Perdita di liquido refrigerante dalla Sojuz MS-22 (68S)

Io non ho visto da nessuna parte una flight note, procedura o qualcos’altro (incluse le dichiarazioni ufficiali) in cui hanno scritto che se c’è un’emergency stanotte, devono andare tutti e 7 nella Dragon, nè ho visto scritto da nessuna parte che in caso di emergenza Rubio abbia la priorità nella Dragon rispetto a Kikina. E IMHO una cosa del genere non si aspetta l’emergenza per discuterla e deciderla in real time.

Le procedure esistenti ad oggi rimangono applicabili, il che significa che ad oggi la Soyuz MS-22 rimane il veicolo di emergenza per Rubio, Prokopyev e Petelin. Probabilmente è più sicuro rientrare in 3 sulla MS-22, anche senza aver finito le analisi, piuttosto che rientrare in 7 sulla Crew-5.

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Capisco cosa intendi, ma su questo punto non sono d’accordo.
Da una parte mi sento di dire che non siamo più negli anni '60 dove fare “spacconate” nell’ambito delle imprese spaziali faceva parte della rivalità tra superpotenze.
Dall’altra NASA e Roskosmos collaborano da troppi anni nel progetto ISS per lasciare spazio a rischi ridimensionati a tavolino su una Sojuz che ha la responsabilità di riportare a terra un astronauta americano (non che le vite dei suoi colleghi russi siano meno di valore, per carità).

Non so che decisione sarà presa, ma non riesco a concordare con questo bias negativo nei confronti di Roskosmos. Se diranno che anche in quelle condizioni il rientro è possibile in modo da non mettere a rischio la vita dell’equipaggio, io sarò ingenuo ma ci credo.

I thrusters hanno funzionato, probabilmente le tute da IVA offrono un certo grado di protezione anche dalle alte temperature… vedremo, ma concordo con Buzz che eventuali criticità siano discusse non solo internamente a Roskosmos ma anche con NASA. Magari non arriverà tutto sui media, ma i dettagli anche sconvenienti saranno sicuramente discussi.

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per me va benissimo, ma allora decidiamoci: o

oppure no, nel qual caso si fidano di Roscosmos e della loro versione della situazione.

Detto questo, a me sembra che stiamo sempre nel campo delle ipotesi, che è OK, visto che un forum serve anche ad esprimere le proprie elucubrazioni mentali, no? :slight_smile: Non ho opinioni granitiche ma molti dubbi. Vedrò che succede. Una sola cosa:

Mah. La mia impressione al contrario è che le decisioni ai tempi venissero prese con MOLTA più serietà. I sovietici erano antidemocratici, ma il paese era molto diverso. Magari con l’intendo di coprire incidenti ed errori, ma almeno con una molto superiore professionalità. Veniamo da un anno di spacconate senza precedenti, e senza contare MS-09, dove emersero accuse totalmente prive di supporto verso un’astronauta americana, cosa che negli anni '60 di sicuro non sarebbe successo. Almeno mi sembra.

Esattamente quello che dicevo: non basta il parere di Roscosmos.

O ragazzi, comunque si chiacchiera da buoni amici, eh? :slightly_smiling_face:

@marcozambi “le tute da IVA offrono un certo grado di protezione anche dalle alte temperature”

Personalmente, come già detto in precedenza, credo che la sicurezza dell’equipaggio durante il rientro di MS-22 sia fuori discussione, ovvero diamo tutti per scontato sia così.

Il problema è nell’avionica, ovvero nel suo vano sempre pressurizzato ma non più refrigerato.
Nessuno sa rispondere alla domanda fondamentale:
cosa accade alla MS-22 se, una volta separata dalla ISS, le va un pappa l’elettronica (e dunque non è più in grado di eseguire o ricevere comandi) prima di aver effettuato tutte le manovre necessarie al rientro?

Ed anche se avesse effettuato tutte le accensioni previste, cosa accade se (per il motivo detto sopra) non si separano i tre moduli prima del rientro?

