NASA discute dell’utilizzo di due Progress per deorbitare la ISS

In ogni caso anche un singolo modulo è troppo grosso per distruggersi completamente…

Fermi! Ehi, ahiahi, l’ecologia non funziona così!!
Ragionando solo a numeri, ognuno potrebbe sentirsi autorizzato a scendere in strada con il suo sacchetto di spazzatura da differenziare e poi SBRAANNGGG! buttare tutto per strada o nel prato, tanto la sua spazzatura é 1/100.000 di quella che inquina tutti i giorni il mondo.
La situazione non é procrastinabile, dobbiamo prendere consapevolezza e fare di più e meglio: siamo sull’orlo di un precipizio!
Senza considerare che nella ISS ci sono un sacco di inquinanti altamente tossici (metalli rari, elementi radioattivi, sostanze chimiche, etc) e che anche quelle, bruciando, inquinano l’atmosfera.
Non c’é un futuro per i nostri figli, proseguendo in questo modo: già nel 2050 secondo l’OCSE http://www.oecd.org/environment/environmentalindicatorsmodellingandoutlooks/49910023.pdf
“Globally, terrestrial biodiversity is projected to decrease by a further 10% by 2050, with
significant losses in Asia, Europe and Southern Africa.”[/i]
e non si parla della perdita di BIOMASSA MARINA, perdita che sarà ancora più rilevante;
“Air pollution is set to become the world’s top environmental cause of premature mortality,”
“The number of premature deaths from exposure to particulate matter (PM) (which leads to
respiratory failures) is projected to more than double worldwide, from just over 1 million today to
nearly 3.6 million per year in 2050, with most deaths occurring in China and India.”

etc…
Io capirei un privato, ma qui stiamo parlando di agenzie spaziali statali e che quindi rappresentano tutti i cittadini del mondo (!!!).

Lo so che non é facile trovare una soluzione alternativa o meno inquinante, ma almeno provarci potrebbe rappresentare una sfida tecnologica e l’opportunità per imparare qualcosa.
Non so: 100 paracaduti ipersonici, o fare tutto a pezzetti ed affidare tutto all’HIAD, spostare in un’orbita cimitero… almeno provarci.
O così, o le cupole sottoterra le dovremo costruire non solo per le colonie su marte :disappointed:

È una questione di bilancio, di paragone tra l’utilità ottenuta e il danno causato.
Se avessimo dovuto incorporare un sistema per rientro controllato (per recuperare i pezzi) oppure per lanciare la ISS nello spazio profondo, probabilmente non avremmo neanche fatto la ISS. E allora bisogna fare un bilancio: è stato più il vantaggio dato dalla ricerca scientifica e tecnologica derivata dalla ISS o il danno ecologico per qualche pezzo di acciaio nel mare?

“È una questione di bilancio” stai parlando dei soldi di chi l’ha costruita o di quelli degli abitanti del pianeta che soffrono l’inquinamento / malattie / etc? C’é qualcuno in grado di fare un bilancio simile?
“Qualche pezzo di acciaio” é riduttivo; anzitutto ci sono molte altre sostanze pericolose, e a questo devi sommare tutto il resto della spazzatura spaziale che rientra in atmosfera ogni anno.
“probabilmente non avremmo neanche fatto la ISS” é opinabile; o probabilmente l’avreste fatta diversa. Ma la mia domanda é: qualcuno in origine si é benché minimamente posto la questione? E’ una domanda importante.
“bisogna fare un bilancio” ma emendamento su accezione, il mondo ha un limite di sopportazione non rimandabile.

Ricordo che ogni volta che qualcuno sul WEB dice che le missioni spaziali sono soldi buttati via, qui si obietta che la ricerca scientifica salva vite con la sua ricaduta. Pensa che occasione sprecata di ricerca é quella di trovare dei metodi di rientro low cost, o una maggior esperienza HIAD / paracaduti supersonici / etc.

Un’ultima cosa: ma voi avete figli? Io non sono ecologista fanatico, ma su questa cosa ho varie lampadine di “alarm” accese sul mio pannello. Almeno va tentato qualcosa!

