Quanti ingegneri NASA servono per cambiare una lampadina?
L’agenzia spaziale americana sta investendo 11,4 milioni di dollari nella sostituzione delle vecchie lampade a fluorescenza del segmento statunitense della stazione spaziale. Ciò ha offerto ai medici l’opportunità di affrontare un problema completamente diverso, ma connesso all’illuminazione: l’insonnia degli astronauti.
Sebbene il programma giornaliero preveda più di otto ore di sonno, difficilmente gli astronauti vanno oltre le sei ore: il galleggiamento, il rumore costante, le fluttuazioni nella temperatura, la scarsa ventilazione, il mal di schiena ed il mal di testa, le “albe” che si ripetono ogni 90 minuti, tutto congiura per confondere i ritmi circadiani.
Gli scienziati che studiano il sonno hanno scoperto che alcuni recettori del nostro occhio sono particolarmente sensibili ad una certa lunghezza d’onda nel blu, e determinano la soppressione dell’ormone melatonina, favorendo così la veglia e l’attenzione a scapito della rilassatezza. La luce rossastra, per contro, non interferisce con il flusso della melatonina.
Le nuove lampade, di Boeing, sono composte da 100 led distinti, schermati da un diffusore che le fa apparire come una singola sorgente luminosa di color bianco. Ma al loro interno i led possono funzionare in tre modalità differenti, con luce biancastra per attività generali, bluastra per promuovere l’attenzione, rossastra per indurre la sonnolenza. La consegna di 20 nuove lampade è prevista per il 2015.
Nel frattempo, gli scienziati stanno testando l’efficacia della nuova illuminazione qui sulla terra, per poterla poi adottare anche in ambienti quali ospedali, sottomarini, fabbriche o scuole.
domanda da ignorante! ma, semplicemente spegnere la luce, non è possibile? oppure si parla si usare quella rossastra per indurre sonnolenza e poi spegnerla ottenuto l’effetto?
e cominciare con uno studio sugli astrofili, che sul campo usano le lampade rosse?
Attualmente JEM contiene già MLU (Module Lighting Units) a LED, ma non credo abbiano questa funzionalità.
Chiedere a Diego Urbina (o ascoltate la puntata di AstronautiCAST in cui lo racconta ) se basta spegnere la luce
La questione delle albe non è tanto l’essere disturbati dalla luce (gli astronauti non hanno oblò dove dormono) quanto il ricevere segnali “contrastanti” ogni volta che si guarda fuori (il nero della notte in piena mattina o l’azzurro cielo del mare poco prima di andare nel sacco.
Un’esperienza simile la può fare chiunque lavori con i turni. Non c’è niente di peggio che arrivare a casa alle 7 del mattino e chiudere le tende per dormire accecati dal sole. Non importa quale turno massacrante o quante ore di sonno si sono perse, la vista del cielo azzurro e della luce con una componente spettrale del blu molto alta dice al nostro cervello che è ora di svegliarsi.
Poi magari si dorme lo stesso, ma la qualità del sonno ne risente.
Io uso nel mio piccolo (ma non al lavoro e non sul cellulare, anche se ci sono opzioni…) uso questa app http://stereopsis.com/flux/
Tra le mille sfaccettature della ricerca sul corpo umano, quelle che riguardano il ritmo circadiano le apprezzo particolarmente.
Questa è una ricerca che potrebbe avere ricadute molto positive.
Pensiamo a quanta gente che soffre d’insonnia c’è oggi,
e a quanti di questi fanno ricorso a sonniferi,alla lunga potenzialmente pericolosi.
Il link pare rotto.
Philips ha una intera linea di lampade e sveglie con funzionalità simili.
Io ho una radiosveglia a led colorati, e ho il blu per il risveglio. Ma non è particolarmente potente, è più un fattore estetico.
…e la posso usare solo quando sono solo, complici gli orari scomodi dei turni -_-
La ricerca è interessante e senz’altro avrà delle ripercussioni al di fuori della ISS, tuttavia ritengo che per i poveri astronauti insonni non sarà di grande giovamento: è già noto da molto tempo il problema della rumorosità della stazione, che affligge soprattutto il segmento russo (ma non solo). Credo che questo sia il più grande problema, al di là dei piccoli “acciacchi” dovuti alla microgravità…d’altronde basta vedere i video “vuoti” dalla ISS (telecamera fissa in un un modulo senza nessuno all’interno) per rendersi conto che il rumore di fondo è costante e sicuramente fastidioso…è chiaro, nella vita c’è di peggio ed è un prezzo basso da pagare per la permanenza in orbita, ma un rumore 24/7, per quanto relativamente poco intenso, può far saltare i nervi a chiunque :death:
Senza rilanciare le solite polemiche sugli investimenti aerospaziali etc etc, ma la cifra di 11 milioni (l’ho vista anche io sul sito dello Scientific American) è verosimile secondo voi? Anche considerando una ricerca alle spalle sulle cause dell’insonnia, uno studio sugli effetti delle diverse lunghezze d’onda sul ritmo sonno-veglia, e l’impiego di materiali particolarmente sofisticati…11 milioni di dollari sono veramente molti. O sbaglio?
Ho letto qualcosa a proposito non tanto delle luci quanto dei colori che possono essere utilizzati per rilassare o aumentare l’attenzione gli equipaggi dei sottomarini (Us Navy).