Ni ESA al Kliper

Resta solo da dire che ora la scelta della capsula (quale che essa sia) appare tardiva (la stessa considerazione vale per la NASA), se si deve andare avanti bisogna farlo nella direzione degli spazioplani, biconici o a corpo portante che rappresentano (al momento) senz'altro il futuro.
Pure,mi sembra che oggi tutti si stiano muovendo nella direzione delle Capsule.In fondo anche il Klipper cos'altro è se non una capsula alata (come la Gemini winged,che almeno atterrava col paraglider).Archipeppe,visto che sei del mestiere chissà che tu non possa rispondere ad alcune domande che mi pongo da tempo.1- qual'era il vero problema coll X-33,è vero che era un progetto troppo complicato per la nostra tecnologia attuale? 2-sarebbe possibile (e sopratutto varrebbe la pena)costruire più semplicemente dei nuovi shuttle aggiornati alla tecnologia attuale,un pò più piccoli,ed eliminando i problemi che hanno determinato le tragedie del Challenger e del Columbia?

Allora,

bisogna innanzitutto definire per bene cos’è una capsula spaziale, in un senso lato tutti i veicoli spaziali (Shuttle inclusi) sono capsule o meglio si comportano come capsule per gran parte del loro volo. Le differenze saltano fuori essenzialmente nella fase di rientro.

Carmelo potrebbe chiedermi: se ha le ali è uno spazioplano se non le ha è una capsula??
La risposta è ni, nel senso che dipende da quanta portanza residua sono in grado di generare in regime ipersonico durante la fase di rientro. Sono considerati spazioplani tutti i veicoli spaziali in grado di generare un rapporto L/D (Portanza/Resistenza) pari almeno ad 1 in regime ipersonico.

Dunque riepilogando:

Capsule (propriamente dette): L/D = 0 (balistiche) - 0,3 (semiportanti)
Aerospazioplani (corpi portanti): L/D = 1 - 1,5
Aerospazioplani (alati): L/D = >2,5

Quindi il Kliper si situa nella seconda fascia e non può essere considerato una capsula anche se atterra con il paracadute, così come non era considerato una capsula l’X 38.

Ma le sorprese non finiscono qui, lo Shuttle (che tutti considerano il prototipo degli spazioplani alati per eccellenza) durante il rientro ha un rapporto L/D pari ad 1,3 (del resto viene giù con un angolo di attacco di 40°) quindi durante il rientro si comporta come corpo portante!!!
Solo nella fase subsonica il rapporto L/D passa a 5 e quindi plana (si fa per dire…) come un vero aeroplano.

Per quanto riguarda l’X33 in parte ha ragione Carmelo quando dice che era ancora tecnologicamente troppo avanzato, in parte è vittima della classica politica della NASA in merito, partono con progetti ultrafaraonici poi appena sorgono i primi (inevitabili) problemi tecnologici seri al posto di iniettare più fondi per risolvere il problema, chiudono definitivamente i rubinetti e pongono fine al programma (vedi X 20, X 30, X 38 ecc ecc)

Costruire dei nuovi Shuttle significa ripensare TUTTO il progetto daccapo viste le magagne tecnico-concettuali che si porta dietro. Il Kliper (e non solo esistono allo studio altri sistemi analoghi) rappresenta il tentativo di superare i limiti dello Shuttle.

Per quanto riguarda l’X-33 vorrei dire due parole.
Possibile che il problema che ha fatto cancellare il progetto da parte della NASA fosse soltanto quello del peso del serbatoio…
E dopo aver speso un miliardo di dollari (se non erro) e persi almeno cinque anni si butta via tutto?
Continuo a non capire come ragionano alla NASA!

Male,alla NASA ragionano male.Parliamoci chiaro;di tutti i grandi programmi ideati in quarantasette anni l’unico ad essere condotto in porto (sia pure ridimensionato per le ultime missioni) è stato l’Apollo.Tutto il resto,o è rimasto su carta,o sforbiciando quì e là è stato stravolto (vedi lo Shuttle).Ohi,Ohi,vuoi vedere che anche il CEV…Per quanto riguarda l’X-33,io mi sarei gettato anima e corpo nel progetto investendo fondi tipo Apollo,se necessario.Possibile che non ci fossero altre soluzioni (ad esempio un serbatoio esterno a perdere,stile Lockheed Starclipper)?Per quanto riguarda il nuovo veicolo Russo,possiamo coniare questo indovinello:che cosè quella cosa che sembra una capsula con le ali,ha bisogno del modulo di servizio come una capsula,rientra attaccata al paracadute come una capsula,ma non è una capsula? risposta:il Klipper!