Non ho mai parlato di soldi, parlo della ricerca che si fa, e di quanto bene questa ricerca può fare all’umanità… e considerando tutto lo studio biologico/fisiologico per la medicina, direi che di bene se ne fa di più di qualche “pezzo di metallo”, riduttivamente parlando :wink:

Beh… la prima obiezione potrebbe essere, tralasciando la fattibilità tecnica della cosa (direi non trascurabile comunque…), varrebbe la pena di spendere milioni di dollari per tale scopo, o gli stessi milioni di dollari spesi per lo stesso nobile scopo “ambientalista” potrebbero essere utilizzati in altro modo in maniera più redditizia mirando ad altri fattori inquinanti?

Bisognerebbe capire quali siano poi i materiali a bordo considerati inquinanti e/o dannosi per l’ambiente e le loro quantità… questi potrebbero anche essere trasportati a terra tradizionalmente prima di deorbitare “normalmente” la ISS.

Per inciso, ad oggi (e tra 15 anni) non c’è alcun altro modo per sbarazzarsi della ISS se non il deorbiting… sarebbe anche difficile solo sostenere e appoggiare la spesa per uno studio che miri a “decommissionare la ISS evitando il deorbiting”…

un atomica e risolviamo tutto…

…ops, me sa che se bloccherebe tutto pure sulla terra sottostante, dho!

Si, razionalmente daccordissimo, però… c’é un però perché c’é un rovescio della medaglia = se cominciamo a fare eccezioni per troppi motivi finiamo per concedere a tutti, e il limite é interpretabile. Perché il petrolio inquina ma fa funzionare gli ospedali e la ricerca, perché senza i pesticidi i raccolti vanno a male e muoiono migliaia/milioni di esseri umani, perché senza energia nucleare / sostanze chimiche etc etc. Vero tutto, intanto il mondo finisce, e se ne accorgeranno solo i nostri figli/nipoti. Ad esempio, quello che dice Alberto:

sarebbe già un passo. Non se ne parla, potrebbe essere fatto? Perché ad esempio l’alluminio brucia in atmosfera senza rilasciare sostanze tossiche e allora ok, il ferro/acciaio si fonde, ma il plutonio delle batterie a decadimento? Carburanti? Metalli rari? Sostanze da combustione di materie plastiche tipo diossine?

Non dico che certe esperienze come la ISS non debbano essere fatte perché inquinano, però mi “ingastrisco” se imparo (potrebbe non essere così, ma io non ne ho mai sentito parlare) che su uno strumento così evoluto al servizio dell’umanità non viene fatto tutto il possibile per la riduzione del suo impatto ambientale.

Quanto sarebbe bello se le agenzie spaziali dimostrassero coscienza ecologica di fronte al mondo, questo potrebbe essere un esempio luminoso. Ma forse nel 2028 saremo tutti più evoluti e un pò più consapevoli, e sarà così…
Oppure: nessuno se ne occuperà, e le agenzie saranno travolta dalle critiche ecologiste e si ritroveranno senza consenso, la reputazione incrinata e di conseguenza con minori fondi.
Quindi, se fossi in loro, comincerei a pensarci… :bookmark_tabs: :grin:

L’aspetto “ecologico” mi sembra un po’ pretestuoso, quasi quanto le istanze ambientaliste sull’uso di materiali radioattivi per le missioni spaziali…i problemi di inquinamento ambientale sono ben altri, l’esplorazione spaziale nel suo insieme è ancora un settore assolutamente marginale nelle attività umane, per quanto alcuni materiali impiegati siano nocivi…rappresentano comunque quantità trascurabili.
Le eccezioni alla “buona pratica” ci sono già e sono veramente troppe, e riguardano tutti i settori: sarebbe demenziale impuntarsi a spendere milioni per deorbitare la ISS verso la Luna quando per tutto il resto si chiude un occhio su misure ben più economiche che potrebbero prevenire forme di inquinamento ben più gravi e reiterate da parte di attività industriali ben meno nobili della ricerca ed esplorazione spaziale…

