Non fu una cometa a guidare i Re Magi

BERLINO - La Stella di Betlemme è esistita davvero. Ma a modo suo: è stata un raro fenomeno astronomico, cioè l’incontro di Giove e Saturno. Oggi si sa che accadde una volta nell’anno 7 avanti Cristo. Quindi, storicamente, in un’epoca che coincide grosso modo con la nascita del Redentore narrata dalle Sacre scritture cristiane. Lo spiega l’astronomo Juergen Hamel nell’intervista che esce oggi sul settimanale Die Zeit. A pochi giorni da Natale, arriva così una spiegazione scientifica d’uno dei dettagli più suggestivi del Vangelo. Il Re del Cielo che scende dalle stelle, come nelle strofe dei canti natalizi, fu annunciato da un fenomeno astrale.

La stella di Betlemme, spiega Hamel dal punto di vista scientifico ci tramanda un evento speciale dell’astronomia: una costellazione insolita, l’inabituale incontro tra Giove e Saturno. La ragione rispetta la fede ma non per questo abdica, spiega lo scienziato. Sono state avanzate molte teorie: alcuni pensano che fosse una cometa, altri una “supernova”, una stella che esplode illuminando la Galassia. “Per me è la congiunzione tra Giove e Saturno quella più vicina alla narrazione biblica”. Una narrazione che può aver fatto anche riferimento alle conoscenze, allora già relativamente avanzate, dell’astronomia, e al culto dell’astrologia diffuso tra molte civiltà, dall’Europa centrale all’Egitto.

Mentre s’avvicina la più importante festa della cristianità, è forse facile cadere preda di suggestioni. Ma Herr professor, docente all’università di Coblenza-Landau, è preciso: in base alle nostre conoscenze l’arco di tempo in cui risulta che avvenne la congiunzione tra Giove e Saturno coincide grosso modo con l’epoca della nascita di Cristo. Sono gli anni dell’Impero romano, del censimento in Palestina, di Erode. “L’ipotesi corrisponde anche a significati simbolici. Giove, nell’astrologia, è il pianeta reale, Saturno viene posto in relazione con il popolo ebraico. La congiunzione tra i due pianeti avviene nel segno zodiacale dei Pesci, che evoca il Medio Oriente”.

Questa costellazione insolita può essere letta dall’astrologia secondo un significato profetico e religioso: il re degli ebrei è venuto al mondo, proprio nell’inverno in cui il freddo contrasta la forza del Sole, e millenni or sono incoraggiava le civiltà a ideare riti per propiziare il ritorno dell’Astro del calore.

Troppo semplice e suggestivo? No, insiste l’astronomo: chiediamoci perché secondo le Sacre Scritture tre saggi vennero dall’Oriente per onorare il nuovo re dei giudei? “Erano certo astrologi della Mesopotamia. Avevano osservato la congiunzione tra Giove e Saturno e volevano trarne conseguenze”. E così il viaggio scientifico-magico divenne forse spunto per la storia di Gaspare, Melchiorre e Baldassarre.

Non è un’interpretazione sacrilega, insiste Hamel: nei testi antichi i re magi vengono chiamati “Maghi”. La loro definizione come re risale alla teologia medioevale: era forse imbarazzante per i teologi di allora riconoscere che 3 astrologi potrebbero essere stati i primi a sapere della nascita del Redentore. Ma in origine i padri della Chiesa non erano contro l’astrologia; e l’astrologia cristiana ha solo riletto il significato dei segnali dal cielo: “le stelle regnano sugli uomini, ma Dio regna sulle stelle”. Per chi crede, anche oggi, come duemila anni fa.

La Repubblica scienze

La notizia non mi è nuova, in quanto negli anni '80 hanno pubblicato in proposito un articolo su Coelum (non quello di oggi, ma quello vecchio dell’università di Bologna), in cui si sosteneva che c’era stata in quell’anno una tripla congiunzione tra Giove e Saturno (i due pianeti quell’anno sono stati tre volte in congiunzione). Ciò spiegherebbe come mai i Magi hanno perso la stella entrati a Gerusalemme (i due pianeti si erano nel frattempo allontanati). Secondo questa tesi, Gesù sarebbe nato a settembre, data dell’ultima congiunzione. Secondo l’autore, ciò sarebbe in accordo con il racconto dei Vangeli, che raccontano che i pastori con gli armenti stavano all’aperto: in dicembre non avrebbero potuto farlo perchè ci sarebbe stato troppo freddo.
Vorrei infine segnalare sul tema il bellissimo racconto di fantascienza di Arthur Clarke intitolato “La Stella”.

Anche per me la notizia non era nuova, comuqnue l’idea di una cometa non era male visto che si dice anche siano portatrici di vita