Norman Augustine sulla nuova strategia NASA

Intervenuto lunedì ad un meeting organizzato dall’America Physical Society a Washington, Augustine ha parlato del lavoro che la commissione ha svolto l’anno passato e del risultato che ne è scaturito: “Il programma spaziale è probabilmente ad un punto di svolta, sono passati più di quarant’anni da quando i primi astronauti si sono allontanati più di 400 miglia dalla superficie terrestre, noi tutti tendiamo a dimenticarci di questo. Chiedere ai contribuenti grossi finanziamenti per tornare sulla Luna in dieci o vent’anni è una vera e propria impresa.”

Durante l’anno passato la commissione ha ricevuto molte emails da parte di cittadini che esprimevano la loro opinione sulla questione: “Alcuni volevano interamente cancellare i voli spaziali, alcuni volevano più finanziamenti ed altri ne volevano di meno, altri ancora volevano solo alcuni tipi di esplorazioni umane, la commissione ha tenuto conto di tutti i suggerimenti arrivati.”

Parlando della, non certo inattesa, cancellazione dell’Ares-I ha detto: “La nostra conclusione è stata che poteva davvero essere un ottimo lanciatore e poteva davvero essere molto affidabile, ma la nostra domanda è stata se davvero potevamo costruirlo.
Il passo successivo è stato quello di chiedersi se l’Ares-I poteva davvero essere utile, non dal punto di vista della tecnologia, ma solamente il suo ruolo. Con anche l’Ares-V che era decisamente agli albori allora potete capire la scelta del Presidente Obama.”

A riguardo delle critiche che sono arrivate all’amministrazione a riguardo dell’apertura commerciale ha detto: “Trovo davvero notevole che le stesse persone (che ci governano) abbiano potuto stanziare dei fondi ai Russi per portare in orbita dei nostri astronauti, senza considerare minimamente che l’industria nazionale avrebbe potuto farlo lo stesso, non è stata una mossa tanto patriottica.”

La commissione aveva concluso che per avere un programma spaziale di prim’ordine la NASA doveva ricevere almeno 3B$ ogni anno. Il budget proposto invecie assegna 1,2B$ all’anno per i prossimi 5 anni: “Il programma proposto dall’amministrazione è probabilmente il massimo che la nazione può sostenere con questo budget, a suo credito bisogna dire che il fine giustifica i mezzi. Ma secondo me il vero test non è oggi, ma sarà dopo che lo sviluppo tecnologico promesso sarà stato raggiunto. Quale sarà allora la missione per il volo spaziale e più importatnte se ci saranno i fondi necessari per poterlo sostenere.
Non avere una direzione definita per ora potrebbe anche non essere un problema, almeno ancora per qualche anno, ma mi preoccuperei se questa decisione non venga presa entro la decade. Se poi entro qualche anno la scelta cadrà sul Flexible Path, allora sicuramente sarà la migliore.”

“Dal mio punto di vista vorrei sperare che la nazione possa affrontare un aumento di budget per il volo spaziale. Mi rendo conto che attualmente siamo in un periodo difficile e che nonostante tutto la NASA è stata una delle poche agenzie che per il FY2011 che ha ottenuto un aumento di budget. Si tratta solo di come si vede il bicchiere, se mezzo pieno o mezzo vuoto, io lo vedo mezzo pieno.”