Perdita di liquido refrigerante dalla Sojuz MS-22 (68S)

Ok ma senza divulgarle, a tua impressione la cosa funziona???

Qualcosa mi dice che NASA/SpaceX devono aver previsto un’eventualità del genere e pertanto devono essere stati predisposti degli attacchi a 3 punti per i Kazbek altrimenti sarebbe un’operazione possibile solo fissando il Kazbek con delle cinghie (ben strette) alla struttura inferiore della Dragon…

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Ti rispondo dicendo che non credo l’avessero previsto. Il resto l’hai detto tu, non io :wink:

Se non pensassero che possa funzionare, non l’avrebbero approvato. Pensano che si possa fare e senza infortunare Rubio.

Ed è stata una soluzione trovata in stretta collaborazione tra NASA e Roscosmos, altrimenti non sarebbe stato possibile.

Ma, seppur rimanendo entro i limiti, i rischi ci sono. È il motivo per cui è una configurazione accettabile solo in caso di evacuazione di emergenza nei prossimi 30 giorni, prima che arrivi la MS-23, eventualità estremamente improbabile.

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Scrivo una cosa ben nota ma magari utile a qualche lettore occasionale, eventualmente correggetemi se quanto segue e’ inesatto:

L’uso della tuta spaziale Sokol durante lancio e rientro e’ stato introdotto solo dopo l’incidente della Soyuz 11 nel 1971, prima i cosmonauti volavano senza tuta pressurizzata.

Mi aspetto quindi che la Dragon e la Soyuz abbiano sempre avuto e sempre avranno un sistema di supporto vitale in grado di permettere ad astronauti senza tuta di sopravvivere per tutte le fasi del volo. Corretto?

La questione “meccanica” del seggiolino mi incuriosisce molto ma posso pensare che in caso di grave emergenza (che auspicabilmente non si porra’) piuttosto che niente sia meglio piuttosto.

Secondo me anche se facesse infortunare Rubio ma gli permette di sopravvivere e’ giusto preparare questa opzione just in case. Meglio con qualche osso rotto che morto.

Dopotutto anche i seggiolini eiettabili dei jet militari pare che possano essere un’esperienza molto traumatica ma preferibile all’alternativa.

Mi unisco alla fantasticheria riguardo l’opportunita di predisporre un seggiolino di emergenza per questo tipo di casistiche. E butto li l’ipotesi di usare la tecnologia dei materassini a depressione, utilizzati sulle ambulanze per immobilizzare i pazienti politraumatizzati.
Si tratta di un materassino pieno di granulato che depressurizzandolo con una pompa permette di creare al volo un involucro rigido intorno al paziente (come un sacchetto di riso sottovuoto per intenderci) adattandosi perfettamente alla forma del suo corpo. Non ho idea se, pur se scomoda, la cosa sarebbe utile per sopportare le elevate decelerazioni di rientro, splashdown e recupero.

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La tuta Sokol, derivata da quella in uso per i piloti d’alta quota della VVS e realizzata dalla Zvezda, entrò effettivamente in utilizzo dopo la tragedia della Soyuz 11 e costrinse a passare da 3 a 2 cosmonauti per tutti gli anni 70 (ovvero fino a quando fu utilizzata la Soyuz 7K-T), le cose cambiarono con l’introduzione in servizio della Soyuz T ed un modello più leggero di Sokol ovvero la versione K.

Chiaramente è possibile effettuare un rientro senza tuta praticamente con tutti i veicoli spaziali (anche Apollo e Shuttle potevano) se si rientra con la tuta è per una questione cautelativa per depressurizzazioni improvvise proprio come accadde alla Soyuz 11.

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Esattamente lo stesso varrebbe per Rubio: se oltre all’emergenza sulla ISS ci fosse anche una depressurizzazione di emergenza nella Dragon, addio Rubio.