Su questo non ci sono dubbi. Discutere significa mettere a confronto diverse opinioni. A me interessa leggere chi la pensa diversamente da me perché può far uscire punti di vista che non avevo considerato e che possono arricchire il mio modo di farmi un’idea delle cose.

Detto questo, di mentalità sono molto razionale e forse perché lavoro in un ambito di collaborazione internazionale non mi riesce di vedere malafede by default. Non vuol dire che non esista o non ci possano essere situazioni critiche, ma come detto, non credo che Roskosmos, con la pelle di un americano da garantire, nasconda o ridimensioni nulla quando si arriverà ai fatti.

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Desidero pensare, come credo che sia nella realtà, che il giocoforza economico[1] resti fuori dai pesi della decisione finale. Con l’inestimabile valore di una vita umana oggi nessuno può/dovrebbe permettersi di “risparmiare” nell’immediato. Mi rendo conto che costruire una capsula, allestirla, lanciarla e sfruttarla per un’inezia rispetto alle sue capacità per alcuni induce certe resistenze e può sollevare delle obiezioni. Difatti qualcuno può vedere l’invio di una nave sostitutiva come un “capriccio” e un eccesso di prudenza, specie se la capsula in avaria vanga ritenuta sicura nonostante tutto a conclusione delle analisi.

È giusto essere consapevoli del rischio, ma mai deve esporre l’equipaggio oltre soglie ben prestabilite. Su questo punto presumo che nessuno è in disaccordo. A maggior ragione se il rischio è evitabile con l’attuazione di un ardito e conservativo Piano B.

Il mio pensiero è in linea con quanto espresso da Buzz. Aggiungo che ho come l’impressione che oggi si tema in misura molto maggiore la reazione mediatica della stampa, forse per via del notevole grado tecnologico raggiunto. Non puoi nascondere niente di eclatante perché se ne parlerebbe subito. Scongiurare lo spauracchio un incidente - indipendentemente dalla gravità è la priorità di tutti. Nessuno vorrebbe trovarsi a dover cercare il colpevole e individuare le aree in cui si sarebbe potuto fare di più e agire diversamente alla luce del poi. Le 21 vite spezzate legate ai programmi spaziali sono abbastanza, una in più sarebbe troppo. Per un fattore anagrafico non posso ricordare i tristi eventi del Challenger e del Columbia, però mi sembra che abbiano fatto parecchio rumore e fatto discutere.

Anch’io ripongo fiducia nell’operato delle persone coinvolte e di Roskosmos. Secondo me è emblematico il volo della Sojuz MS-14 con il Sojuz 2.1a. Il lanciatore aveva immesso con successo in orbita una decina di Progress, eppure decise lo stesso di lanciare una Sojuz senza equipaggio per accertarsi che non ci fossero problemi nascosti nella transizione dal Sojuz FG al Sojuz 2.1a. Potevano basarsi sulle similitudini e sui dati già raccolti tra la Progress e la Sojuz ma non lo fecero.


  1. Mi viene in mente questo discorso dopo aver letto alcuni commenti al riguardo sul forum di NASASpaceFlight. ↩︎

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Conferenza stampa congiunta di Roskosmos e NASA domani alle 17 italiane.
Presenti Joel Montalbano e Sergei Krikalev.

https://www.nasa.gov/press-release/nasa-to-host-media-briefing-on-space-station-spacecraft-leak-probe

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Appena conclusa la media conference sulla situazione MS22

Krikalev (Roscosmos) aveva un pessimo audio, quindi è stato difficile carpire ogni dettaglio (anche perché l’ho seguita mentre sono agli allenamenti di basket di mio figlio, pallonate a go go)

Ma comunque, riguardo le variabili su ritorno di MS22 con o senza equipaggio nulla che non sia già stato ipotizzato finora qui sul forum. Unici aggiornamenti sono che in caso di rientro della MS22 uncrewed, si manderà la MS23 su entro fine febbraio in maniera auto, anticipando la partenza già prevista di un paio di settimane. È stata posta la domanda “che si fa se si va in safe haven ora?”