@blitzed

Strano perché io non sono l’ultimo degli ecologisti fanatici, ma voi, con le vostre obiezioni, mi ci fate diventare su questo topic :stuck_out_tongue_winking_eye:
E’ vero che la ISS é una frazione “trascurabile” dell’inquinamento mondiale, ma questa é stata costruita idealmente dai cittadini per i cittadini quindi dalla massima e più omnirappresentante autorità sociale. Il resto dell’inquinamento mondiale proviene da fonti di parte assai poco controllabili: paesi del terzo mondo che producono montagne di rifiuti liberi, guerre, navi che affondano, scarichi industriali in mare, affondamenti di navi pirata con scorie tossiche, fumi in atmosfera da parte di milioni/miliardi di singoli individui. Come controllare tutto questo, se non con la creazione/ coltivazione di una coscienza umana collettiva? Chi meglio della ISS può dimostrare coscienza collettiva sociale ecologista? Perché se l’esempio non parte dalle istituzioni, da dove deve partire?
Inoltre l’ecologia é raramente “pretestuosa”, perché dovrebbe? Io poi che fine avrei se non quello dello spirito di polemica ludico-costruttivo?

Livio, non capisco. Praticamente tutto su questo povero pianeta si riduce ad una questione di costi/benefici. L’impatto ecologico di un manufatto come la ISS è da valutare globalmente, considerando tutto il processo di produzione di ogni componente e di lancio; e potrei farla ben lunga elencando tutto quello che viene fatto e poi distrutto per mettere in orbita un kg. Rispetto al totale, l’impatto della ISS è piccolo, 100 t di rumenta. Non ci sono materiali radioattivi in quantità rilevanti, non c’è Pu. Di sicuro ci sono plastiche, teflon, kapton, eccetera. I carburanti (idrazina) normalmente evaporano o bruciano durante il rientro, e comunque si parla di decine di kg. Inquina di più qualsiasi carretta del mare lasciata arrugginire in porto, che rilascia (con certezza) olii, carburanti e piombo.
Ora, è meglio lanciare migliaia di t di vettori per rimorchiare il tutto su un’orbita sicura a lungo termine, o spendere migliaia di anni uomo per progettare uno smontaggio in orbita, o devolvere questi miliardi di $ ad una causa più diretta?
Le questioni di principio sono tanto belle, ma forse è meglio ragionare di risorse disponibili e di rapporto costi/benefici, soprattutto nell’ambientalismo.
My 2 cents… ho figli e sono preoccupato, ma cerco di essere realista.

Senza contare che a questo punto bisognerebbe vedere l impatto ecologico che potrebbero avere questi eventuali “rimorchiatori” tra la costruzione e il lancio, anche se non sono nè un ingegnere nè quant altro, credo che l’ impatto sia maggiore nella costruzione di essi che nel far bruciare per una volta un oggetto relativamente non troppo grande

No no, attenzione, non sono a dire che sia meglio mandare la ISS sulla luna piuttosto che deorbitarla o che; obietto soltanto: é stato fatto uno studio / c’é un ufficio che ha un progetto, volto a minimizzarne il danno ambientale conseguente? Perché bastano a volte pochi accorgimenti per limitarne di molto la tossicità, soprattutto per l’ambiente marino e per l’atmosfera.
Oggi guardavo la ISS di Topopesto, ed effettivamente rapportata allo shuttle questa non sembra molto grande; rimane il fatto che l’astronautica é tanto bella, ma che scarica ogni anno tonnellate e tonnellate in mare di leghe metalliche e plastiche e che apparentemente manca di quell’ecologia di cui abbiamo un disperato bisogno. In tutti i settori. Tutti i giorni. Tutti noi.

E` molto semplice, basta che le agenzia spaziali si trasformino in agenzie terrestri rinunciando a qualunque tipo di attività spaziale. E, già che ci siamo, possiamo tornare all’età della pietra per minimizzare il nostro impatto ambientale, eliminare ogni rischio di inquinamento e lasciare un ambiente pressoché intatto alle future generazioni. Ogni altra scelta è un compromesso fra costi e benefici con conseguenze nette negative.

Quanto al deorbiting della ISS, credo che si possa dare per scontato che le valutazioni di impatto ambientale siano state fatte fin dalla progettazione dei componenti. Gli ingegneri che l’hanno progettata, e i dirigenti che l’hanno approvata, non mi sembrano così ingenui e superficiali da mandare in orbita bassa un coso da 400t trascurando i rischi. Il risultato finale di queste considerazioni è il deorbiting tradizionale, che è il compromesso migliore fra esigenze ambientali, risorse tecnologiche e costi. Mandare nello spazio un coso da 400t sperando in future tecnologie miracolose a basso costo per toglierlo di mezzo sarebbe stato probabilmente più irresponsabile.