Si, Carmelo, concordo con il tuo giudizio sulla NASA…
l’Apollo è andato a buon fine (anche se tagliato nelle ultime tre missioni…) perchè cìera la volontà di portarla a termine mentre tutti gli altri programmi (compreso lo shuttle) erano troppo lunghi per avere un appoggio da parte di tutte le amministrazioni.
Ho paura che anche il CEV (concepito nell’era Bush) avrà dei grossi problemi visto che deve svolgersi lungo l’arco di ben 10 anni…

La fiera delle occasioni perdute …


Comunque Spacewalker quella era “La Visione del Futuro del Trasporto Spaziale” ma non diceva mica quanto era lontano questo “futuro”…
Forse verso il 2050…

Comunque Spacewalker quella era "La Visione del Futuro del Trasporto Spaziale" ma non diceva mica quanto era lontano questo "futuro"... Forse verso il 2050...

Già … hai ragione… Dunque, dunque … quand’è che Zefram Cochrane compirà il primo viaggio a velocità curvatura ??? Ah! Sì il 4 Aprile 2063!! Allora ci siamo! :grinning:

Si, ma prima c’èra la Terza Guerra Mondiale…

Si, ma prima c'èra la Terza Guerra Mondiale...

:scream: ehm … non guardiamo a queste sottigliezze… :?

Per quanto riguarda l'X-33 vorrei dire due parole. Possibile che il problema che ha fatto cancellare il progetto da parte della NASA fosse soltanto quello del peso del serbatoio... E dopo aver speso un miliardo di dollari (se non erro) e persi almeno cinque anni si butta via tutto? Continuo a non capire come ragionano alla NASA!

A quanto ne so il grosso problema dell’X33 era che non si e’ riusciti a fabbricare un serbatoio dell’idrogeno liquido in materiale composito, molto piu’ leggero dell’alluminio. Sostituire il serbatoio in composito con uno in alluminio avrebbe probabilmente reso il carico utile molto meno interessante.
Secondo alcune voci, poi, il progetto sarebbe stato tenuto in vita piu’ del necessario per salvare numerosi posti di lavoro alla Lockheed in California in vista delle elezioni presidenziali del 1996…

Sinceramente non capisco perchè non impiegare un serbatoio esterno.La cosa importante era eliminare i razzi vettori incorporandoli nella navetta;fatto questo poi il serbatoio lo puoi anche sistemare all’esterno o a perdere,o recuperabile con un paracadute e riutilizzabile.Tra l’altro mi sembra un sistema più sicuro.

A proposito della (pare sfumata) partecipazione europea a Kliper, io penso che sia DECISAMENTE meglio così.
Per quel che ne posso capire, il progetto russo è persino più stuzzicante a livello tecnologico del CEV, ma, mi chiedo, che se ne farebbe l’ESA di una navetta simile?

Voglio dire, già il budget risicato non basta a portare avanti i programmi di Aurora (che sono praticamente tutti in ritardo, anche a causa dello stallo ISS)… mi sembra decisamente troppo chiedere di prendere parte a programmi troppo avanzati di volo spaziale umano.

Sarà che sono un sostenitore dell’idea che siano più utili dieci sonde automatiche piuttosto di un viaggio dello Shuttle, ma il problema secondo me sarebbe grosso. Una volta che potessimo disporre quasi a nostro piacimento di un volo o due del kliper, che ce ne faremmo? Una “Shenzou” made in ESA? Non credo ne valga la pena…

Ciao Ugo.
ti saluto e ringrazio per essere entrato nel dibattito sulla partecipazione dell’ESA al Kliper russo.

