Nel lontano 2004 mi ritrovai a pranzare con Krikalev e l’allora capo di Roscosmos Yuri Koptev alla mensa dell’EAC (Europaen Astronaut Center) a Colonia in Germania.
Koptev parlava (e gesticolava) tantissimo, Krikalev era di poche parole, ma quelle poche parole le diceva in un ottimo inglese…
Hai argomentato perfettamente le considerazioni che avevo tratto due giorni fa, provando a immedesimarmi in una delle persone del Mission Management Team. Mi viene spontaneo credere che qualcuno non si stia ponendo il problema. D’altro canto la costante eventualità verificarsi di imprevisti ed emergenze, termini grossi perché comprendono diversi livelli di gravità e di tempestività di risposta, presuppone lo stanziamento di fondi e risorse da cui attingere all’occorrenza, giusto?
Sempre in ottica logistica, nel caso in cui l’ipotesi Sojuz MS-23 divenga concreta, Roskosmos starà soppesando il ruolo del veicolo cargo Progress MS-22, il cui lancio è previsto per il 16 febbraio, con lo stato delle scorte da qui ai prossimi mesi. I beni, i consumabili, gli esperimenti possono essere in parte stivati sulla Sojuz MS-23, ma le scorte di ossigeno, azoto e combustibile le può consegnare soltanto la Progress. Ricollegandomi a Buzz, la minuziosa organizzazione per tempo delle attività - dell’equipaggio e dei veicoli - è determinante, così come la pianificazione di un lancio fuori programma nel rispetto delle limitazioni per la meccanica orbitale.
Come vedete ci sono mille mila interessantissime riflessioni che si possono fare e altrettante - lecite - domande. Molti dubbi verranno sciolti il 27 dicembre, dunque evito di avventurarmi oltre nel campo delle ipotesi e ritorno “in tema” con l’oggetto di questa discussione.
Non vorrei divagare ed in caso apriamo un topic specifico, ma l’allungamento della Expedition sarebbe soltanto una formalità? Nel senso che finchè non si stacca la MS-22 la Expedition non finisce, ma immagino che gli astronauti di Crew-6 avrebbero una maggior permanenza all’interno di Exp 68 anzichè 69 (e non i soliti 5/10 giorni). Certo il programma russo subirebbe uno slittamento e uno sfasamento, ma ci sono anche altre implicazioni?
Magari è una domanda stupida, ma spero di essermi spiegato.
Forse converrebbe usare questa benedetta MS22 come cargo per riportare a terra tutto quello che magari era programmato un po’ per volta su missioni future. Così si libera spazio e si evitano tutte queste valutazioni più o meno fondate, senza fare rischiare le penne a nessuno.
Apro un veloce OT
Questo potrebbe essere vero solo se consideri l’anomalia del Columbia come un fatto singolo. Ma se consideri che i danni agli orbiters causati da foam loss dall’ET sono avvenuti fin dalle prime missioni, e di volta in volta “normalizzati”, compreso STS-27 (che fu gravissimo), allora la situazione diventa la stessa che hai descritto alla fine del tuo intervento.
Chiudo OT
Se questa emergenza si fosse verificata in un momento in cui gli equipaggi non erano misti, la situazione sarebbe stata probabilmente più complicata da risolvere.
La Kikina a bordo della Dragon garantisce la presenza di qualcuno nel segmento russo indipendentemente dalla sorte di MS-22.
Se così non fosse stato, nell’ipotesi di MS-22 KO forse potrebbe avere senso far salire la MS-23 con un solo cosmonauta e farla scendere subito con i 3 ora in orbita e poi inviare MS-24 con 2 cosmonauti (o meglio ancora un cosmonauta e un astronauta). In questo modo “a piedi” rimarrebbe solo un cosmonauta per il periodo necessario ad approntare MS-24.
C’è un equipaggio minimo necessario per la Sojuz? (Lo so che può fare tutto da sola, ma la presenza di almeno una persona a bordo potrebbe cambiare qualche configurazione)
Non è per niente una domanda stupida.
