Ho scoperto navigando su internet una nuova incredibile leggenda spaziale. Questa leggenda parla di una presunta missione spaziale, tedesco – giapponese verso Marte, avvenuta verso la fine del 1944.
Secondo questa leggenda, nella tarda primavera del 1944, una nave spaziale tipo Haunebu III del diametro di 71 metri, dotata di un propulsore elettrogravitazionale in grado di percorrere 75.264.000 Km, la distanza dalla Terra a Marte, si diresse verso il pianeta rosso. La nave basata sul progetto Coler – Vril, era in grado di compiere solo il tragitto di andata, era un viaggio senza ritorno. Il motivo di quest’atto disperato era la speranza di trovare aiuto su Marte per poter vincere la guerra.
Dopo circa un anno e mezzo l’Haunebu III, a metà gennaio 1946, raggiunge Marte e riesce ad atterrare non senza difficoltà. Nessuno si aspetta soccorso dalla terra e i sopravvissuti vanno alla ricerca dei marziani a cui chiedere aiuto. Cosa è successo dopo questi pazzi che credono a queste cose, dicono che non lo sanno.
Volete dire che per più di vent’anni Von Braun ha preso il mondo per i fondelli?
Ecco, adesso si spiega tutta la sua smania per mandare uomini su Marte, per recuperare i resti di questa sfortunata missione. Però, visto che adesso Marte è stato fotografato palmo a palmo, i resti della missione dove sono? Ah, che sbadato, sono stati cancellati dai censori della NASA.E’ certo.
Vorrei vedere il link di questo sito, magari ci scappa un bel racconto di SF…
Queste storie si inseriscono nel nutrito filone delle armi segrete tedesche, alcune delle quali vere (V3, A9/A10, Silbervogel, ecc.) altre completamente inventate (V7, dischi volanti e simili).
In genere questi progetti di fantasia sfruttano qualche ricerca effettivamente compiuta nel campo dai tedeschi con fantomatiche “energie del punto zero” oppure l’ancor più misteriosa fonte energetica denominata “Vril” che dovrebbe essere alla base del sistema propulsivo “elettro-gravitazionale” di tali veicoli.
I teorici del complotto si sono impossessati subito di queste fantasie sviluppandole oltre ogni plausibilità fino ad ottenere delle autentiche storie di fantascienza, esattamente come questa, tra l’altro non sono nemmeno originali dal momento che già nel 1947 il grande Robert Anson Heinlein scriveva il romanzo (per ragazzi) “Rocketship Galileo” in cui ipotizzava una base di esuli nazisti sulla Luna (sic!).
L’interrogativo di base, che resta sempre quando uno legge queste storielle, è il seguente: se la Germania disponeva di tali risorse tecnologiche come ha fatto a perdere la guerra?
Cosa strana, nessuno dei complottisti (che pure tirano fuori basi segrete in Antartide, Luna, Marte ed intere flotte di dischi volanti Vril) riesce a dare una risposta convincente alla domanda…
Non fraintendetemi, ma le storie ambientate in quel periodo e farcite di pseudoscienza le adoro!
Avete presente Sky Captain? Oppure quel video in cgi che girava un po’ di tempo fa dove un robottone nazi arrivava in un porto USA ed affrontava prima dei P40 e poi il suo omologo americano?
Anche questa bufala la trovo irresistibile!
Se uno le guarda dal punto di vista della fantasia sono davvero affascinanti (tra l’altro anche io adoro “Fascisti su Marte”), ma bisogna fermarsi a quello. Cercare di portarle sul piano della realtà non ha alcun senso (tranne che per Pinotti & Co.).
Quanto al video C.O.D.E. Guardian, si tratta di un cortometraggio realizzato in grafica 3D assolutamente eccezzionale. L’opera è stata realizzata da un italiano, una volta tanto, Marco Spitone ed è un omaggio a film come “Sky Captain” o ai fumetti tipo “Capitan America” (dove il suo arcinemico Teschio Rosso spesso utilizzava robottoni nazisti per minacciare il mondo).
Lo raccomando a tutti coloro che sono amanti della fantascienza e della 3D graphic, e si può reperire al sito di Spitone:
A tal proposito vorrei segnalare che un gruppo di grafici italiani (evviva il Belpaese!!) sta realizzando una versione 3D nientepopodimeno che del “mitico” Goldrake (Grendizer in lingua originale). I lavori in corso possono essere visti al seguente sito:
Un po’ di link di siti in cui si parla di queste strane e assurde leggende!
La più strana è quella che nel 1956 Marte sarebbe stato raggiunto da un’astronave del Vaticano, partita dall’Argentina e sviluppata su tecnologie segrete tedesche. Tecnologie che i tedeschi avrebbero appreso da degli amici extraterrestri! Decisamente delle fantasie scatenate. Queste storie se non prese sul serio possono, effettivamente, venir bene, come degli spunti, per costruirci dei romanzi di fantascienza!