Ma non sono per niente d’accordo con te!
Come che se ne farebbe del Kliper l’Europa?!
Ma sulla ISS come pensi che possiamo continuare ad andare?
Se gli ultimi piani NASA sono veri…
addirittura pensano di togliere dai voli l’Atlantis per risparmiare!
Allora ancora dieci anni o più di autostop (come il nostro Vittori) sulle Soyuz?
Oppura la tua idea è quella di buttare a mare la ISS (cosa concorde con le ultime indicazioni NASA)?
Le sonda automatiche possono e fanno un lavoro inestimabile e di questo credo siamo tutti coscienti ma… l’uomo è destinato a vivere, lavorare ed esplorare lo spazio!
Sono è sarò sempre un fautore dell’uomo nello spazio… anche dopo i disastri passati e quelli che, purtroppo avremo anche in futuro…

Anche se l’ESA riununcia al Kliper, non può rinunciare ad una capacità di trasporto indipendente, tanto più che l’ESA si propone (almeno al momento) come unico e vero utilizzatore scientifico della ISS, dal momento che gli USA hanno un’atteggiamento riunciatario (come del resto i giapponesi) ed i russi hanno compiti prevalentemente logistici.

Se l’ESA dovesse riununciare a studiare sistemi di trasporto alternativi come potrebbe perseguire programmi di ampio respiro tecnico e scientifico come quelli legati alla ISS, Exploration ed Aurora?

Peppe,
l’ESA potrebbe trattare “sottobanco” una versione di Kliper che consenta anche di riportare a terra i rack degli esperimenti condotti sulla ISS, non credi?
La mia impressione è che la rinuncia europea non sia affatto tale, per ora. Forse preferisce lasciare ai russi la maggior parte dei costi di R&D, e poi “salire a bordo” in una fase più avanzata della progettazione (sempre che gli amici russi possano permettersi di investirci dei rubli).

Umh,

per far scendere i rack, il Kliper dovrebbe essere sottosposto ad un certo grado di riprogettazione, dal momento che è stato pensato per attraccare dal lato russo della ISS e non da quello americano.
Non si tratta soltanto di un problema di sistema di attracco, dato che comunque si potrebbe sostuire il sistema russo con l’IBDM dell’ESA, quanto di diametro del portello (troppo piccolo) e di volume utile della sezione pressurizzata che appare insufficiente al trasporto di anche solo un ISPR Rack.

Inoltre il Kliper utilizza gli stessi sedili Kazbek della Soyuz con la conseguenza che durante il rientro (per essere efficaci, visto che il Kliper atterra a mezzo paracadute a calotta) devono essere ribaltati di 90° (sulla “schiena”) riducendo ulteriormente la superfice utile del pavimento della sezione pressurizzata.

Al momento il problema maggiore dei russi è, manco a dirlo, di natura economica. Se l’ESA vuole il Kliper deve deciderlo ora, perché i russi vogliono “scaricare” sugli europei proprio i costi di R&D. Se l’Europa (come mi auspico per motivi biecamente personali) decide di non partecipare in questa fase al progetto del Kliper, non ci sarà nessun Kliper perché i russi non hanno la forza economica di sviluppare da soli il progetto, possono al massimo continuare a costruire le Soyuz a prezzo di costo (visto che i costi di R&D li hanno già scaricati da tempo…).

A meno che i Russi non riescano a vendere la “fontana di trevi” ai Giapponesi.

Oddio,

paragone un pò irriverente. Il Kliper non è un “pacco” come diremmo noi a Napoli, è un progetto serio e tecnologicamente fattibile (a patto di metterci i soldi).

I giapponesi sono completamente al di fuori da questi discorsi, anzi stanno proprio per uscire fuori dalla ISS, gli americani li hanno coinvolti a pieno titolo nel progetto Exploration affidandogli (su quali basi nessuno lo sa, vista la scarsissima esperienza giapponese in merito) lo sviluppo di una nuova generazione di motori atomici.

Tra l’altro i giapponesi avevano (ed hanno tuttora) una vasta serie di dimostratori tecnologici volanti sui veicoli di rientro (Orex, Hyflex, HOPE-X, ecc)

Ma sinceramente,non sarebbe più semplice ed economico servirsi del CXV (magari lanciato da un vettore Ariane)? in quasi tutti i forum astronautici Americani parlano di questa capsula come dell’uovo di Colombo,semplice,sicura,versatile,economica,e sopratutto disponibile al più presto.Perchè complicarsi la vita?