Diciamo che l’impatto grosso sarebbe per gli esperimenti di fisiologia umana, ovvero quelli fatti sugli astronauti. Ovviamente se ritardi il rientro di un equipaggio e il lancio di un altro equipaggio, bisogna cambiare il piano di questi esperimenti. Ma d’altronde questo è quello a cui siamo abituati ogni volta che SpaceX è in ritardo (che purtroppo succede molto più spesso di quanto succeda per la Soyuz).
E poi c’è la formalità: tutto il mondo ISS si basa sulle expedition, o meglio (come vengono chiamati all’interno del programma) sugli incrementi: ogni incremento ha un suo “Increment Definition and Requirements Document” (IDRD) in cui vengono definite tutte le risorse usate per l’incremento, il crew time disponibile (semplicemente in base al numero di giorni e al numero di astronauti a bordo) e lo scambio di queste risorse tra lo USOS e il RSOS. E sulla base dell’ IDRD, le attività vengono preparste fino a partire da circa 10 mesi prima dell’inizio (in realtà anche prima, ma meno intensamente).
E in più, ogni incremento ha il suo team, praticamente ad ogni livello lavorativo a parte il management di alto livello: Mission manager, mission engineers, lead scientist, flight e ground control team, safety, etc. E questi team si occupano della preparazione nei 10 mesi precedenti, e poi dell’esecuzione quando l’incremento inizia.
Ovvio che se sono pochi giorni, cambia poco. Ma estendere “significativamente” un incremento significa dover rivedere l’IDRD e la rotazione dei team. Anche se è verissimo che sono formalità che di sicuro si possono risolvere, significa cambiare il modo in cui la “macchina” di solito funziona, e questo senza dubbio richiede del lavoro di aggiustamento che ha un costo quantificabile (probabilmente i teams roterrebbero lo stesso, anche senza che ruoti l’equipaggio, sarebbe la cosa più facile).
Ho paura di far sembrare il tutto una macchina burocratica. Intendiamoci, non sarebbe una catastrofe. Si è già fatto in passato quando la Soyuz ha avuto problemi e si rifarà se serve. Ma se si può evitare, credo lo si eviti volentieri.
E per ridurre l’effetto a lungo termine, posso immaginare che ritarderebbero un po’ l’avvicendamento tra 68 e 69, ma che poi manterrebbero le date per 69-70, in modo da impattare solo due incrementi e riallinearsi al piano di lungo termine.
Pare che la decisione sia effettivamente rimandata all’anno prossimo, da confermare.
La riunione della commissione tecnica si è effettivamente svolta oggi. Il breve comunicato di Roskosmos non aggiunge altro di ciò che ha riassunto Katja Pavljucenko. Secondo gli specialisti il guasto occorso alla Sojuz MS-22 è dovuto ad un danno meccanico esterno, termini che non tolgono dubbi sulla reale origine della perdita di fluido. Deduco che le prove fotografiche possano avvalorare l’ipotesi del meteorite o del detrito spaziale, di certo escludono un difetto della navetta. È lecito che sia così, per non creare allarmismi e mettere in cattiva luce il veicolo o l’agenzia. Sappiamo benissimo che la versione fornita alla stampa non è sempre la stessa che circola nei corridoi dei responsabili di missione e che al momento è riservata.
Qualsiasi altra decisione sulla Sojuz MS-22 e il relativo effetto cascata sulla Sojuz MS-23 e la pianificazione delle missioni future è rimandato tra qualche settimana, a gennaio 2023. Le condizioni della capsula hanno (o potrebbero avere) un impatto sui voli incrociati tra Russia (Sojuz) e Stati Uniti (Crew Dragon). In sintesi NASA e Roskosmos stanno valutando le posizioni di Anna Kikina, Francisco Rubio, Andrej Fedjaev e Loral O’Hora sulle rispettive capsule ed equipaggi.
Sembra che NASA voglia vagliare tutte le possibilità
Ma perché nel momento in cui si parla di Roscosmos, bisogna sempre assumere che ci sia dietro un complotto e che non ci dicano la verità?
Senza andare nel tecnico su cos’altro possa causare un buco in un tubo, secondo te davvero se ci fosse un’anomalia seria della Soyuz, farebbero finta di niente e darebbero la colpa ad un meteorite, col rischio che al prossimo volo ricapita esattamente la stessa cosa?