Per non sbagliare, provo a riascoltare meglio e vi faccio sapere, ma in ogni caso arriverà anche una trascrizione della conferenza.

Altre notizie: non è ancora stato stabilito se si è trattato di un MMOD o no, ma il foro è di circa 2mm e si presume che il detrito sia stato sotto al mm

Il leak non ha provocato contaminazioni di sorta, tantomeno ci sono rischi di corrosione per la struttura della stazione.

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stessa telecon su Youtube (comincia al minuto 23:45 circa): https://www.youtube.com/live/CvTN7DH23M4?feature=share&t=1435

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Non c’è ancora la trascrizione, ma ho riascoltato la conferenza ed è stato detto che in caso di “safe haven” la MS22 è considerata idonea ad una eventuale evacuazione di emergenza.

Ne parla anche al minuto 9. Krikalev conferma quello che ho scritto sopra: se dovesse esserci un’ emergenza sulla ISS, farebbero qualche tipo di “expedited re-entry” con la MS-22, che porterebbe l’equipaggio a terra nonostante i danni alla Soyuz. Quale tipo di strategia per la expedited re-entry dipende dal caso contingente, ovvero dall’orbita al momento dell’emergenza.

C’è stata anche una domanda riguardo a cosa raffreddava quel loop esterno. Krikalev ha risposto due volte che il loop esterno è accoppiato ad un loop interno (tramite scambiatore di calore) e che nel momento in cui la Soyuz si stacca dalla ISS, il loop interno non ha più modo di espellere il calore verso l’esterno (visto che il loop esterno non esiste più) e quindi la temperatura nel crew compartment salirà.

Ne deduco che al momento la loro preoccupazione non è la temperatura che può raggiungere l’avionica (che noi crediamo non venga più raffreddata), ma la temperatura che può raggiungere il crew compartment.

PS: È la prima volta che sento Krikalev (o ogni altro dipendente di Roscosmos) parlare in inglese. Normalmente parlano in Russo, con l’interprete che traduce in Inglese.

Trovo questo, così come tutta la conferenza stampa, molto significativo e indicativo della grande professionalità di Roscosmos, su cui @anon35088587 ha espresso dubbi. Montalbano avrebbe potuto da solo rispondere a tutte le domande, perché di sicuro sapeva tutte le risposte. Non era per niente dovuto che un alto dirigente di Roscosmos come Krikalev partecipasse ad un media briefing con dei media esclusivamente americani.

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chiarisco: i miei dubbi non sono tanto sulla parte tecnica ma sulla parte politico-amministrativa, che potrebbe (al condizionale) “condizionare” le scelte e i consigli dei tecnici.

Per quanto riguarda lo expedited re-entry, è chiaro che se il palazzo va a fuoco gli occupanti in genere vengono fatti evacuare buttandosi dalla finestra, ma assumendosi dei rischi superiori a quelli di un normale ascensore.

Per carità, non dico che la situazione sia identica. Certamente i rischi in questo caso sono stati valutati come inferiori, ma non c’è una soluzione alternativa disponibile istantaneamente, e mi pare che le decisioni finali non siano state ancora prese.

Eppure continuerò a stupirmi - scusatemi se sembro ingenuo - se un’incidente di questo livello non venga considerato un buon motivo per “write off” MS-22. Giusto a livello speculativo, come escludere che alcuni cavi o apparati, siano stati danneggiati lievemente dall’impatto e che le vibrazioni e lo stress dell’undocking non generino altri malfunzionamenti. Me lo chiedo e la risposta può essere che in quell’area non vi siano apparati elettronici.

Sono considerazioni gratuite, e chiaramente mi aspetto che i tecnici conoscano perfettamente le risposte e le abbiano inserite nella famosa risk matrix, ma penso sia legittimo farsi domande nel pubblico (informato). Ci sono dei principi generali in ingegneria dei sistemi che valgono per tutti: un’avaria del genere, senza un’ispezione profonda, aumenta i rischi con una certa barra di errore. E dubito che in seguito ad un’avaria anche infinitamente inferiore una navicella sarebbe stata lanciata da terra.

