NASA discute dell’utilizzo di due Progress per deorbitare la ISS

Quando la Phobos-Grunt rientrò in atmosfera quest’inverno, eravamo tutti alla finestra.
Questa é addirittura un’intera città che si schianta sul nostro pianeta, sarà uno spettacolo mondiale.
Di certo i nostri oceani stanno diventando una pattumiera, come ecologista non ne sarei tanto contento.
Se invece si potesse deorbitare verso la luna… ma mi sa che occorrerebbe troppo carburante.

eh si ma sai che malinconia!?! contando che probabilmente non ci sarà nulla a sostituirla e che (ipotesi fantascientifica) magari arriveranno ad appogiarsi alla stazione cinese, spero che per allora siano almeno ritornati alla luna

domanda da ignorante (colu che non conosce) non è possibile scomporre in parti l’ISS e farla deorbitare a segnmenti?

Credo di no, per diverse ragioni. Alcuni moduli (i laboratori) potrebbero essere sganciati facilmente. La scomposizione della parte principale richiederebbe un sacco di lavoro all’esterno, e mi pare difficile garantire l’efficienza dei moduli rimanenti, in cui l’equipaggio dovrebbe continuare a risiedere.
Poi bisogna applicare una spinta vettorizzata (un deorbit burn) a ogni modulo, che non ha capacità di navigazione autonoma. Quindi servirebbero dei rimorchiatori (space tugs) che non ci sono. Meglio buttare tutto nell’oceano in un colpo solo, il rischio che qualche pezzo cada fuori dal target è minore.
Quanto alle preoccupazioni ambientaliste, in linea di principio sono d’accordo, ma la quantità di materiale che costituisce la ISS è ridicolmente piccola in confronto a quello che buttiamo negli oceani ogni giorno. Parliamo di 100 t (ordine di grandezza) a confronto di milioni e milioni (al giorno). In più molte parti esterne (pannelli, truss, serbatoi) brucerebbero in atmosfera, e a terra arriverebbe solo la struttura: parti dei moduli, nodi, Cupola (sigh…), AMS (doppio sigh…)

grazie della chiara spiegazione.

L’intera ISS ha la massa di una piccola nave e dopo il rientro nell’atmosfera non produrrà più spazzatura di un naufragio medio-piccolo.

Pienamente d’accordo su tutto. Forse pensandoci un po’ la cosa si potrebbbe fare, ma che senso avrebbe? Quale sarebbe il vantaggio, a fronte dei costi elevatissimi?
In ogni caso la stazione finirebbe nel pacifico, e per le dimensioni dell’oceano 10 moduli insieme o 1 solo cambia poco…

PS: io ho in mente di prendere una patente nautica entro il 2028. Poi me ne vado in Australia, affitto uno yacht e vado a vedere i fuochi d’artificio… chi si unisce? :slight_smile:

Si può fare per i fuochi d’artificio!! Io vengo!

Non spendere soldi e tempo, io la patente nautica oltre le 12 miglia ce l’ho già, ed anche mia figlia… abbiamo pure un mozzo, dividiamo le spese :grin:
Si parte da Auckland, ho amici là, prua 090°, e vai!

E’ vero, non avevo pensato la questione costi.
Avevo immaginato un derobitamento in segmenti per assicurare la distruzioen nell’attravesamento degli strati alti dell’atmosfera.

Leggendo l’articolo in questione ho notato che si è citato il numero di ore che ogni settimana impiegano gli astronauti per il loro lavoro in orbita. Sembra che lavorino più di quanto previsto. Ma allora qual’è la notizia più affidabile? C’è davvero bisogno di un settimo astronauta sulla stazione o davvero sono quasi li a “grattarsi”?

Riguardo al rientro della ISS, sono anch’io un ecologista convinto però, come già fatto presente da altri, l’impatto ambientale sarebbe davvero minimo in confronto di tutto quello che ogni giorno viene buttato in giro da persone incivili. Forse sono più inquinate le coste infìtorno al KSC per il rientro di vari elementi dei vettori. In futuro si peggiorerà poichè il nuovo vettore NASA, lo SLS, non prevede il recupero ddei booster laterali; li avrebbero dovuto provvedere a recuperarli per un loro possibile riutilizzo o per uno smaltimento più corretto ed ecologico.

Una cosa che mi sono sempre chiesto riguardo ai rientri tipo quello citato in questo articolo: non sarebbe possibile stabilire con esattezza il luogo del rientro per poter seguire le fasi in una zona molto più vicina al mare? Rischiosa…si, ma fore potrebbe risultare utile per studiare queste fasi che, alla lunga, ricalcano quello che già succede con i meteoriti.

Il luogo del rientro viene sempre stabilito, non in modo super preciso ma abbastanza da poter assistervi da “vicino”.
Basta ricordare quel che è successo con il rientro di un satellite (l’anno scorso?) e quello era incontrollato ma con il tracciamento l’accuratezza è via via aumentata, poi pensa ai vari rientri Progress e ATV per rimanere in quelli che non toccano terra… anche la Soyuz rientra e sanno piuttosto bene dove :wink:

Pur se rischioso, mi piacerebbe assistere ad un rientro ravvicinato con la possibilità di recuperare un pezzo.
PS: mi unisco anch’io al gruppo che andrà nel luogo del rientro con una nave!

Io francamente spero di non dover mai assistere in vita mia alla distruzione della Stazione…

Lunga vita e prosperità all’ISS!!

fa parte delle cose umane il nascere crescere e finire…

Si arriverà a quel momento; la speranza è che ci sia già qualcosa pronto a sostituirla e che non sia un nuovo “buco” tra la ISS e quello che seguirà (come è purtroppo tipico della NASA).

Mah io invece ti auguro di sopravviverle :wink: visto che sembra che difficilmente superi il 2030 per sopraggiunti limiti dei moduli che sono stati progettati con vita operativa anche molto minore del 2028…

Lo so, avete ragione ragazzi, ma a me, il solo sentir parlare di deorbitare l’ISS, fa già venire nostalgia e tristezza… :cry:

Vero :point_up: una struttura così grande, dove hanno vissuto e lavorato così tante persone…
Però…facendo due conticini…Zarja se non sbaglio è su dal 1998…nel 2028…compirà il TRENTESIMO anno… :scream: :scream: :scream:
E’ un peccato che, allo stato attuale delle cose, non vi sia la possibilità di “aggiornare” la ISS sfruttandone la modularità per deorbitare le strutture più vecchie e rimpiazzarle…chissà che un domani non si possa realizzare un avamposto orbitale realmente permanente.