Alt, Buzz! Posso essere stato frainteso. Nessuna malizia nei confronti del modo in cui Roskosmos sta gestendo la situazione. Stimo e ripongo fiducia nell’operato di tutte le parti coinvolte. Non oserei mai trarre giudizi del genere non conoscendo perfettamente le dinamiche di politica interna che portano all’emissione di un comunicato e/o di una versione ufficiale. A questo aspetto mi riferivo, in particolar modo al “filtro” dall’ufficio delle pubbliche relazioni e dai canoni del politicamente corretto.
Avere di fronte Roskosmos, Boeing, Elon Musk o qualsiasi altra organizzazione, azienda o persona che ultimatamente è stata bersaglio di forti critiche, per me non fa assoluta differenza. Tutti hanno pari dignità, anzi mi dissocio nel aggiungere polemiche su polemiche. Confido nella testa e nel buon senso delle decine, centinaia, migliaia di persone che lavorano zitte zitte nel dietro le quinte.
Certo che no! Ci sono emergenze e emergenze, dove i tempi di risposta per prendere una decisione sono molto diversi. Fortunatamente questa consente di ragionarci parecchio e non impone una scelta immediata. Dico solamente che nessuno si azzarda a criticare un proprio manufatto o servizio, ma che si rifugia in prima battuta nel remoto verificarsi di una sfortunata coincidenza.
Io si e no, LuckyFive.
non è che lo si assume “sempre”, come dice Buzz. Semplicemente si sospetta che in certi casi, vista la situazione, emerga qualche spinta, magari proveniente dai piani alti, ad addolcire la realtà o quanto meno a coprire qualche deficienza interna per non fare ulteriori brutte figure.
Può accadere ovunque. In questo caso abbiamo un paese sempre più antidemocratico, coinvolto in una guerra con mezzo mondo, con vertici che controllano l’informazione arrestando o uccidendo qualsiasi voce critica, e con un ex direttore che per mesi ha fatto sparate tra il ridicolo e l’incredibile.
Trovo comprensibile che non si abbia fiducia al 100% in quello che dicono. Poi magari scopriremo che invece sono uno specchio di onestà e professionalità. O che magari qualcuno che si azzarderà a dire che è gestita male o che ci sono responsabilità interne nell’accaduto è improvvisamente caduto dalla finestra di un hotel.
So che sono offtopic, ma alla fine il foro sulla soyuz ms09 da cosa era stato causato. Mi sono perso il finale del thriller
mi sa che ce lo siamo persi tutti, non è stato mai detto ufficialmente
La decisione congiunta NASA e Roscosmos verrà presa a gennaio.
L’aritmetica mi suggerisce una domanda. La Soyuz puo’ essere lanciata senza equipaggio a bordo?
Il motivo aritmetico e’ che in caso di una missione di soccorso, una Dragon ipoteticamente potrebbe essere lanciata con 1 o 2 a bordo e rientrare con 4 o 5.
Una Soyuz di soccorso invece dovrebbe essere lanciata con nessuno a bordo e rientrare con tre.
Ovviamente sorvolo allegramente su tutti gli ennemila motivi per cui potrebbe non essere semplice/fattibile/opportuno… mi sono limitato a contare.
Sì, ed è già stato fatto in passato.
Alcune fonti riportano che se si volesse far scendere l’equipaggio russo su una Dragon ci sarebbe il problema aggiuntivo che queste navette sono fatte per interfacciarsi solo con le tute SpaceX e non funzionano - a meno di interventi drastici - con le tute usate dai russi a bordo della MS-22.
Quindi assieme alla Dragon dovrebbero essere inviate anche tre tute su misura per i tre russi (cosa immagino alquanto complicata, se non impossibile) oppure far rientrare solo gli astronauti USA al posto di quelli Russi, cosa impossibile senza rigenerare il problema della mancanza di vie di fuga per tutti in caso di emergenza.
Non credo che la ISS possa funzionare senza equipaggi di entrambe le nazionalità a bordo. Qualcuno ne sa qualcosa?
Un bel rompicapo comunque…