Queste sono mie speculazioni personali, per carità, ma basate su una discreta esperienza sul campo e determinate da una certa preoccupazione legata a casi analoghi in cui quel “fattore umano” di cui parlavo ha portato ad una sottostima dei rischi. Una sola parola per ricordarlo: Thiokol.

Poi ragazzi, intendiamoci. Once again: sto speculando perché mi piace capire, non per polemizzare. :wink:

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Krikalev è un alto dirigente di Roscosmos (un livello sotto al direttore generale), se ha parlato in inglese ai media americani, la scelta è stata presa sicuramente insieme a Borisov (se non con il Cremlino). Più “politico-amministrativo” di cosí non so cosa ci possa essere.

Ma se ascolti bene i toni di Montalbano e di Krikalev, parlano entrambi di come questo modo di lavorare sia normale, è il loro lavoro di tutti i giorni da più di 20 anni. C’é una domanda specifica nel media briefing riguardo allo scambio di informazioni, ed entrambi rispondono che si lavora insieme e si prendono le decisioni insieme. E Krikalev aggiunge che se qualche analisi o decisione viene presa da Roscosmos internamente, viene poi subito condivisa con i colleghi di NASA.

Certo, ma come ho scritto sopra, il rischio zero non esiste.
E il fatto che questa cosa abbia raggiunto i media, non significa che sia la prima che viene processata. Se dovessimo procedere come dici tu, non faremmo mai un passo, perché le anomalie avvengono continuamente.

Per farti un esempio (e mi tengo molto sul vago perché vado su territorio non-pubblicato) non hai idea di quante anomalie dei veicoli commerciali americani sono state processate negli ultimi due anni senza mai raggiungere i media, e parlo di veicoli che erano attraccati alla ISS e fungevano da navicella di salvataggio per l’equipaggio a bordo, e si parlava ad esempio di potenziali rischi di esplosione del veicolo appena si accendevano i thruster, o rischi di distruzione strutturale al rientro, o altre cose simili.

E tutte queste anomalie sono state affrontate allo stesso modo: si fanno analisi, si valutano i rischi, si mettono nella solita tabella 4x4 “probabilità vs impatto”, si discutono nel Mission Management Team (in cui c’è anche la safety) e si prende una decisione. E quei veicoli sono successivamente rientrati a terra con tutto l’equipaggio, senza nessun problema.

Il fatto che ci sia di mezzo Roscosmos non cambia il modo di procedere.

Per inciso: nel mission management team ci sono tutti gli International Partners, non solo NASA e Roscosmos (è uno dei miei compiti quando sono in carica di una expedition. Oggi scrivo cosí apertamente qui, perché non sono in carica del 68 e quindi non sono coinvolto direttamente e non partecipo direttamente a questa investigazione, il che mi permette di scrivere le mie opinioni personali qui, basate esclusivamente sulle info ufficiali che tutti riceviamo via internet). Le decisioni di questo tipo si prendono sempre tutti insieme, NASA chiede a tutti gli IP (incluso ESA) di dare il Go/No-Go. Ovvio che quando si tratta di cose del genere, non ho mai visto un IP dare il No-Go dopo che sia NASA che Roscosmos avevano dato il Go, ma in teoria la cosa sarebbe plausibile.

Poi certo, quando si parla di rischi, può sempre andar male. Di sicuro prima che il Columbia rientrasse hanno fatto la stessa cosa, e il Mission Management Team congiunto di sicuro ha dato il GO per rientrare, ed è finita come è finita. Sono i rischi del mestiere, e c’è sempre la pressione politica che può spingere la decisione un po’ più in là di quello che sarebbe giusto. Ma questo vale sia per Roscosmos che per NASA.

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Un input in questo senso è che i sistemi spaziali sono normalmente pieni di sensori che generano telemetria. È quindi molto probabile che rispetto ad altri ambiti industriali qui ci siano parecchi dati in più a disposizione degli ingegneri che devono valutare i rischi.

