Nuovi dettagli sulla missione dell’X37B

Marco, ma se io predico il taglio alle spese dei militari, non significa che debbano automaticamente essere spesi in altro modo!

fare a meno ?
non sono soldi buttati in assoluto , danno lavoro , ricerca , sviluppo , fanno crescere aziende , professionalità
se devo pensare a un settore militare nel quale investire proficuamente e senza grossi timori , penso a quello spaziale

Si sono assolutamente d’accordo con Marco; semmai se c’è una cosa per cui biasimare,non tanto la NASA ma il potere politico,è la mancanza di una pianificazione nel lungo periodo, che ha portato a battute di arresto e improvvisi cambi di direzione.

Circa il “magna magna”,verso il 1973 uscì in America un libro (adesso non ricordo il titolo) che denunciava gli sprechi faraonici della NASA durante il programma Apollo,concentrandosi sopratutto nel periodo recente.
Attenzione,nel libro non si parlava di corruzione o ruberie,ma di razionalizzazione della spesa e di sprechi; la NASA ha tanti problemi,ma non quello dei ladri in casa (anche perchè se in USA ti beccano a rubare alla pubblica amministrazione,ti mettono in galera e buttano via la chiave).

In un mondo perfetto funzionerebbe così; ma il nostro purtroppo non è un mondo perfetto.
Ci sono esigenze strategiche e geopolitiche che,piaccia o meno,non possono essere trascurate.

Non saprei, mi sa che questo e’ un “mito”…

Ci sono esigenze strategiche e geopolitiche che,piaccia o meno,non possono essere trascurate.

Queste sono tutte teorie indimostrabili. Tutto contribuisce alla sicurezza nazionale, ma ci sono modi e modi; che questi programmi siano efficaci e’ tutto da discutere, come anche l’immenso budget dei militari USA, che fanno piu’ male che bene, dato che generano piu’ nemici che amici.

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Le spese militari in tempo di pace sono come la pubblicita’: inutili al 90%.
Peccato che nessuno sappia dire qual e’ il 10% che serve davvero. E’ un fatto che la guerra fredda e’ “finita” senza uno scambio nucleare, cosa che in alcuni periodi era data praticamente per scontata. Perche’ non e’ successo? Perche’ siamo meno scemi di quel che si dice in genere? Perche’ il principio della distruzione reciproca assicurata ha funzionato? Non lo sappiamo: non possiamo estrapolare una teoria basandoci sui risultati di un unico esperimento, peraltro ancora in atto. La logica comunque suggerisce che se una linea di condotta “sembra” aver generato un esito positivo, allora e’ ragionevole perseguirla, anche in assenza di un nesso evidente causa-effetto.
Aggiungo che gli USA hanno un budget militare enorme anche (non solo, ma anche) perche’ il resto dell’occidente ha demandato loro la propria sicurezza, cosa che fa comodo a noi (perche’ con quei soldi ci paghiamo gli ospedali gratis e le baby-pensioni), ed a loro, perche’ quando serve (e prima o poi serve), ci possono prendre per le palle.
Non vi piace? Peccato. A me non piace l’entropia, guarda un po’.

paolo137, sara’, ma sta crescendo il sentimento presso la popolazione che queste spese vadano fortemente ridotte. Ci sono anche candidati alla presidenza USA che vogliono stroncare queste spese e tirarsi fuori dall’Europa e da tutti i luoghi dove gli USA mantengono basi militari. Senza andare tanto lontano, guardate che sta succedendo all’F35, non ho mai visto tanta gente appassionata di aeronautica protestare (a ragione o no, non entro nel merito) contro tale velivolo. La gente sta iniziando, piano piano, a protestare contro i servizi segreti e le varie agenzie tip NSA e CIA (lo avrete sentito a proposito delle rivelazioni di Wikileaks).

Io invece adoro veder svolazzare gli F-35 a spese mie, ne vado pazzo.

Prendo atto. Personalmente non mi sembra una cosa priva di ricadute negative, ecco. Io personalmente vorrei che l’UE fosse in grado di essere autonoma (e coesa) dal punto di vista militare. Visto che la cosa sembra al momento impossibile, mi sta benissimo che gli USA continuino a fare satelliti spia da un miliardo di dollari da portar su con l’X37, e in cambio ci chiedano di mettere un radar in Sardegna o una base ad Aviano.
(ma e’ poi possibile che non abbia ancora un nome, ‘sto X37B?, vabbe’ che e’ sperimentale, ma almeno un nomignolo!)

Un nickname ce l’ha di sicuro, non è pubblico, ma c’è senz’altro!

Ad esempio, “ti spio ma sono buono” :grin:

Ti Spio e Ti Ri.Spio! :stuck_out_tongue_winking_eye:

Dio non voglia; sarebbe il caos!
Scusami,Manoweb,rispetto le tue convinzioni,ma mi sembrano largamente utopistiche.
Io da quando gli Stati Uniti hanno ridimensionato il loro ruolo nel mondo vedo solo disordine,conflitti (con il relativo accompagnamento di morte e distruzione),e nel complesso un escalation di pericoli per la pace.
Certo,si auspica che le politiche Americane dovrebbero essere inteligenti,e nell’ultimo quindicennio non lo sono state affatto.
Qui non si sta certo dando ragione a falchi con molti muscoli e poco cervello.
Ma una leadership accorta che sappia bilanciare forza militare (ed usarla quando serve),saggio realismo e e diplomazia,sarebbe assolutamente auspicabile.
Anche perchè la natura non ammette vuoti,e il ruolo dell’America sarebbe subito riempito da qualche altro…e sinceramente le alternative non mi paiono esaltanti (per usare un eufemismo).
Dice,“ma, e l’Europa”?
Quale Europa? :roll_eyes:

Sarebbe opportuno mantenere la discussione sugli aspetti tecnici, ed eventualmente di politica spaziale, dell’X37B e della sua missione.

A bordo ci sarà anche un esperimento sui materiali sviluppato dal Marshall Space Flight Center della NASA. Si chiamerà METIS (Materials Exposure and Technology Innovation in Space) e rappresenta la naturale evoluzione dei vari MISSE che hanno volato sulla ISS.

Questo volo durerà oltre 200 giorni.

La navetta è stata installata in cima al razzo.


Altra immagine.


Uno dei carichi secondari che saranno portati in orbita dallo stesso razzo che rilascerà X-37B è un prototipo di vela solare chiamato LightSail: http://sail.planetary.org/

Il quale, purtroppo, non potrà svolgere la propria missione al 100%. Nelle settimane scorse, infatti, è stato scoperto un bug che non permetterà a Lightsail-A di orientarsi correttamente. Dovrebbe comunque riuscire a dispiegare la vela solare e a stabilizzare il volo grazie al drag atmosferico.

A causa del budget abbastanza limitato, la sonda non è progettata per ricevere aggiornamenti software on the air. L’unica possibilità sarebbe accedere fisicamente alla sonda, ma al momento non è più possibile, essendo del resto solo un payload secondario.

Il bug verrà probabilmente risolto per la missione principale, Lightsail-B, che verrà lanciata nel 2016 su un Falcon Heavy.

Fonte: Planetary Radio podcast

Video dell’installazione del carico in cima al razzo.