Krikalev è un alto dirigente di Roscosmos (un livello sotto al direttore generale), se ha parlato in inglese ai media americani, la scelta è stata presa sicuramente insieme a Borisov (se non con il Cremlino). Più “politico-amministrativo” di cosí non so cosa ci possa essere.
Ma se ascolti bene i toni di Montalbano e di Krikalev, parlano entrambi di come questo modo di lavorare sia normale, è il loro lavoro di tutti i giorni da più di 20 anni. C’é una domanda specifica nel media briefing riguardo allo scambio di informazioni, ed entrambi rispondono che si lavora insieme e si prendono le decisioni insieme. E Krikalev aggiunge che se qualche analisi o decisione viene presa da Roscosmos internamente, viene poi subito condivisa con i colleghi di NASA.
Certo, ma come ho scritto sopra, il rischio zero non esiste.
E il fatto che questa cosa abbia raggiunto i media, non significa che sia la prima che viene processata. Se dovessimo procedere come dici tu, non faremmo mai un passo, perché le anomalie avvengono continuamente.
Per farti un esempio (e mi tengo molto sul vago perché vado su territorio non-pubblicato) non hai idea di quante anomalie dei veicoli commerciali americani sono state processate negli ultimi due anni senza mai raggiungere i media, e parlo di veicoli che erano attraccati alla ISS e fungevano da navicella di salvataggio per l’equipaggio a bordo, e si parlava ad esempio di potenziali rischi di esplosione del veicolo appena si accendevano i thruster, o rischi di distruzione strutturale al rientro, o altre cose simili.
E tutte queste anomalie sono state affrontate allo stesso modo: si fanno analisi, si valutano i rischi, si mettono nella solita tabella 4x4 “probabilità vs impatto”, si discutono nel Mission Management Team (in cui c’è anche la safety) e si prende una decisione. E quei veicoli sono successivamente rientrati a terra con tutto l’equipaggio, senza nessun problema.
Il fatto che ci sia di mezzo Roscosmos non cambia il modo di procedere.
Per inciso: nel mission management team ci sono tutti gli International Partners, non solo NASA e Roscosmos (è uno dei miei compiti quando sono in carica di una expedition. Oggi scrivo cosí apertamente qui, perché non sono in carica del 68 e quindi non sono coinvolto direttamente e non partecipo direttamente a questa investigazione, il che mi permette di scrivere le mie opinioni personali qui, basate esclusivamente sulle info ufficiali che tutti riceviamo via internet). Le decisioni di questo tipo si prendono sempre tutti insieme, NASA chiede a tutti gli IP (incluso ESA) di dare il Go/No-Go. Ovvio che quando si tratta di cose del genere, non ho mai visto un IP dare il No-Go dopo che sia NASA che Roscosmos avevano dato il Go, ma in teoria la cosa sarebbe plausibile.
Poi certo, quando si parla di rischi, può sempre andar male. Di sicuro prima che il Columbia rientrasse hanno fatto la stessa cosa, e il Mission Management Team congiunto di sicuro ha dato il GO per rientrare, ed è finita come è finita. Sono i rischi del mestiere, e c’è sempre la pressione politica che può spingere la decisione un po’ più in là di quello che sarebbe giusto. Ma questo vale sia per Roscosmos che per NASA.