Pilotaggio del modulo di comando Apollo

Ciao a tutti: lasciare un membro dell’equipaggio in orbita intorno alla Luna invece di farlo atterrare coi compagni da cosa era giustificato? Il modulo di comando non poteva rimanere “parcheggiato” in orbita in attesa della ripartenza dell’equipaggio?

Credo che avere un umano a bordo del modulo di servizio desse una sicurezza maggiore in caso di problemi di manovrabilità del Lem in occasione dell’ultimo attracco. Sono anche convinto che qualche manovra di aggiustamento sia stata fatta dal modulo di servizio per incontrare il Lem suddividenzo le risorse rimaste.

Gli americani non avevano mai fatto prove per un rendez-vous e successivo attracco automatico in quegli anni, da qui la necessità che ci fosse il pilota CM in orbita. In oltre il sistema di attracco del l’Apollo era Maschio/Femmina e il CM era la parte attiva di tutta la procedura, mi spiego il CM faceva l’avvicinamento e l’attracco col LEM, non poteva avvenire l’opposto.

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Inoltre il LM poteva a malapena ospitare due astronauti.

Ok, ma se non ci fosse stato motivo di tenere in orbita un membro dell’equipaggio, magari l’avrebbero progettato per tre.

Considerando quanto stavano stretti con la massa, se avessero potuto, avrebbero più probabilmente evitato di portarsi almeno un paio di quintali di peso non necessario

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In realtà nell’ambito dello AAP (Apollo Applications Program) realizzato solo al livello di Skylab, erano stati presi in seria considerazione una serie di varianti avanzate sia di Apollo CSM sia di LM, in particolare:

Apollo CSM Block III: una versione in grado di restare in uno stato di “stand-by” automatico, senza equipaggio, per due settimane in un’orbita di parcheggio lunare bassa.

LM “Taxi”: versione a tre posti dello LM “J Mission” in grado di ospitare durante le fasi di discesa ed ascesa tutti e tre gli astronauti Apollo, una volta sulla superficie lunare doveva anche questo essere mantenuto in una sorta di “stand-by” per due settimane.

Per poter essere realizzato questo scenario postulava anche un ulteriore elemento:

LM “Shelter”: ovvero una sorta di primo habitat lunare composto dal modulo di discesa di un LM accoppiato ad una sezione pressurizzata abbastanza grande da ospitare in maniera confortevole (o quanto meno dignitosa) i tre astronauti per le tre settimane previste.

http://nassp.sourceforge.net/wiki/Future_Expansion

http://www.astronautix.com/a/apollolmtaxi.html

http://www.astronautix.com/a/apollolmshelter.html

Reference: “The Lunar Exploration Scrapbook, R. Godwin” (Apogee Books, 2008), pagg. 78-83 , 121

Per quanto riguarda la storia del rendez-vous e docking, le operazioni non sarebbero variate di molto dal momento che erano già previste delle procedure in cui uno dei due veicoli (tra CSM ed LM) avrebbe rappresentato una parte “passiva” e l’altra “attiva” pur conducendo sempre un docking manuale (per l’Apollo non è stato mai previsto un sistema automatico come per le Soyuz), per cui lo LM Taxi avrebbe comunque potuto raggiungere ed agganciare il CSM Block III pure se questo era disabitato.

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