere” il sensore. Ci vorrà molto tempo con un solo Watt, anche un’oretta, ma non abbiamo fretta.
Purtroppo non so disegnare, altrimenti ve lo descriverei meglio. L’idea è mia, non è copiata da nessuna parte, se volete partecipare avete tutti i diritto d’uso.
La rivincita dello Steampunk !
Interessante… una criticità che vedo però è il rischio che i pesi “che strisciano” si impiglino in qualche ostacolo del terreno… mitigabile magari con la scelta di forme particolari o di variazioni del concetto di “strisciare”…
Mi veniva in mente da non esperto elettronico/elettrico: sfruttare la conducibilità elettrica dei materiali e la sua variazione (magari quindi piezoelettrici) può essere possibile senza dover usufruire di componentistica elettronica critica?
Sì, ce ne sono tante criticità, per questa mi è venuta in mente una cosa che usavo a pesca da piccolo, li chiamavamo i “piombi anti arrocco” (immagine da ebay), servivano proprio a non incastrarsi nelle rocce:
Nuovo articolo di Simone Montrasio pubblicato su AstronautiNEWS.it