ciao a tutti, come da titolo mi sorge spontanea la domanda…ma gli orbiter di missioni come viking 1 e 2…che fine han fatto? fino a qualche anno fa ero sicuro (l’avevo letto in giro) che fossero ancora attualmente nell’orbita marziana…abbandonati a loro stessi da mezzo secolo , o forse meno perchè in realtà rimasero attivi oltre i lander…ma ad oggi? e gli orbiter delle sonde sovietiche?ci ficco nella domanda anche phobos 1 e 2…grazie anticipatamente.
ps: volendo potrei estenderla ulteriormente la domanda…ma non mi pare il caso di aprire un altro sotto-argomento…quante altre sonde abbandonate esistono in giro per il sistema solare?escludendo quelle che orbitano (satelliti banalmente) attorno alla terra?grazie
Ce ne sono tante di sonde abbandonate. Lo spazio è grande, non c’è il pericolo dell’orbita terrestre bassa, che sta iniziando a essere sovraffollata di detriti.
Per quanto riguarda proprio Marte, le sonde rimangono in orbita per tanti secoli, mancano atmosfera e perturbazioni gravitazionali consistenti.
Gli orbiter di Giove inattivi sono stati deorbitati tutti sul pianeta, se non mi sbaglio.
Sulla Luna il discorso è molto diverso, perché le perturbazioni della terra sono considerevoli.
Già mantenere un satellite in orbita è faticoso.
L’unica orbita lunare veramente stabile è stata usata quest’anno, ELFO, con Queqiao-2. Quando smetterà di funzionare sarà il primo detriti permanente in orbita lunare.
Poi in giro per il sistema solare c’è davvero tanta roba, Pioneer, STEREO B, stadi spenti. Le distanze sono molto più grandi, non vengono catalogati come rischi, al momento.
L’unico orbiter di Saturno, Cassini, è stato deorbitato sul pianeta.
Ho trovato una pubblicazione sulle sorti di Viking 1. È tutto incerto perché non c’è monitoraggio continuo, così come per l’orbita terrestre, anzi, non c’è monitoraggio affatto. Lo studio si bassa su modelli, e come detto prima, atmosfera e perturbazioni gravitazionali sono minime. La componente che risulta maggiore nella pubblicazione è la pressione di radiazione solare.
Cito dalla pubblicazione
It appears that the spacecraft would have only impacted the Martian surface if the following conditions were
met:
- There was a large component of the SRP force acting perpendicular to the Sun-S/C
line-of-sight.- This off-Sun component acted consistently in a limited region of the plane perpendicular to the
Sun-S/C vector.
SRP è Solar Radiation Pressure, proprio pressione di radiazione solare. È data dalla forza che la luce esercita su un corpo, semplicemente illuminandolo. Quando la luce rimbalza sul corpo, il corpo riceve una leggerissima spinta, impercettibile instantaneamente, ma nel corso di 50 anni può avere effetti misurabili.
Queste condizioni sono molto stringenti, evolvendo il sistema in vari modelli, sono poche le soluzioni che portano a uno schianto su Marte. L’orbita iniziale, dopo la fine delle comunicazioni, era 320 × 56000 km. Quello che è importante è il periapside, il punto più vicino a Marte. Questo è un grafico della quota del periapside con vari modelli presi in considerazione.
Ora, come puoi vedere dal grafico, sono poche le soluzioni che portano a un deorbitamento. Molti casi vedono addirittura un aumento del periapside, questo corrisponde molto probabilmente a una circolarizzazione dell’orbita, non a un semplice aumento di energia orbitale. Che vuol dire che l’orbita è meno ellittica, pur rimanendo sempre allungata.
La domanda iniziale poteva sembrare banale, ma come vedi, molti oggetti sono abbandonati a loro stessi, e il massimo che si può fare è qualche predizione.
chissà se questi vecchi orbiter sono stati passivati o hanno ancora un beacon potenzialmente attivo?
Ce ne sono di entrambi i tipi, dipende se la missione è finita in modo pianificato o se è successo un imprevisto. Akatsuki su Venere, ad esempio, non è passivato. Viking 1 mi pare proprio di sì. Per gli altri basta chiedere
La Phobos russe invece sono andate perdute. Una manovra errata e chissà dove sono adesso.