E` probabile che abbiano inquinato di più il Titanic e la Costa Concordia. Di navi come queste se ne costruiscono continuamente e ne affondano continuamente (e l’ambiente marino ha effetti di smaltimento su lunghi periodi). Di stazioni spaziali da centinaia di t, minuscole se confrontate con le grandi navi anche se dopo il deorbiting arrivassero intatte in mare, se ne costruisce una ogni 30-40 anni.

Si Paolo; intanto la nostra bellissima era tecnologica ha solo 100 anni di età, più o meno, contro i 200.000 (?) anni della storia umana precedente, ma per la prima volta nessuno é sicuro che tra altri 100 anni gli uomini esisteranno ancora, o che tutti i nostri discendenti vivranno in un mondo fisicamente accettabile. Il progresso porta vantaggi e comporta dei rischi molto elevati, per questo dovrebbe essere molto più consapevole di come é ora.

Io invece, per esperienza mia vissuta so che quello che si da per scontato, quando lo si va a verificare, non lo é quasi mai :wink:

A questo ho già risposto due volte, e per questo motivo domattina verrò a buttare la mia spazzatura nel tuo giardino :stuck_out_tongue_winking_eye: ; relativamente al problema etico ìnsito nella tua obiezione e relativo a quanto é lecito spingersi oltre per motivi “scientifici” e dal bilancio costi/benefici da ponderare, mi viene in mente il parallelo con una bellissima e forse incompresa puntata di Star Trek Voyager, “Nulla di Umano”. Secondo me, la più profonda di sempre, un modo di utilizzare la fantascienza per trasmettere un concetto altrimenti tabù, diverso ma assimilabile a questo.

Ci sono buoni indizi che il rispetto ambientale faccia ormai parte della cultura e della mentalità dell’ambiente del volo umano nello spazio. Quando gli astronauti fanno spedizioni di addestramento e team building in luoghi remoti e incontaminati, per esempio, seguono rigorose procedure di impatto zero eliminando, rimuovendo e limitando i rifiuti che lasciano lungo il percorso.

Senza dubbio gli astronauti dimostrano spiccata sensibilità ai temi dell’ecologia, nessuno di noi vede il pianeta Terra dal loro punto di vista e un tema che emerge sempre è quello della fragilità del pianeta…
A volte temo che all’età della pietra si tornerà forzatamente, se non saremo in grado di attuare le scelte giuste-compromessi, necessariamente- per non abusare della capacità omeostatica del nostro pianeta.
Adoro i lanci, ma non posso negare che mi turbi un po’ pensare a tutto il propellente…ma almeno questo è per una causa sensata, mentre altre cose tipo la formula uno e lo sproposito di benzina che spreca mi mandano in bestia!! (io che vado a piedi e ho l’auto a metano…che faccio lo yogurt in casa per non produrre tonnellate di vasetti di rumenta…)

Noi non ci rendiamo conto, nel nostro troppo breve intervallo di vita, che l’equilibrio “omeostatico” come dici tu potrebbe essere a rischio nel breve periodo. Se rapportiamo ai tempi geologici, sta accadendo tutto troppo in fretta.

http://www.mondonews24.com/scienza-e-tecnologia/inquinamento-degli-oceani-pericolo-estinzione-vita-umana/16382

…dopodichè potremmo anche colonizzare Marte, ma se non cambia lo stile l’umanità se la vedrà brutta ovunque…

tornando OT: secondo voi sarà possibile/permesso raccogliere pezzi della ISS deorbitata? ci sarà un mercato delle “reliquie”?

oddio estinzione in questa generazione mi pare un po’ troppo pessimistica come ipotesi, si vedrebbe già qualcosa (e nn mi riferisco a uragani, terremoti ecc sbandierati fino a poco tempo fa dai cospirazionisti per dire che il 2012 è vicino, quelli credo ci siano sempre stati e non dipendono solo da noi), però ovvio andrà sempre peggio purtroppo.