Paolo Nespoli parla con gli studenti di Civitavecchia e di Aosta

Dalla Stazione Spaziale Internazionale, dove risiede ormai da dicembre, Paolo Nespoli torna a collegarsi con gli studenti di Civitavecchia (Roma) e di Aosta, sabato 26 marzo alle 9h39, per rispondere alle loro domande in questo nuovo contatto radio.

Gli studenti dell’Istituto Comprensivo G. Manzi di Civitavecchia e della scuola Saint-Roch di Aosta, che avranno l’opportunità di parlare con l’astronauta italiano attualmente sulla ISS con la missione MagISStra, hanno in serbo per lui molte domande. Dalle sensazioni che si provano nell’attraversare l’atmosfera e lo stare rannicchiati – praticamente - dentro ad un razzo (la navicella russa Soyuz), alla reazione della famiglia quando Nespoli ha annunciato di voler diventare un astronauta. Si chiedono inoltre che lingua usano gli astronauti sulla ISS per parlare con gli altri membri dell’equipaggio, di nazionalità diverse, o quali siano le prospettive di lavoro per un astronauta una volta terminate le missione.

L’evento potrà essere seguito in webstreaming collegandosi al sito http://www.livestream.com/AMSAT_Italia

Queste iniziative sono organizzate nell’ambito del programma educativo internazionale ARISS (Amateur Radio on International Space Station) e coordinate, in Italia, dall’AMSAT Italia.

Fonte: ESA

Il collegamento doppio con Civitavecchia e Aosta è stato un successo, organizzativo, educativo e tecnico.
Grazie a tutti, il team di Ariss, il telebridge da Casale Monferrato, responsabili ed il personale delle scuole.

Appena possibile metterò online l’audio del collegamento.

Marco

Marco, bravi!!! Aspetto volentieri l’audio, che non ho potuto seguire per impegni.

Complimenti a tutti, e anche ai responsabili di Casale!

Le informazioni sul contatto e le registrazioni.

Aggiungo solo che due dei bimbi di Aosta erano all’ultimo anno della scuola materna, e quindi avevano ben 5 anni :ok: (Giuseppe, alla metà, e Giulia, alla fine del secondo collegamento). Ci risulta che sia un record nella storia dei collegamenti ARISS !
Sono stati BRAVISSIMI, erano emozionati da matti, e comunque ha funzionato tutto a meraviglia.
Altri ragazzi erano delle elementari e medie, e quindi le domande e le risposte erano al loro livello. Ad Aosta avevamo circa 150-200 persone, fra studenti, genitori e personale della scuola.

La registrazione completa è al link passato da Paolo Amoroso; la registrazione del downlink fatta in automatico dalla mia stazione è in arrivo.

Marco

C’ero anch’io, splendida manifestazione.

Complimenti a tutti!

In foto Patrizia Dondeynaz, IK1ODO e il gruppo con i bimbi più piccoli che hanno fatto le domande via radio.


E nella terza foto anche il grande Andrea Bernagozzi.

Foto ?!?
Luigi… o cambi fornitore di lastre per il dagherrotipo, o ti regalo una Eura Ferrania ed una scorta di rullini pancromatici formato 120… :wink:

I calotipi di Luigi mi sembrano buoni.

Mi sembra che Patrizia indossi per l’occasione una felpa griffata…:wink:

Lo so che sono una schifezza, ma con poca luce e flash debole non sono riuscito a ricavare di più… :wink:

Guardate le miniature senza ingrandirle: piccole non sono male! :smiley: :smiley:

Chi era il camionista che ha messo la portante nel primo passaggio?
Lo stesso che ha fatto il commentino durante il secondo? :slight_smile:

Eh, sai com’è… le frequenze sono pubbliche, la maleducazione pure…
Stavo per dire ‘sti romanacci’ :slight_smile: ma mi sono ricordato che durante un altro collegamento avevo sentito una stazione di Torino che chiamava Nespoli isoonda e si arrabbiava pure perchè la ISS non gli rispondeva. D’altra parte dalla ISS sentono mezza Europa contemporaneamente, e se non si sale con una potenza rilevante l’astronauta riceve male perchè anche la frequenza di uplink è pesantemente interferita. Poi qui a Torino c’è un ripetitore con l’uscita a 145.7875, che occupa il canale fino a 145.793; il segnale della ISS scende per doppler fino a 145.786, e ci vogliono almeno 6 kHz per parte per demodulare bene, quindi se tutti e due sono attivi l’interferenza è inevitabile. Insomma, il QRM è vita quotidiana.

Marco