Bob Meyer (con passato da istruttore di Berretti Verdi), con lo pseudonimo di Robert Doherty, ha dato vita ad un’intera saga costruita a partire da Nazi UFO, Roswell, Area 51, Atlantide, Egitto, Piramidi, Marte ed affini. La saga si compone di diversi romanzi, che appunto appartengono al “ciclo di Area 51”, i primi due dei quali sono usciti anche in Italia pubblicati da Urania. Di seguito l’elenco completo della serie.
Non solo, l’autore è stato abile a mescolare azione, storia, scienza e parascienza. Piramidi e UFO, Egitto ed Atlantide, Area 51 e Alieni. I romanzi si possono leggere come una sorta di cross-over tra “X Files” e “Stargate SG-1”.
E’ stato talmente bravo da scoraggiare, praticamente, qualsiasi estrapolazione successiva dell’argomento da parte di altri… (sebbene il tema venga in qualche modo trattato anche nella serie “Occidente” di Mario Farneti e nel romanzo “Le Piramidi di Atlantide” di Thomas Greanias).
Questa però non è una bufala ma è la verità! Solamente che i complottisti non ci credono!
Ovviamente non sanno che Barbagli e C. sono rimasti giovani fino ad oggi perchè, una volta arrivati su Marte, hanno trovato la fonte dell’eterna giovinezza!
Già!!! chi poteva trovare la fonte dell’eterna GIOVINEZZA se non i fascisti Barbagli e C. ???
Potrebbe sembrare comico ma invece non lo è, nel senso che approfitto della “palla” alzatami dal buon Lem per ricordare che l’Italia, per tutti gli anni '30, era uno dei paesi più avanzati al mondo per quanto riguardava le tecnologie aeronautiche e qualcosa di embrionale anche nel campo spaziale (basta pensare ai lavori pioneristici di Crocco e Ferri).
Senza considerare il fatto che l’idea di un reattore nucleare è stata, di fatto, concepita sempre in Italia dal cosidetto gruppo “dei ragazzi di via Panisperna”.
La guerra, purtroppo, ha fatto svanire il know-how italiano in questo settore, con la distruzione (ed il saccheggio) del centro sperimentale di Guidonia e la fuga di cervelli verso gli USA (Ferri in primis).
Con i “se” non si fa la storia, ma se l’Italia fosse rimasta in neutrale probabilmente avrebbe sviluppato l’Astronautica con largo anticipo negli anni '50 (e magari lanci dall’AOI - Africa Orientale Italiana).
La guerra, purtroppo, ha fatto svanire il know-how italiano in questo settore, con la distruzione (ed il saccheggio) del centro sperimentale di Guidonia e la fuga di cervelli verso gli USA (Ferri in primis).
Con i "se" non si fa la storia, ma se l'Italia fosse rimasta in neutrale probabilmente avrebbe sviluppato l'Astronautica con largo anticipo negli anni '50 (e magari lanci dall'AOI - Africa Orientale Italiana).
Ad essere precisi, Fermi fuggì negli USA per le leggi razziali del 1938 e quindi, guerra o non guerra, in Italia non ci sarebbe rimasto un giorno di più. Poi, sulla capacità dell’Italia di fare grandi progressi tecnologici e scientifici da paese “neutrale”, ma non democratico, avrei i miei dubbi. La Spagna (pur rimasta neutrale) è diventata un paese dinamico e moderno solo dopo che è tornata ad essere una piena democrazia. Li vedete gli scienziati e gli ingegneri degli anni '50 a lavorare ad un programma missilistico nazionale con il distintivo del partito alla giacca e il giuramento (obbligatorio) di fedeltà al regime in tasca?
Forse i razzi italiani sarebbero partiti (magari anche da qualche base nelle “colonie”), ma quelli realizzati in paesi liberi (come poi è effettivamente accaduto) sarebbero andati sicuramente più lontano…
Non voglio in alcun modo buttarla in politica, ma l’URSS degli anni ‘60 e’ parecchio lontana dal (mio?) concetto di “paese libero”, eppure i loro razzi hanno fatto la storia.
Mi sono spesso chiesto come mai la concreta supremazia tecnica e soprattutto organizzativa della nostra aereonautica negli anni '30 non abbia poi trovato altrettanto riscontro durante il conflitto.
Non voglio in alcun modo buttarla in politica, ma l'URSS degli anni '60 e' parecchio lontana dal (mio?) concetto di "paese libero", eppure i loro razzi hanno fatto la storia.
Ma io, ovviamente, mi riferivo agli Stati Uniti, il cui sistema politico-economico alla fine è risultato vincente anche nella “corsa” spaziale!
Mi sono spesso chiesto come mai la concreta supremazia tecnica e soprattutto organizzativa della nostra aereonautica negli anni '30 non abbia poi trovato altrettanto riscontro durante il conflitto.
Penso sia stata soprattutto una questione di capacità industriale
sissi’, avevo capito. Io pero’ volevo evidenziare come anche dall’altra parte, pur in un contesto totalmente diverso, abbiano raggiunto notevoli risultati, come peraltro i nazi di Peenemunde.
Chissa’ se davvero il trionfo spaziale, come quello nella II GM, era destinato ai buoni, in virtu’ apunto del sistema politico-economico, o se e’ stata una concomitanza di fattori e casi fortuiti…
(vado sul filosofico! )