Ma davvero stiamo parlando di un what if estremo (depressurizzazione Dragon) successivamente ad un altro what if estremo (evacuazione di emergenza della ISS), dopo che la Soyuz ha avuto un’anomalia per un colpo di sfiga estremo (detrito che va a colpire un radiatore proprio dove c’erano i tubi del circuito termico).

Non succede, ma se succede significa che il povero Rubio era destinato a passare alla storia :sweat_smile:

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infatti gli astronauti apollo rientravano senza indossare le tute.

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Scusate tutti, mi intrometto a questo punto avanzatissimo del topic perchè non avrei saputo dove infilarmi precedentemente :sweat_smile:
ma…leggevo, posso anche linkare l’articolo (nel caso fosse stato fatto in precedenza non me ne sono accorto, sorry) https://www.astrospace.it/2023/01/09/una-nuova-soluzione-per-il-rientro-della-soyuz-ms-22-e-il-suo-equipaggio/
che si pensava di mandare su solamente Kononenko a bordo di una Soyuz per poter andare a recuperare il resto dell’equipaggio e poi con Crew 6 mandar su solo 3 astronauti al posto dei 4 soliti…in modo da avere 2+1 posti liberi per l’eventuale rientro. my two cents: a me sembrava la soluzione migliore e più logica a dirla tutta, che esclude i vari what if catastrofici da te menzionati…non so, non è che c’è dell’altro sotto? qualche problema di compatibilità a livello politico, giuridico sul da farsi? Mi sembra che la situazione si sia complicata enormemente , partendo da qualcosa che difatto può accadere, e infatti è accaduto.
ps: oltretutto l’idea di veder partire un cosmonauta in solitaria è qualcosa che non accade ormai dal lontano 2003 quando Yang Liwei partì in solitaria per la prima storica missione cinese…c’è un che di pioneristico e fascinoso nel veder partire un singolo individuo dentro una capsula spaziale, qualcosa che rimanda agli early days dei programmi Mercury e Vostok…
ah, poi ancora una cosa: immagino non sia roba facile, ne tantomeno immediata allestirla in modo che possa portare anche l’equipaggio della soyuz, ma la Crew Dragon, non venne intesa per portare max 7 persone? Poi la storia andò diversamente, ma ricordo (tuttora così riporta wikipedia e pure il sito di spacex) che si parlava di max7 persone a bordo, come lo space shuttle (esclusa la missione in cui volarono in 8 rimasta unica) Non si può fare nulla a riguardo? per quanto riguarda le tute, non vedo dove sarebbero i problemi: Kononenko si riporta giù il collega cosmonauta a bordo del successivo rientro più una tuta vuota (quella di Rubio) ,e Rubio tornerebbe giù con una tuta vuota SpaceX portata su nella capsula Crew6… è un po’ un accrocchio strano, ma la situazione da che mi risulti non ha precedenti, per cui bisogna inventarsi qualcosa di completamente nuovo.

A me invece sembra assolutamente più logico mandare una Soyuz nuova a sostituire quella vecchia.
Così non c’è bisogno di fare scambi di equipaggio.

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Cambia nulla se ti rispondo io? Qualsiasi soluzione circolata in rete, e alcune di queste riportate qui, se vista con occhio critico poteva essere tranquillamente scelta. Ognuna aveva un senso logico, era plausibile e poteva funzionare. Riguardo Oleg Kononenko, cosmonauta dall’ottimo profilo e il più esperto del gruppo, come ha spiegato Sergej Krikalev il principale ostacolo era rendere idonea la Sojuz ad essere pilotata da una sola persona. Non tutti i comandi sono accessibili al comandante che sta al centro della capsula, ha bisogno dell’aiuto del primo ingegnere, seduto alla sua sinistra. Inoltre la formazione ad hoc di Kononenko avrebbe richiesto tempo sia per essere redatta e sia per essere assimilata, incluse le sessioni di addestramento ed esami.

