Ho letto l’articolo. Sinceramente mi sembra un po’ voler fare “polemica” per il solo gusto di farla. Anche l’autore ammette che il titolo era un po’ tendenzioso. Guardando il succo dell’articolo mi sembra che i numeri citati siano più o meno quelli citati da Alberto alla fine. L’articolista glissa un po’ sul numero di astronauti che lasceranno la NASA, nei prossimi 10 anni, sicuramente un numero non trascurabile.
Il succo è (e anche l’autore concorda) che il numero attuale di astronauti è perfettamente in linea con le esigenze del breve-medio periodo. Che poi con il ritiro dello shuttle ci sia stata una forte diminuzione della richiesta di astronauti da parte di NASA siamo tutti d’accordo. Insomma, un classico articolo della categoria che io chiamo “grazie al c…”… che dice tutto e niente, mette un titolo acchiappa clic e conclude che è possibile tutto e il contrario di tutto…
Domanda da ignorante: questa è la classe selezionata, di essi tutti diventeranno astronauti?
Mi spiego, e primo a paragone la mia pregressa vita da Ufficiale dell’Esercito Italiano: vi fu una selezione per un corso Allievi Ufficiali, questi (fra cui io) diciamo così fu una classe, ma non tutti riuscirono a terminare il corso; vari motivi di profitto o di disciplina militare fecero si che il numero di coloro che terminarono il corso non fosse identico a quanti ne entrarono.
Mi chiedo la classe di aspiranti astronauti vale lo stesso principio?
Domanda da ignorante: questa è la classe selezionata, di essi tutti diventeranno astronauti?
Dipende da quanti astronauti della NASA andranno in pensione e da quante missioni con equipaggio farà la NASA considera anche che un astronauta può andare in missione anche in “età avanzata” tipo il nostro Paolo Nespoli a 60 anni ,quindi ritengo che sia molto probabile anche se molti di loro potrebbero aspettare moltissimi anni prima di fare una missione spaziale.
Kulin è il primo astronauta a rassegnare le dimissioni prima di superare i primi due anni di corso in 50 anni di NASA… Complimenti! :clip: Certo che leggendo la storia che scrive Houston Croniche non si capisce che cosa lo abbia spinto a diventare astronauta (ed a superare una selezione di 18.000 e passa candidati…)
Boh,si sarà stufato.
Magari si aspettava qualcosa di diverso,magari non sarà andato d’accordo con qualcuno,o non ha la pazienza di aspettare diversi anni prima di volare.
Forse ha fatto due conti ed ha scoperto che la sua vita come Astronauta attivo non sarebbe poi stata così lunga,dato anche il rateo di voli non altissimo di Orion.
O forse avrà incontrato difficoltà impreviste nell’addestramento-.
Fattore umano; ci sta.
che dice tutto e niente, mette un titolo acchiappa clic e conclude che è possibile tutto e il contrario di tutto…