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si, ma questo è un non sequitur. Il livello di rischio accettabile viene valutato attraverso calcoli e valutazioni comunque soggettive. A quel punto si decide se questo rischio è superiore o inferiore alla soglia prestabilita. Qui io mi chiedo - e ripeto: mi chiedo, non voglio convincere nessuno - cosa accadrebbe in caso questa soglia venga superata di poco. Inoltre e soprattutto: mi stupisco che in questo caso non lo sia.

Grazie comunque, ancora una volta, @Buzz e non solo, per le spiegazioni e i dettagli. Tutto estremamente interessante. Esprimere certi dubbi va fatto se non altro per stimolare certe risposte…

p.s. Una nota sul Columbia, anche se off-topic: in quel caso mi pare che le cose andarono diversamente perché praticamente non c’erano alternative percorribili e si decise di rischiare comunque. Il caso analogo che a me viene in mente è invece proprio quello del Challenger. Li si che ci fu una gravissima sottovalutazione dei rischi, determinata da considerazioni di carattere economico e politico, e violazione palese delle regole.

Sarebbe una decisione del management, sulla base di tutte le analisi e anche dell’impatto che una o l’altra cosa avrebbero sul futuro del volo spaziale e della ISS.

E se veramente dovessero arrivare ad una situazione in cui Roscosmos dice Sì mentre NASA dice No, a quel punto immagino che NASA sposterebbe Rubio su Crew-5 e Roscosmos si porterebbe Kikina a terra sulla MS-22. Ma sarebbe davvero una prima assoluta e un cattivo segno per il futuro della ISS, se si dovesse arrivare a questo punto. Io sinceramente non me lo aspetto.

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un aspetto in più da considerare, che non mi pare sia stata discusso in questo thread, è la rotazione degli equipaggi.

Se MS-23 venisse inviata in sostituzione di MS-22, immagino che dovrebbe essere inviata vuota per poter tornare con i 3 senza creare una ulteriore carenza di posti per il personale a bordo. A quel punto però o si estende la missione corrente per altri mesi, oppure si ha un vuoto di personale a bordo in attesa di MS-24 o di un altra missione.

Sbaglio?

Descritto giusto un paio di giorni fa, una manciata di commenti più su. Nello scenario ho inteso un avvicendamento indiretto tra gli equipaggi della Sojuz, potendo il segmento russo contare comunque sulla presenza di Andrej Fedjaev.

Le variabili da tenere in conto sono tante: dalla capacità di lavorare in parallelo su due capsule al Bajkonur, alla possibilità di estendere un minimo la missione di Sergej Prokop’ev, Dimitrij Petelin e Francisco Rubio. Ipotesi non remota con il lancio della Sojuz MS-23 dal momento che la capsula si troverebbe ben lontana dai limiti operativi nello spazio di circa 210 giorni di come non lo sia la Sojuz MS-22.

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Nel media briefing di ieri almeno due giornalisti hanno fatto questa domanda, e né Montalbano né Krikalev hanno risposto in maniera chiara (sono stati molto evasivi).

Credo che per ora non ci siano abbastanza elementi per poter rispondere accuratamente, e quindi non rispondono.

A occhio la MS-24 dovrebbe essere pronta abbastanza presto, ma d’altro canto far rientrare la MS-23 dopo solo un mese sarebbe un po’ uno spreco. Credo che dipenderà da quanto lo “spreco” della MS-23 sia da preferire rispetto al casino nella pianificazione degli esperimenti causato da un’estensione della missione e una posticipazione della MS-24 (le expedition sono legate all’undock delle Soyuz. Tenere l’equipaggio a bordo più a lungo significa estendere l’expedition 68 e posticipare tutte le expedition successive). Quindi, se dovesse essercene bisogno, credo che questa sarebbe una decisione sostanzialmente programmatica più che tecnica.

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mi spiace, mi era sfuggito.

non l’ho ancora ascoltata per intero. Grazie per l’informazione.

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