Forse in Roskosmos avrebbero potuto ricalcare ciò che hanno fatto con la Sojuz MS-19 di Anton Škaplerov e la troupe del film Vyzov. Anche qui la quasi totale responsabilità era nelle mani dell’esperto cosmonauta, ma i suoi compagni di viaggio potevano comunque assisterlo. Questi scenari particolari, specie se fatti per la prima volta, vanno pianificati con largo anticipo nei minimi dettagli . Ok, ci sono i sistemi elettronici di pilotaggio che ti assistono, ma non è la stessa cosa.

Inoltre Sergej Krikalev l’ha detto chiaramente, comunque l’ha fatto intendere, nella teleconferenza: c’è la volontà di non smembrare l’affiatamento e fiducia che si è instaurato, piano piano, nell’equipaggio dopo mesi di addestramento insieme. Soprattutto per il ruolo di comandante e pilota (primo ingegnere sulla Sojuz) le due figure devono acquisire un’intesa perfetta, lavorare come se fossero un unica persona, per capire al volo le necessità dell’altro.

Può essere che con la decisione di posticipare quanto basta le missioni e di lasciare a ognuno il proprio posto, la seguente è soltanto una mia opinione personale, è stato fatto per non fare disparità o torto a nessuno. Per carità, sono professionisti ma allo stesso tempo esseri umani. Diciamo una forma di rispetto nei confronti di tutti gli equipaggi, la missione è un momento felice ed è giusto che venga condivisa a tutto tondo insieme ai tuoi compagni di viaggio.

Come tanti di noi, penso che avrebbe fatto piacere assistere alle riunioni tra NASA, SpaceX e Roskosmos. Dall’esterno non è semplice trarre conclusioni esatte. Per le tute, forse ci sarebbe stata la possibilità di cucire e inviare una tuta per Rubio o un adattatore per la sua Sokol. Non saprei, andrebbe visionata la pianificazione delle missioni cargo.

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In cosa questa soluzione è meglio rispetto a lanciare la nuova Soyuz senza astronauti, in modalità automatica?

Mandare su Kononenko avrebbe significato far ritornare Rubio con Crew-6, il che significava estendere il periodo di “rientro di emergenza con Crew-5” per un paio di settimane in più, oltre che impattare tutta la rotazione degli astronauti (perché avrebbe significato che Fedjaev non avrebbe volato su Crew-6, con impatto a catena sulle prossime Soyuz e le prossime Dragon). Oltre a ritardare tutti i voli, questo significherebbe anche “rompere” gli equipaggi, come ha scritto sopra @LuckyFive .

Quindi, visto che evidentemente i Russi considerano il lancio in automatico della Soyuz privo di rischi e addirittura con meno rischi rispetto al lancio di Kononenko da solo, quuesta mi sembra la soluzione migliore

Certo, se avessero deciso di spostare Rubio su Crew-6, a quel punto avrebbero lanciato una tuta vuota e un seggiolino per lui. Ma mantenerlo sulla Soyuz spostandolo dalla MS-22 alla MS-23 è una soluzione migliore, perché impatta di meno la rotazione degli astronauti sulle Dragon e Soyuz successive, come ho scritto sopra.

Non è solo per far loro un piacere. Un equipaggio felice e affiatato funziona meglio. Quindi ne va anche del successo della missione.

Certo, sono professionisti e funziona anche se lanci un backup (vedi Jack Swigert), ma credo che se si può evitare, si evita.

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Mi allaccio al dubbio di @AstroJim92. Al Centro di Addestramento Cosmonauti Jurij Gagarin (GCTC) non stanno di certo con le mani in mano, anzi! Una sessione di addestramento diversa dal solito, gli istruttori chiesto a Oleg Kononenko di pilotare la Sojuz da solo, simulando uno dei svariati scenari di emergenza. Per il personale un’occasione per capire i limiti dell’interazione tra l’essere umano, ciascuno di noi è caratterizzato da differenti parametri antropometrici, e l’organizzazione della capsula, ossia la raggiungibilità dei pannelli di controllo da un determinato sedile. Verosimilmente ogni cosmonauta ha un bastoncino di lunghezza diversa in relazione all’estensione del suo arto superiore, con il quale si aiuta a premere i pulsanti di fronte a lui.

Per rendere l’esercitazione quanto più realistica, accanto a Oleg Kononenko sono state posizionate delle borse per lo stivaggio dei carico utile da inviare o riportare giù. Lo scopo è avere un’ingombro fisico nello spazio, un’ostacolo in più da superare, e valutare quanto questo riduce la mobilità del cosmonauta. Oltre ad uno schema di attracco nominale in due giorni, gli istruttori hanno messo del pepe in più al volo di Kononenko, con imprevisti e allarmi nella capsula.


Oleg Kononenko in addestramento. Credit: GCTC via Telegram

La prospettiva può ingannare, però si nota quanto il pannello di controllo a sinistra sia lontano dalla seduta del comandante. Una persona preparata che sia un astronauta professionista con anni di addestramento alla spalle o un partecipante al volo spaziale è quasi d’obbligo. Beh la Sojuz si è aggiornata nei decenni, ma i tratti distintivi sono rimasti. Un passo avanti verso una concezione più moderna, con una profonda rivisitazione del volume abitabile interno e delle interfacce, è riposto nella capsula russa del futuro, erede della Sojuz.

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A me risulta che dispongano di una bacchetta telescopica a lunghezza regolabile (simile a quelle in uso nelle conferenze per indicare la lavagna o l’immagine proiettata sullo schermo).

Dovrebbe essere molto simile a quelle vendute su Amazon (fonte immagine) ovvero queste qui:

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Considerando la data de post, mi viene da pensare se non stiano ancora tenendo aperta l’opzione di lanciare Kononenko con la MS-23, nonostante la commissione abbia già deciso e comunicato di lanciarla vuota :thinking:

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Probabilmente lo voglio pronto nel caso in cui ci fosse un cambio di decisione dell’ultimo minuto.

Le foto e il comunicato non sono datate, si sa la data di pubblicazione: oggi, 20 gennaio 2023. Per cui non è chiaro se sono recenti oppure scattate in precedenza e pubblicate solamente adesso. Oleg Kononenko ha il titolo di pilota cosmonauta, può aver fatto in accordo all’agenzia degli studi di fattibilità che aiutassero Roskosmos a prendere la decisione migliore. C’è da dire che sia lui che il suo primo ingegnere Nikolaj Čub hanno partecipato a sessioni di addestramento. È vero che la partenza è stata posticipata, legittimo pensare che stiano tenendo fresche le abilità e competenza acquisite.

Intanto a Bajkonur la preparazione al lancio della Progress MS-22 e Sojuz MS-23 procede.

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Oppure, semplicemente, vogliono continuare a simulare (e quindi acquisire know-how e procedure) su uno scenario improbabile eppure verificatosi nella realtà…

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L’articolo non aggiunge niente di nuovo rispetto a quanto detto qui, però riporta qualche virgolettato ufficiale sulla capienza della Crew Dragon e le motivazioni del temporaneo spostamento di Rubio in caso di emergenza

Come sempre i media si sono dimenticati della questione entro qualche giorno, quindi non è uscito nessun ariticolo in proposito.

Per la cronaca, il seggiolino di Rubio è stato rimosso dalla Soyuz MS-22 e installato nella Dragon Crew-5 il 18 gennaio, come riportato qui:

Putroppo non ho visto da nessuna parte delle foto pubblicate del seggiolino installato nella Dragon, sarebbero state molto interessanti :nerd_face:

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Sicuro, soprattutto vedere come lo hanno “legato” con le cinghie (ben strette mi raccomando!) :wink:

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Da questa vecchia foto, si sta piuttosto comodi anche in 7